L'architetto Bruno Labate, compagno della dirigente del Comune di Reggio Calabria Orsola Fallara morta suicida nel dicembre 2010 dopo essere finita sotto inchiesta per essersi autoliquidata consistenti somme, è stato condannato oggi dal gup di Reggio Calabria a cinque anni di reclusione. Labate doveva rispondere di peculato e truffa per avere intascato i mandati firmati dalla Fallara a fronte di prestazioni professionali non veritiere. Dopo l'esplosione del "Caso Fallara", a seguito delle denunce degli ex consiglieri Demetrio Naccari e Seby Romeo, si scoprirono infatti non solo le somme autoliquidate dalla dirigente, ma anche decine di migliaia di euro finiti sul conto dell'architetto Labate per consulenze e prestazioni mai avvenute. Il suo avvocato Pasquale Foti aveva chiesto il patteggiamento, ma la Procura si era opposta. La difesa aveva quindi optato per il rito abbreviato. Labate dovrà risarcire il Comune per una somma che supera i cinquecentomila euro.