di Angela Panzera - Concessi gli arresti domiciliari a Vincenzo Morabito, coinvolto nell'operazione antimafia "Il principe". Lo ha deciso il gup Antonino Laganà. L'uomo, difeso dai legali Luca Cianferoni e Caterina Fuda, era stato tratto in arresto il 22 dicembre 2015 in esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla DDA di Reggio Calabria, cui era seguita una ordinanza di custodia cautelare. Nell'inchiesta, curata dal pm antimafia Stefano Musolino, sarebbe stato dimostrato come la cosca De Stefano, originaria del quartiere Archi, avrebbe perpetrato una serie di estorsioni alla ditta impegnata nei lavori di ristrutturazione del Museo Nazionale della Magna Graecia di Reggio Calabria.
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In almeno quattro occasioni, i De Stefano – su input proprio di Giovanni De Stefano – avrebbero preteso la "mazzetta" dalla CO.BAR. per un totale di quasi 200mila euro. Ruolo di primissimo livello sarebbe stato rivestito da Giovanni De Stefano detto "Il Principe", rampollo della famiglia perché figlio del defunto Giorgio De Stefano e scarcerato nel settembre 2009: in quel periodo, complice la concomitante detenzione dei maggiori esponenti della famiglia, "Il Principe" avrebbe retto le sorti del clan. Così i membri della potente cosca De Stefano di Archi avrebbero nuovamente "messo il cappello" sul centro storico di Reggio Calabria, da sempre nelle mani del clan che, più di tutti, riuscirà, negli anni, a fare il salto di qualità sotto il profilo criminale. Le indagini consentiranno, quindi, di dimostrare come la cosca De Stefano abbia come proprio regno la zona centrale di Reggio Calabria, dove insistono le maggiori attività economiche cittadine nonché i palazzi del potere.