Estorsione sui lavori alla Corte d'Appello di Reggio, chiesto rito immediato per Musarella e Neri

musarella neridi Angela Panzera - "Vi è l'evidenza della prova". La Procura reggina chiede il rito immediato per Sebastiano Musarella, classe 1978, e Domenico Neri, classe 1980. I due, originari di Reggio Calabria sono accusati di un tentativo di estorsione, aggravata dall'aver agevolato la 'ndrangheta. La richiesta è stata avanzata al gip distrettuale dal pm reggino Romano Gallo che ha condotto l'inchiesta. I fatti risalgono al 30 settembre 2015. Secondo l'indagine compiuta dai Carabinieri del Comando provinciale i due imputati avrebbero tentato di estorcere del denaro al titolare della ditta aggiudicataria dell'appalto dei lavori di impermeabilizzazione degli uffici della Corte d'Appello reggina. "Di dov'è la ditta? Quando viene il principale?" sono queste le parole che Musarella avrebbe rivolto ad un operaio che lavorava in cantiere. Musarella inoltre, lo avrebbe costretto a telefonare al proprio datore di lavoro per organizzare un incontro.

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L'imprenditore, di origini siciliane, però si è rifiutato di incontrarli ed è per questo motivo che ha ritardato il proprio ritorno in città «prolungando fittiziamente- è scritto nelle carte dell'inchiesta- i tempi tecnici di sospensione dei lavori». Neri, autista del presunto boss Giovanni Maria De Stefano, invece, avrebbe non solo accompagnato Musarella nei pressi di Piazza Castello, sede della Corte d'Appello reggina, ma avrebbe "vigilato", prima a distanza, per controllare che non transitassero le forze dell'ordine, e poi si sarebbe posizionato a pochi metri dal Musarella impegnato a parlare con l'operaio della ditta.

"Ha svolto la funzione di palo", scrive la Procura nell'accusa a suo carico. Neri e Musarella sono attualmente in carcere anche per un'altra vicenda estorsiva. Il dieci ottobre dello scorso anno il gup Karin Catalano ha inflitto 10 anni e 8 mesi di carcere e 10mila euro di multa a Sebastiano Musarella e 9 anni di reclusione e 8mila euro di multa a Domenico Neri.

10 anni di reclusione e 10mila euro di multa invece, sono stati comminati all'altro imputato, Fortunato Caracciolo. I tre erano accusati di avere posto in essere, in concorso fra loro con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, tramite minacce, atti idonei diretti in modo univoco a costringere la persona offesa, noto imprenditore reggino, a corrispondere una somma di denaro a titolo estorsivo alle famiglie 'ndranghetiste dominanti nel rione Archi di Reggio Calabria. Adesso Musarella e Neri rischiano di saltare l'udienza preliminare e ritrovarsi direttamente di fronte ai giudici reggini.

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