“Gotha”: la masso-‘ndrangheta reggina in aula entro metà marzo

romeopaolo10mag 500di Claudio Cordova - Un mese scarso. Tanto resta affinché il procedimento "Gotha", che verrà celebrato contro la componente segreta della 'ndrangheta reggina, arrivi al cospetto del Gup per l'udienza preliminare. La Dda di Reggio Calabria, dopo aver notificato alla fine del 2016 l'avviso di conclusione indagini a oltre settata persone, stringe i tempi: il 15 marzo, infatti, è il termine ultimo per arrivare a un eventuale rinvio a giudizio. In quella data scadono i termini di fase per alcuni importanti indagati, tra cui l'avvocato Giorgio De Stefano, "il massimo" della 'ndrangheta, considerato insieme all'avvocato Paolo Romeo a capo della cupola segreta della 'ndrangheta.

Come preannunciato già all'inizio dell'ottobre 2016 dal Dispaccio, la Dda reggina ha riunificato in un unico fascicolo alcune delle inchieste più delicate condotte dalla Procura retta da Federico Cafiero De Raho negli ultimi mesi: l'idea è quella di portare alla sbarra in un unico maxiprocedimento la componente occulta della 'ndrangheta. Negli ultimi mesi, infatti, la Dda di Reggio Calabria ha alzato il tiro sui collegamenti istituzionali e paraistituzionali della criminalità organizzata: le inchieste "Sistema Reggio", "Fata Morgana", "Reghion" e "Mammasantissima" hanno colpito alla testa la 'ndrangheta. In carcere sono finiti due tra i presunti capi della cupola segreta, gli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano, nonché politici come Alberto Sarra e il senatore Antonio Caridi, l'onnipotente dirigente comunale Marcello Cammera e, ancora, l'avvocato Antonio Marra, considerato elemento di collegamento tra la componente massonica e la 'ndrangheta militare e Dimitri De Stefano, figlio modaiolo di don Paolino. Indagati a piede libero, tra gli altri, l'ex presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, il magistrato in pensione Luigi Tuccio, ma anche l'ex assessore comunale Amedeo Canale e l'ormai ex parroco del Santuario di Polsi, don Pino Strangio.

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Delicate inchieste che hanno svelato la cappa 'ndranghetista e massonica che da decenni controlla Reggio Calabria e soffoca la parte buona di essa. Tra i destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, anche l'ex sindaco di Villa San Giovanni, Antonio Messina, nonché il commercialista-spione, Giovanni Zumbo, già condannato come "talpa" delle cosche Pelle e Ficara e, ancora professionisti come Paola Colombini, Natale Saraceno, Maria Luisa Franchina e la giornalista Teresa Munari.

L'inchiesta "Sistema Reggio" ha fin qui provato la potenza dell'avvocato Giorgio De Stefano, capace – in forza del proprio carisma criminale – di dirimere le difficili controversie sull'apertura dell'ex bar Malavenda, ubicato nel quartiere Santa Caterina, da tempo equamente diviso tra lo schieramento destefaniano e quello condelliano: De Stefano avrebbe di fatto posto fine a una serie di attentati che avevano funestato quell'immobile, oggetto di appetiti di diverse cosche. L'indagine "Fata Morgana", invece, ha riaffermato il ruolo "baricentrico" (come è scritto nelle carte) dell'avvocato Paolo Romeo, forte della propria rete relazionale, mai negata dalla borghesia cittadina: in quell'inchiesta, i collegamenti con diversi politici locali, ma anche con la burocrazia dei palazzi del potere, al fine di fare incetta di finanziamenti pubblici. Strettamente collegata, l'indagine "Reghion" ha portato in manette per corruzione uno dei più fidati uomini di Romeo, il dirigente comunale Marcello Cammera, che per anni avrebbe spadroneggiato, nel settore dei lavori pubblici. Infine (ma solo per ora) l'inchiesta "Mammasantissima", che ha ricostruito storicamente quindici anni di politica reggina, individuando in Alberto Sarra e Antonio Caridi due degli strumenti di cui si sarebbe servita la cupola segreta della 'ndrangheta, comandata da Paolo Romeo. Inchieste per certi versi simili, almeno per il focus investigativo: colpire la cupola segreta sovraordinata persino agli stessi storici capimafia del direttorio della 'ndrangheta unitaria composto dalle cosche De Stefano, Tegano, Condello e Libri, la cui esistenza è stata cristallizzata dai processi "Crimine" e "Meta". Inchieste tra di esse assolutamente collegate, che si pongono in continuità l'una con l'altra. Retate di arresti che, in alcuni casi, sono state disposte dagli stessi Gip. Nel calderone è finita anche l'inchiesta "Alchemia", che ha svelato i collegamenti di alcune cosche della Piana di Gioia Tauro con lo stesso senatore Caridi.

Il maxiprocesso alla masso-'ndrangheta reggina deve arrivare davanti al Gup entro il 15 di marzo. Anzi, ancor prima.

Il 15 marzo 2016, infatti, scattò la prima delle inchieste ora incardinate nel procedimento "Gotha", quella denominata "Sistema Reggio", che portò all'arresto, tra gli altri dell'avvocato Giorgio De Stefano. Qualora non si dovesse arrivare a un rinvio a giudizio entro quella data, alcuni importanti indagati potrebbero essere scarcerati: pericolo concreto per l'avvocato De Stefano ed eventualità anche per soggetti come Dimitri De Stefano, figlio del defunto boss Paolo De Stefano e fratello del "Crimine" Peppe De Stefano, ma anche per l'imprenditore Carmelo Nucera, l'uomo che, rilevando l'ex bar "Malavenda", si sarebbe rivolto al "Massimo" per ottenere protezione dagli attentati.

Dopo l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, si è messa in moto la macchina difensiva: gli avvocati hanno estratto copia delle migliaia di pagine che compongono il procedimento e alcuni indagati hanno chiesto di essere interrogati, come previsto dalla legge. Ora però il conto alla rovescia è iniziato: dai prossimi mesi, in aula il "cattivo genio" di Reggio Calabria.

L'ELENCO DEGLI INDAGATI

1) Amodeo Vincenzo,

2) Araniti Antonino,

3) Aricò Domenico,

4) Barbieri Vincenzo Carmine,

5) Cacciola Giovanni,

6) Cammera Marcello

7) Canale Amedeo Antonio,

8) Cara Demetrio,

9) Caridi Antonio Stefano,

10) Cartisano Carmelo Giuseppe,

11) Chirico Angela,

12) Chirico Antonino,

13) Chirico Domenico (classe 88),

14) Chirico Domenico (classe 86),

15) Chirico Francesco (classe 44),

16) Chirico Francesco (classe 61),

17) Chirico Giuseppe,

18) Colombini Paola,

19) De Stefano Dimitri Antonio Angelo,

20) De Stefano Giorgio,

21) Delfino Alessandro Bruno,

22) Febbe Maria Antonietta,

23) Franchina Maria Luisa,

24) Franco Lorena,

25) Franco Roberto,

26) Frascati Emilio Angelo,

27) Genoese Zerbi Saverio,

28) Gioè Salvatore Primo,

29) Gira Pasquale Massimo,

30) Giustra Paolo,

31) [OMISSIS PER DIRITTO ALL'OBLIO],

32) Iero Giuseppe,

33) Inuso Aldo,

34) Inuso Elena Mariaserena,

35) Marcianò Domenico,

36) Marra Antonio,

37) Marra Cutrupi Maria Angela,

38) Martino Anna Rosa,

39) Messina Antonio,

40) Miceli Andrea,

41) Miceli Antonino,

42) Minniti Angela,

43) Modafferi Giovanni Sebastiano,

44) Moio Roberto

45) Munari Teresa

46) Nicolazzo Bruno,

47) Nicolò Antonino,

48) Nicolò Alessandro,

49) Nucera Carmelo Salvatore,

50) Nucera Domenico,

51) Pellicano Giovanni,

52) Pietropaolo Domenico,

53) Pontari Giovanni,

54) Raffa Giuseppe,

55) Rechichi Giuseppe Rocco Giovanni,

56) Rechichi Rosario Giovanni,

57) Romeo Giovanni Carlo,

58) Romeo Paolo,

59) Saccà Saveria,

60) Saraceno Natale,

61) Sarra Alberto Vincenzo,

62) Scordo Andrea,

63) Serra Michele,

64) Smeriglio Giuseppe,

65) Stillitano Domenico,

66) Stillitano Mario Vincenzo,

67) Strangio Giuseppe,

68) Tortora Andrea Santo,

69) Tortorella Gaetano,

70) Tuccio Giuseppe,

71) Zoccali Rocco Antonio,

72) Zumbo Giovanni