di Angela Panzera - Restano quasi tutti in carcere gli indagati dell'operazione "Lex", l'indagine messa a segno da Dda reggina e Carabinieri che nei giorni scorsi ha decapitato le cosche di Laureana di Borrello ed in particolare i "Ferrentino-Chindamo" e "Lamari". Tanti i reati contestati dal procuratore aggiunto, Gaetano Paci e dal pm antimafia Giulia Pantano. Si va dall'associazione mafiosa, concorso esterno, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, danneggiamenti, lesioni personali gravi, frode sportiva, intestazione fittizia di beni, incendio, con l'aggravante del metodo mafioso. Al momento risultano non essere convalidate quattro posizioni. Il Gip di Cagliari ha annullato il fermo della Dda nei confronti di Francesco Tarantino, difeso dall'avvocato Renato Vigna), arrestato con l'accusa di essere «responsabile della società
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"Saimare"-filiale di Gioia Tauro, operante nell'area portuale, impegnatosi a favorire la cosca nell'attività di smercio da e per il porto ed in altre zone portuali italiane, contribuendo al perseguimento degli interessi della 'ndrina nell'investimento e nell'importazione di sostanze stupefacenti, impegnandosi ad agevolare gli accessi e gli scarichi della merce importata in cui era occultata cocaina grazie alla costituzione della ditta denominata "United Seed's Keepers s.r.l" riconducibile alla cosca ed impiegata nel trasporto di sostanza stupefacente». Per il gip gli indizi erano deboli, quindi l'uomo è stato scarcerato. «Nessuna delle circostanze addebitate a Tarantino appare concretamente e specificatamente riferibile alla sua figura». Così ha scritto il gip Roberto Cau; dalla lettura degli atti la figura di Tarantino «è da ritenere estranea al gruppo criminale e alle dinamiche associative che governano la sua operatività, dunque, anche ai meccanismi di controllo del territorio, acquisizione di informazioni e di comunicazione che garantiscono la protezione e l'impunità dei sodali in caso di imminente cattura. Pertanto, chiosa il gup, non sembra potersi fondatamente sostenere che l'indagato possa beneficiare, come invece accade per i soggetti organici alla 'ndrina delle aderenze vantate dall'organizzazione criminale in ambito giudiziario-investigativo, delle coperture, degli appoggi logistici e della circolarità delle informazioni che contraddistinguono l'organismo associativo su cui si indaga, sia da sottrarsi alla cattura e impedire o rendere più difficile il completo accertamento delle condotte realizzate, garantendosi l'impunità». Non è ravvisabile quindi l'accusa di concorso esterno: «a fronte degli elementi probatori- conclude il gip- l'ipotesi di un consapevole asservimento del Tarantino alle logiche dell'associazione appare contraddetta da elementi di carattere oggettivi che, allo stato rendono meno univoco il significato delle intercettazioni telefoniche». Il Gip di Busto Arsizio invece, non ha convalidato il fermo disposto nei confronti di Alessio Ferrentino, difeso dal legale Domenico Ceravolo. I gip di Reggio e Palmi, Massimo Minniti e Carlo Alberto Indellicati, hanno emesso in tutto18 misure cautelari (16 in carcere e 2 ai domiciliari) ma rigettato la richiesta dell'Antimafia per Mario Bevilacqua e Francesco Prestia. Quest'ultimo, assistito dagli avvocati Francesco Floccari e Domenico Retez, è il funzionario dell'autorità portuale di Gioia Tauro. Il gip negando la misura di custodia cautelare in carcere, ha evidenziato come "le dichiarazioni rese dal Prestia appaiono allo stato non inverosimili e credibili poiché, coerenti con i dati messi a disposizione delle indagini, non costando in atti, nonostante la notevole mole delle esperite intercettazioni, alcun contatto telefonico diretto coinvolgente il Prestia(...)Atteso che è certo, ed è stato ammesso dallo stesso indagato, che il Prestia abbia fornito il recapito di una agenzia marittima ma non vi è dimostrazione che effettivamente il Prestia abbia saputo ed avuto consapevolezza, prima o dopo di ciò, delle illecite finalità e degli illeciti traffici per cui tale contatto gli era stato richiesto».