Narcotraffico, estorsioni, traffico d'armi e di esseri umani sono solo alcune delle attività della 'ndrangheta, radicata in Italia come in Germania, in Canada come in Sud America, per un giro d'affari complessivo valutato 44 miliardi di euro all'anno.
Un mondo di omertà e legami di sangue indissolubili, che scopriremo dal 9 novembre su Canale 5 in 4 prime serate nella serie targata Taodue 'Solo', attraverso gli occhi di Marco (Marco Bocci), un agente dello Sco sotto copertura. La sua missione è infiltrarsi nella 'ndrina che controlla il porto di Gioia Tauro, il più grande snodo per i traffici illeciti nel Mediterraneo. Il suo nome in codice è Solo. Dietro la macchina da presa un più che convincente Michele Alhaique. "Solo è ispirato a una storia vera che abbiamo adattato", rivela il produttore Pietro Valsecchi.
Per il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, "è una grande gioia vedere che un prodotto di questo tipo vada in televisione. Si parla poco di 'ndrangheta, ma perché è la stessa organizzazione criminale che non vuole che se ne parli. 'Solo' è una fiction molto attinente alla realtà".
La serie è stata presentata oggi alla presenza dei protagonisti: oltre a Bocci, Peppino Mazzotta che è l'antagonista, il cattivo Bruno Corona, esponente di spicco dell'omonimo clan calabrese. I Corona controllano da anni uno degli asset principali della 'ndrangheta, il porto di Gioia Tauro, e per la prima volta lo Sco si trova nelle condizioni di infiltrare un agente. Una missione ad alto rischio, considerando le maglie strettissime dei clan calabresi, dove il vincolo di sangue è indistruttibile. Nel cast anche Diane Fleri, Renato Carpentieri e Carlotta Antonelli. Presenti alla conferenza stampa il produttore Pietro Valsecchi, il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri e il direttore editoriale di Taodue Giorgio Grignaffini. In sala anche Daniele Cesarano, nuovo direttore della fiction di Mediaset che si è insediato oggi, ma non è intervenuto. Alla conferenza anche Raffaele Grassi, questore di Reggio Calabria che ha visto la prima puntata di 'Solo' e la definisce "estremamente pertinente e corrispondente alla realtà. Faccio i complimenti a Bocci, l'ho trovato un agente dello Sco molto convincente. Ha saputo restituire proprio le tensioni e i conflitti che maturano in un poliziotto che opera sotto copertura". Bocci sul suo personaggio tiene a sottolineare: "E' stato un impegno molto profondo. Mi ha fatto conoscere dinamiche reali di persone che fanno questo mestiere davvero. In questa serie viene messa in scena anche la crudeltà, senza però mitizzare i cattivi". A chi chiede se si è ispirato a qualcuno dei suoi vecchi personaggi come Squadra antimafia, replica "no, non c'entra nulla con Calcaterra".
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E c'è chi suggerisce un paragone con il Leonardo DiCaprio di The departed. Pronta la replica dell'attore umbro: "No, anche se quel personaggio forse lo abbiamo preso a riferimento in alcune dinamiche. Ho invece riportato ogni avvenimento, emozione e situazione che viveva Marco Solo a Marco Bocci, cercando di capire come avrei reagito io, come mi sarei comportato nella quotidianità. Ho cercato di dare una risposta più vergine possibile". A chi chiede quale sia la differenza con serie come Gomorra o altre americane che tendono a mitizzare i cattivi il regista risponde: "Gomorra è un racconto che rientra nel crime, genere tra l'altro già affrontato dai tempi di Scorsese. 'Solo' è un poliziesco, qui un poliziotto entra nel mondo criminale e gli spettatori lo scoprono attraverso i suoi occhi". Alhaique aggiunge: "E' un poliziesco con una struttura narrativa apparentemente classica. Lo scopo del racconto è stato quello di esplorare le dinamiche umane di un uomo pronto a rischiare tutto per raggiungere il suo obiettivo. Un uomo ossessionato dalla sua missione. Abbiamo voluto approfondire le vicende umane dei protagonisti di questa storia. E' in questa struttura quindi lo spazio per alternare con equilibrio l'azione con la rarefazione, la tensione con la tenerezza. C'è infatti una specie di triangolo amoroso all'interno della storia che caratterizza il percorso dell'infiltrato pronto a costruirsi una nuova vita, rischiando di allontanarsi per sempre dalla sua donna (Diane Fleri) per salvare quella che ha tutte le carte in regola per diventare una vittima innocente della sua stessa famiglia: Agata, la figlia del boss (Carlotta Antonelli) che vive in casa come una reclusa con regole arcaiche". Valsecchi annuncia che tra qualche giorno inizieranno le riprese dei 4 film 'Liberi sognatori. Le idee non si spezzano mai'.