13enne stuprata per 2 anni: il caso Melito Porto Salvo arriva su "La Stampa"

screenshotlastampaUn esempio concreto dell'utilità anzi della necessità in certe realtà delle sedi regionali. Complimenti a Giusy Utano, al dir. Vincenzo Morgante ed al cr.Alfonso Samengo Tratto dal pezzo :Il sindaco Giuseppe Meduri sale sul palco ed attacca la giornalista Giusy Utano del TgR Calabria: «Certe ricostruzioni uscite sul servizio pubblico ci hanno offesi». Ma che colpa ne ha la giornalista, se una delle voci raccolte nel servizio mandato in onda era quella di una signora che diceva così? «Sono vicina alle famiglie dei figli maschi. Per come si vestono, certe ragazze se la vanno a cercare». Così il deputato del Partito Democratico, Michele Anzaldi, commenta il caso Melito Porto Salvo, finito sulle colonne de "La Stampa", con un articolo a firma di Niccolò Zancan.

Questo il collegamento all'articolo: http://www.lastampa.it/2016/09/11/italia/cronache/se-l-andata-a-cercare-il-paese-volta-le-spalle-alla-ragazzina-violentata-zzOxJ18IlHQP1vHsG4HDOO/pagina.html

Il giornale torinese ha effettuato un reportage nel giorno della fiaccolata di vicinanza alla 13enne stuprata per 2 anni da un branco di cui avrebbe fatto parte anche il figlio del boss Remingo Iamonte, Giovanni. Dal reportage di Zancan emerge una realtà preoccupante e, soprattutto, gli attacchi del sindaco di Melito Porto Salvo, al servizio di informazione offerto dal tg regionale della RAI, diretto da Alfonso Samengo.

--banner--

"Contro la violenza sessuale sui bambini, perché è una bambina quella che il branco ha ripetutamente violentata per anni, partiamo dalle persone che sono scese in piazza. Persone che hanno fatto il loro giusto dovere e che dicono 'no alla violenza', 'no alla considerazione che le bambine se la cercano' che si possa dire in fondo erano ragazzi, e sono ragazzate. Non possiamo sottostare a questa assurda e inquietante considerazione sul fatto che la violenza sessuale è cosa che 'pazienza' si possa fare". Lo afferma don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter onlus, che si dice "sconcertato per la mancata sensibilità popolare in favore delle vittime e, in questo caso, della 'bambina' che ha subito da un branco violenza sessuale". L'episodio é accaduto a Melito Porto Salvo, in Calabria, ed é emerso nei giorni scorsi da un'indagine dei carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo che ha portato all'arresto di otto persone, tra cui un giovane al quale la minore era stata legata sentimentalmente. Tra gli arrestati dai carabinieri anche un altro ragazzo, figlio del capo della cosca di 'ndrangheta degli Iamonte, che controlla le attività illecite in quel territorio. Le violenze sessuali di gruppo sulla tredicenne si erano protratte per oltre due anni e si erano concluse dopo che il padre della ragazza si era rivolto al capo della cosca per chiedere il suo intervento. "Meter - aggiunge don Di Noto - è disponibile ad incontrare la cittadinanza, per capire di più e perché non si ripetano questi gravi episodi di violenza. Non possiamo rimanere a guardare e la reazione sociale sia sempre più forte. Quanti hanno compiuto questi atti contro la dignità della persona non possono considerarsi vincitori, forti e non possono rimanere impuniti. La lotta alla pedofilia e alla pedopornografia si deve fare insieme, condannando ogni forma di abuso. Il rischio è che se non si farà questa azione, saremo tutti perdenti", ha concluso.