"Mala Sanitas", revocata interdittiva nei confronti della dottoressa Francesca Stiriti

reggiocalabria ospedaliriuniti21aprPotrà presto tornare al proprio lavoro la dottoressa Francesca Stiriti. Il Gip di Reggio Calabria, Antonino Laganà, ha infatti revocato la misura interdittiva dalla professione di medico nei confronti della professionista, coinvolta nell'inchiesta "Mala Sanitas", con cui i pm Roberto Di Palma e Annamaria Frustaci hanno messo nel mirino un presunto sistema di copertura degli errori sanitari all'interno dei reparti di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

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Un'indagine che fece emergere la figura del dottor Alessandro Tripodi, principale indagato dell'inchiesta: sarà ascoltando le sue conversazioni che gli inquirenti sarebbero riusciti a testimoniare errori e orrori, con il decesso di alcuni neonati o con la nascita di importanti patologie, dovuta all'imperizia degli operatori sanitari.

falcomatamonicaLa dottoressa Stiriti è coinvolta nell'indagine quale Dirigente Medico di I° livello presso l'Unità Operativa Complessa di Ostetricia, per le fattispecie di reato di falsità ideologica e materiale commesse dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Ora, però, la sua posizione cautelare si alleggerisce, vista la revoca della misura interdittiva dalla professione. Il Gip, infatti, ha accolto l'istanza del legale di fiducia della dottoressa Stiriti, l'avvocato Monica Falcomatà (nella foto). Un'istanza in cui il legale sottoponeva al vaglio della magistratura una serie di accertamenti di natura tecnico-scientifica, che, evidentemente, hanno convinto il Gip. Si alleggerisce, quindi, la posizione della dottoressa Stiriti, alla luce del fatto che il Gip ha disposto la revoca della misura per carenza di gravi indizi di colpevolezza: una decisione che il Gip Laganà ricava sia dall'interrogatorio di garanzia, reso alcune settimane fa dalla dottoressa Stiriti, sia dall'istanza dell'avvocato Falcomatà, che conteneva una perizia medico-legale sulle condotte contestate all'indagata.