Dodici anni di reclusione per il presunto boss di Marina di Gioiosa Ionica, Rocco Nicola Aquino. E' la condanna "eccellente" disposta dal Giudice per l'Udienza Preliminare di Reggio Calabria, Rodolfo Palermo, nell'ambito di uno stralcio del maxiprocesso "Crimine", che sta provando a ridisegnare gli assetti di 'ndrangheta unitaria nella provincia reggina. Il grosso degli imputati, oltre centocinquanta, è stato giudicato, alcuni mesi fa, dal Gup Giuseppe Minutoli in un processo, celebrato con rito abbreviato che, nonostante le numerose assoluzioni ha visto comunque reggere l'impostazione di 'ndrangheta unitaria avanzata dai pubblici ministeri Nicola Gratteri, Giovanni Musarò, Antonio De Bernardo e Maria Luisa Miranda. Nell'indagine è emersa, in particolare, la figura dell'anziano Domenico Oppedisano, considerato il "Crimine" della 'ndrangheta nell'annuale riunione che si celebra a Polsi, in occasione della festa della Madonna della Montagna.
Quanto alla decisione di oggi, quella del 63enne Aquino è la decisione più significativa assunta dal Gup Palermo, che ha anche condannato a due anni e otto mesi di reclusione l'anziano Salvatore Totino. Il Gup, al termine del giudizio abbreviato, ha anche disposto l'assoluzione di Rossella Totino e Domenico Totino, ma anche di Pasquale Napoli, per cui è stata disposta l'immediata scarcerazione, a meno che l'uomo non sia detenuto per altra causa.
Oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Rocco Aquino, il Gup Palermo, con il dispositivo pronunciato all'interno dell'aula bunker di Reggio Calabria ha anche disposto la confisca delle quote della società "Hotel Ristorante Diramare" di Carlo Zavaglia & C. Una struttura di Marina di Gioiosa Jonica formalmente intestata a Salvatore Totino.