Riceviamo e pubblichiamo la smentita della Presidente dalla Cooperativa Happy Days, citata nella relazione che ha portato allo scioglimento per contiguità con la 'ndrangheta del Comune di Reggio Calabria:
Con grande amarezza mi trovo indotta a difendere la cooperativa Happy Days, che rappresento legalmente, dalle gravi accuse mossele con l'articolo che ieri è stato pubblicato sul vostro quotidiano. Cito testualmente il vostro articolo: "...a beneficiare dei fondi del Comune ci sono addirittura cooperative che possono vantare tra i soci fondatori un esponente di una delle storiche ndrine reggine, come Domenico Serraino, patriarca della cooperativa Itaca, destinataria di due affidamenti da parte dell'Ente. Sempre alla medesima cosca è riconducibile la cooperativa Happy Days, destinataria di un affidamento, che vede sedere in cda, in qualità di Consigliere Segretario, Domenica Chilà, sorella di quel "Nuccio", affiliato al clan Serraino-Nicolò, già sorvegliato speciale, con precedenti per omicidio doloso, porto abusivo e detenzione di armi, omicidio volontario tentato, associazione di tipo mafioso". La cooperativa che rappresento non è assolutamente "riconducibile" a cosche mafiose! Nella relazione della Commissione di Accesso al Comune di Reggio Calabria, Happy Days viene citata nelle seguenti righe: ""COOPERATIVA HAPPY DAYS", destinataria di nr. 1 affidamento – vgs AlI. 45/b) : Chilà Domenica, Consigliere Segretario del Consiglio di amministrazione è sorella di CHILA' Aldo detto "Nuccio", affiliato al clan Serraino-Nicolò, già sorvegliato speciale, annovera precedenti per omicidio doloso, porto abusivo e detenzione di armi, omicidio volontario tentato, associazione di tipo mafioso." Chilà Domenica, per noi soci "Mimma", è socia fondatrice della cooperativa. La conosco da quando era compagna di classe di mia sorella ed io e Domenico Carbone (attuale socio e Vice Presidente della cooperativa) l'abbiamo voluta coinvolgere nel nostro progetto per il suo spiccato spirito di iniziativa e per le sue naturali capacità di coinvolgimento e di intrattenimento, doti che le hanno permesso di diventare una bravissima animatrice per bambini. La nostra cooperativa non ha mai stretto collaborazioni od altro tipo di relazioni con il fratello di Mimma e veniamo a conoscenza oggi, in occasione della divulgazione del testo della Commissione di Accesso, delle vicende in cui è stato coinvolto. Trovo molto faticoso scrivere queste righe perché mi portano a varcare la soglia di quelle faccende dalle quali io ed i miei soci abbiamo sempre scelto di tenerci lontani; mi riferisco ai giochi di potere che purtroppo spesso inquinano l'operato di chi vuole crescere e lavorare in una società come la nostra. Abbiamo costituito la cooperativa con la mission, tuttora condivisa, di offrire servizi di qualità a minori e famiglie e di promuovere il benessere in un'ottica di prevenzione primaria. La cooperativa è nata nel 2002 con noi, poco più che ventenni, impegnati a formarci nell'ambito dell'animazione, il settore in cui all'epoca eravamo più radicati. Siamo stati i primi nella città, insieme ad altri due organismi del territorio, a proporre il servizio di pre e post accoglienza scolastica, attività che svolgevamo con risorse private ancor prima che il Comune di Reggio Calabria le destinasse dei fondi e la rendesse oggetto di gara. Siamo stati pionieri anche per i CREs (Centri Ricreativi Estivi) che svolgevamo nelle scuole pubbliche della città, finanziati dalle famiglie che usufruivano del servizio dal 2003, molto prima che fossero sostenuti dai fondi Comunitari prima e Comunali dopo. Scrivo questo, e chi è del settore lo sa, non per vanità, ma per legittimare i nostri affidamenti, essendo il radicamento nel territorio, la professionalità e l'esperienza dell'organismo proponente, fattori ponderali di grande peso nella valutazione delle proposte progettuali pervenute in sede di gara. Negli anni abbiamo vinto alcune gare ed altre le abbiamo perse. Nulla ci è mai stato regalato, anzi forse qualcosa ci è stato tolto. L'obiettivo di promuovere il benessere nella nostra comunità lo abbiamo perseguito, anni fa, con l'apertura di Happy Place, una libreria per ragazzi che si proponeva anche come centro aggregativo, ricreativo e culturale. Happy Place purtroppo non ha retto al contraccolpo della crisi, ma le relazioni instaurate con i giovani lettori e con i clienti delle nostre attività, sì. È per loro che abbiamo sempre lavorato ed è sempre per loro che intendiamo continuare a farlo. Stesso dicasi per i ragazzi iscritti ai nostri corsi di obbligo formativo, il servizio per il quale siamo accreditati alla Regione Calabria da tre anni. Anche in questo settore le difficoltà sono tante, prima tra tutte la gestione delle conseguenze degli ingenti ritardi nei pagamenti. Il nostro è un lavoro faticoso, a volte frustrante, ma nei periodici bilanci che tra noi soci facciamo, vincono sempre l'entusiasmo e la motivazione. A fronte delle difficoltà, il nostro desiderio di crescere nella e per la nostra comunità è sostenuto dalla gratificazione per gli obiettivi raggiunti in termini di relazioni costruite con i nostri clienti, dai successi conseguiti dai giovani iscritti ai nostri corsi e dai cambiamenti positivi realizzati da "minori a rischio" e "famiglie disagiate" insieme a noi. Ritengo che la divulgazione delle informazioni contenute nella relazione della Commissione di Accesso sia un atto dovuto, un'opera di sensibilizzazione ed informazione necessaria per risvegliare le nostre coscienze ed attivare le risorse per il cambiamento, ma la strumentalizzazione di queste informazioni cui sto assistendo in questi giorni mi sembra molto più simile ad un inizio di sterile "caccia alle streghe". Il dato statistico della presenza della criminalità nella nostra società è purtroppo a sostegno di una potenziale "contiguità" di molti di noi: è altamente probabile a Reggio Calabria avere un conoscente, un vicino di casa, un ex compagno di scuola, un parente vicino o lontano, che in qualche modo sia stato coinvolto in vicende legali. Sta alla nostra coscienza ed alla nostra intelligenza leggere attentamente le vicende che caratterizzano il delicatissimo momento che stiamo attraversando, se non altro per utilizzare efficacemente la nostra delusione come forza propulsiva per il cambiamento. Il rischio è altrimenti di disperdere inutilmente queste energie in una grottesca e paradossale lotta "tra poveri".
Lucia Bruciafreddo
Presidente Coop. Soc. Happy Days