di Paolo Ficara - Questo matrimonio s'ha da fare? La giornata di giovedì 11 giugno non ha fruttato annunci o presentazioni, rispetto a quanto trapelato lo scorso weekend, in merito all'acquisizione da parte di Nick Scali del pacchetto di maggioranza della Reggina. Si trattava comunque di una data segnata in rosso sull'agenda del magnate italo-australiano, ma l'incontro col presidente Lillo Foti (avvenuto dalle parti di Roma, anziché in provincia di Reggio) non ha sortito gli effetti previsti. Semplice rinvio, o notevole intoppo?
Dopo le notizie scritte tra venerdì e sabato scorsi, qualche "sintomo influenzale" deve essersi verificato ad inizio settimana, tale da far slittare o spostare alcuni appuntamenti. Quello tra Foti e Scali era un accordo soltanto da sottoscrivere, dato che ormai l'imprenditore originario di San Martino di Taurianova era a conoscenza di vizi e virtù inerenti la società di via delle Industrie, ed il mantenimento sul campo della Lega Pro aveva costituito il momento dello sblocco di una trattativa già definita a Sydney, nel mese di aprile.
La Reggina dovrà sborsare una bella somma, entro il 25 giugno, per pagare gli arretrati (mensilità di gennaio, febbraio, marzo ed aprile del corrente anno) comprensivi di incentivi all'esodo. Questo passaggio è fondamentale per poi presentare domanda d'iscrizione al campionato di Lega Pro, entro il 30 giugno, possibilmente corredata da fidejussione ammontante a 400.000 euro (ma come abbiamo imparato l'estate scorsa, può essere allegata anche in un secondo momento). Siamo intorno ai 2 milioni di euro.
Se Lillo Foti fosse in grado di scucire questa somma da solo, non sarebbe andato fino in Australia per offrire il bene materiale cui è più affezionato: la poltrona di presidente della Reggina.
Non sappiamo bene quale possa essere l'improvviso intoppo sorto, né tantomeno quale delle due parti in causa abbia provato a cambiare le carte in tavola all'ultimo momento. Magari un giorno la famiglia Scali uscirà allo scoperto, e prenderà finalmente parola per fornire la propria versione dei fatti. Non vogliamo credere sia sorto un malinteso su chi debba fungere da presidente, padrone nonché finanziatore della Reggina da qui al 25 giugno. Di imprenditori capaci di presentare garanzie per la sola fidejussione, se ne incontrano per strada molto prima di arrivare a Sydney.
Quella che era una trattativa da completare forse con qualche timbro o poco più, vive adesso il momento di maggiore incertezza. Il presidente Foti non sarebbe ancora rientrato a Reggio, e starebbe già cercando ogni tipo di soluzione per non far sparire la Reggina Calcio 1986. Pochi gli interlocutori rimasti, l'unico disposto a spendersi (non solo in senso figurato) dovrebbe essere, ironia della sorte, Vince Foti. Il discorso con Nick Scali non è ancora chiuso, ma di solito quando si arriva sull'altare va pronunciato il "sì". Restano 12 giorni per salvare la Reggina.