Reggina: Stellone, Menez, i nuovi acquisti e l'obiettivo al giro di boa

menezgallodi Paolo Ficara - Weekend un po' più moscio, l'ultimo di gennaio senza i principali campionati nazionali. Tra cui ovviamente la Serie B, con i tifosi della Reggina che non vedono l'ora di vedere all'opera la squadra adesso guidata dal terzo allenatore stagionale. L'ingaggio di Roberto Stellone, con staff al seguito, è stato l'ulteriore segnale. Se ci si fosse accontentati di lottare fino all'ultima giornata per evitare le sabbie mobili, dopo l'interregno di Toscano durato appena tre gare, si sarebbe potuta ritentare la carta Aglietti.

Sia chiaro: con l'Alessandria che deve recuperare una partita, in questo frangente sarebbe deleterio inquadrare un obiettivo diverso dalla salvezza. Ma in Serie B o si lotta per evitare la retrocessione, oppure si lotta per cambiare categoria verso l'alto. Che l'organico possa e debba appartenere alla seconda sfera, lo si è intuito fino a quando non è andato in corto circuito il meccanismo creato da Alfredo Aglietti ad inizio stagione.

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Roberto Stellone è un personaggio altamente empatico, dimostratosi abile anche nel subentrare in corsa. In una carriera lunga già una decina di anni, nonostante l'ex attaccante amaranto "vanti" appena 44 primavere. Oltre a Giraudo, già giunto a metà gennaio per rimpiazzare Liotti, rispetto ai predecessori potrà contare sull'esperienza di Aya in difesa e di Kupisz (l'esterno polacco è pronto ad essere ufficializzato) a centrocampo. Già in città il jolly Folorunsho, dimostratosi realmente attaccato alla maglia e capace di declinare gentilmente almeno un paio di proposte sontuose, pur di tornare dove si è sentito importante.

In attesa di capire quale centrocampista under vorrà reperire il ds Taibi, tra il maltese Guillaumier ed il romanista (in prestito al Siena) Pezzella, sullo sfondo c'è l'idea Barillà. Il duttile mancino ha rescisso col Monza ed ha espresso il desiderio di tornare a Reggio Calabria. Sarebbe un giocatore bandiera, quindi l'eventuale fattibilità dell'operazione è valutabile anche a febbraio.

L'acquisto più importante deve essere il recupero di Jeremy Menez. Inutile tornare su dissidi, bizze e quant'altro abbia interferito nel suo rapporto con (tutti) i precedenti allenatori a Reggio. Il campo, in un certo senso, gli dà ragione. Senza di lui è mancato quel tocco di classe. I suoi due gol avevano portato 6 punti. Il francese dovrebbe essere centrale nel progetto di Stellone. La sensazione è che il prosieguo del campionato, dipenderà molto dall'impatto che avrà il tecnico nei primi due impegni di febbraio: prima a Terni e poi in casa con il Crotone.

Tutti quei giocatori che potrebbero far comodo ad altre squadre di Serie B, come Crisetig, Hetemaj, Stavropoulos o Cionek, non sono mai stati accostati a nessuno. Per il momento è rimasto anche Rivas, nonostante qualche sirena dalla Serie A. Ci chiediamo: qualora l'obiettivo del massimo dirigente Luca Gallo, del general manager Fabio De Lillo e del ds Massimo Taibi fosse realmente la salvezza, non avremmo dovuto assistere ad una mezza smobilitazione con notevole abbattimento del monte ingaggi? La risposta è sotto gli occhi di tutti.

La Reggina è ancora ambiziosa, nonostante non vinca da tre mesi. C'è un obiettivo in testa: il campo dirà se è raggiungibile o se si tratta di una chimera, ma il segnale è chiaro. Nonostante si faccia sentire eccome il contraccolpo economico legato alla pandemia, Gallo non ha attuato alcuna ritirata strategica né ha lesinato moneta magari in vista della prossima stagione. Le decisioni e le mosse prese ed attuate in silenzio, sono quelle che fanno più onore.