Torbidoni al Dispaccio: "Reggina, il ricordo più bello. La piazza è ancora pronta per salvarsi"

torbidonidi Paolo Ficara - Nella prima stagione con i numeri ed i nomi fissi sulle maglie per la Reggina, la casacca numero 10 è stata indossata da Steven Torbidoni. Notevole la sorpresa con cui l'ex centrocampista, ritiratosi molto giovane dopo la quarta operazione consecutiva al ginocchio, accoglie la telefonata del Dispaccio. Romano, classe '75, il giovane Torbidoni è stato protagonista sia dell'ultima promozione dalla C1 alla B degli amaranto, ma anche della salvezza nella stagione 95/96, quella immediatamente successiva.

Una volta smesso col calcio, Torbidoni si è dedicato a vari mestieri nella capitale, rendendosi attivo fino a qualche tempo fa nel campo della ristorazione. Cresciuto nel settore giovanile della Roma, si ritrovò al Cagliari nell'affare che portò in giallorosso Checco Moriero, prossimo avversario della Reggina col suo Grosseto. Apprendendo (da noi, con sorpresa) che l'attuale ds amaranto è Simone Giacchetta, il centrocampista a fine telefonata si immerge ancor di più nei ricordi, chiedendo di rivolgere calorosi saluti al suo ex compagno di reparto.

Pensa che il giocatore più forte della Reggina è Di Michele, che ha un anno meno di te...
"Come no, lo so bene. Purtroppo ho avuto un problema al ginocchio e ho dovuto smettere..."

L'ultima volta che la Reggina ha lottato per salvarsi in B, c'eri tu. La piazza è ancora pronta per questo contesto?
"Sicuramente sì. È una piazza speciale, mi sono trovato benissimo e sono sicuro che la Reggina si salverà. Questa telefonata mi fa ricordare momenti bellissimi, vissuti grazie al presidente Foti ed al direttore sportivo Martino, che mi hanno accolto alla grande".

Quale fu il tuo impatto?
"Arrivai a metà campionato dal Cagliari. Era un brutto periodo, non giocavo. A Reggio sono rinato grazie alla squadra ed al mister. C'era un gruppo strepitoso. Vincioni, Poli, Aglietti, giocatori fantastici. Mi hanno cresciuto. La Reggina mi ha dato tanto, non me la scorderò mai. Aglietti fece una stagione strepitosa. Ma lo stesso Carrara, o Merlo. Bei ricordi".

L'annata successiva, quella della salvezza in B, è stata la base per i traguardi successivamente raggiunti dalla Reggina?
"È stato un anno difficile calcisticamente, fino all'ultimo abbiamo lottato, salvandoci alla fine. Venivamo da un campionato di C, e affrontammo una cadetteria difficile. Spero tanto che adesso si riesca a fare qualcosa di meglio, salvandosi alla grande".

Dopo l'esonero di Zoratti e l'arrivo in panchina di Gagliardi, il presidente con che termini si rivolse alla squadra?
"Ricordo una sconfitta che provocò l'esonero di Zoratti. Foti ci chiese di dare il massimo, con il cambio in panchina cercò di spronarci e di cambiare la mentalità della squadra. Venivamo da un periodo di scarsa forma. Riuscì a risollevarci caratterialmente".

Stai seguendo la Reggina?
"Ad essere sincero no. Tra lavoro, famiglia e bambini, non seguo granché il calcio in generale".

Sabato c'è la possibilità di salvarsi battendo il Grosseto, allenato da Moriero con cui vi siete incrociati in carriera.
"Moriero da Cagliari venne a Roma, ed io feci il percorso inverso assieme ad un conguaglio economico. Non ci ho mai giocato, ma è stato un grande calciatore e adesso è un ottimo allenatore. Io tifo Reggina, spero tanto in una vittoria sabato: 3-0, senza dubbi".

Cosa ti manca di più di quel periodo?
"Tante cose. Innanzitutto, giocare a pallone. È la mia passione, per tanti motivi ho smesso. Mi manca la città e la gente, ricordo quando abbiamo vinto la Serie C, ci hanno aspettato all'aeroporto accogliendoci alla grande. Tutta gente entusiasta, li avevamo fatti felici. Ricordo la vittoria ad Avellino, anche in quel caso al ritorno in città abbiamo trovato un sacco di tifosi che ci hanno festeggiato. Ricordi fantastici, i più belli della mia piccola carriera. Ce l'ho nel cuore".

A quei tifosi che ti hanno coperto di affetto, vuoi dire qualcosa?
"Un abbraccio forte, vi stimo e vi porto sempre nel cuore. Spero tanto che la Reggina rimanga in Serie B, se lo merita".