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Il Dispaccio - L'informazione senza padroni e senza padrini

Direttore Responsabile: Claudio Cordova claudiocordova@ildispaccio.it
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Il perché di un nome

Quando nel 1878 Joseph Pulitzer diede vita al St. Louis Post-Dispatch probabilmente non immaginava che quelli sarebbero stati i primi passi di una rivoluzione che avrebbe travolto il giornalismo mondiale. Di certo però, Pulitzer aveva chiaro in mente che alla gente bisognava dare qualcosa di più, che l'informazione non poteva essere semplicemente appannaggio di pochi, selezionati intellettuali. Nel giro di dieci anni, il suo New York World, l'ennesima testata che nel giro di pochi anni avrebbe acquistato, sarebbe diventato il primo quotidiano degli Stati Uniti e il più diffuso fra gli immigrati, per i quali il Ny World era un appiglio solido al quale aggrapparsi in un Paese straniero.

Il progetto

A quello spirito e a quella straordinaria rivoluzione, noi del Dispaccio oggi, in terra di Calabria, abbiamo scelto di ispirarci. In una regione in cui le baronie economiche, politiche e criminali spesso viziano o stravolgono le informazioni in circolazione, abbiamo scelto di fare informazione "senza padroni e senza padrini" dietro le spalle. II nostro editore è l'associazione culturale che abbiamo costituito e i (pochi) fondi con cui iniziamo questa avventura sono usciti esclusivamente dalle nostre tasche. Una scelta di indipendenza che ha significato probabilmente maggiore lavoro e maggiore fatica, ma che ci permette di affermare di avere un solo padrone: la notizia.
Crude a volte, irritanti per alcuni, forse scomode per altri, speriamo utili per i più. Crediamo che l'informazione sia il cemento essenziale per la costruzione della società e abbiamo deciso di fare la nostra parte, scevri da ogni tipo di condizionamento. Tenteremo di essere una voce "fuori dal coro", un giornale fatto di entusiasmo e di rigore, di passione ed equilibrio. Proveremo a raccontare ora dopo ora, giorno dopo giorno questa terra di confine, schiacciata da ndrangheta e compromessi, dal punto di vista di chi la vive, per dare voce non al potere ma a chi lotta per i propri diritti e per dare a questa regione un futuro diverso.

Noi scegliamo il web

Per questa battaglia, che sappiamo non semplice, abbiamo scelto il web, perché crediamo che internet sia oggi il migliore alleato dell'informazione. Il giornalismo on-line non è il futuro, ma il presente che viviamo quotidianamente e vogliamo contribuire a costruire. Per questo aderiamo con convinzione al manifesto del web-journalism redatto dai blogger tedeschi e a quei principi – che qui pubblichiamo – sarà ispirato questo foglio elettronico che avrà nei lettori l'unico, vero, incondizionato interlocutore.

Il manifesto del web journalism

  1. "Internet è diverso" Il nuovo mezzo di comunicazione è molto differente rispetto agli altri media. Chi vuol lavorare nel campo dell'informazione deve adattare i propri metodi di lavoro alla realtà tecnologica di oggi invece di ignorare e contestare il mondo multimediale. Bisogna produrre prodotti giornalisti nuovi e migliori.
  2. "Internet è un impero mediatico tascabile" Grazie a internet è possibile fare dell'ottimo giornalismo anche senza immensi investimenti. Il web riorganizza le strutture esistenti dei media abbattendendo gli antichi confini che esistevano tra giornali, televisione, radio etc.
  3. "Internet è la nostra società e la nostra società è internet" Wikipedia, YouTube e i social network sono diventati una parte della vita quotidiana per la maggioranza delle persone nel mondo occidentale. I mezzi di comunicazione, se intendono sopravvivere alla rivoluzione tecnologica contemporanea, devono capire i legittimi interessi dei nuovi utenti e abbracciare le loro forme di comunicazione.
  4. "La libertà di internet è inviolabile" Il giornalismo del XXI secolo che comunica digitalmente deve adattarsi all' architettura aperta di Internet. Non è ammissibile che si limiti questa libertà in nome di interessi particolari commerciali o politici, spesso presentati come interessi generali. Bloccare parzialmente l'accesso a internet mette a repentaglio il libero flusso delle informazioni e il diritto fondamentale di informarsi.
  5. "Internet è la vittoria dell'informazione" Per la prima volta grazie a Internet l'utente può scegliere realmente come informarsi e attraverso i motori di ricerca attingere a un patrimonio d'informazione immenso.
  6. "I cambiamenti apportati da Internet migliorano il giornalismo" Grazie a internet il giornalismo può svolgere un'azione socio-educativa completamente nuova. Ciò significa presentare notizie in continuo cambiamento attraverso un processo inarrestabile. Chi vuol praticare il giornalismo deve essere stimolato da un nuovo idealismo e capire che le risorse offerte da internet sono un incredibile stimolo a migliorare.
  7. "La rete richiede collegamenti" La rete è fatta di collegamenti. Chi non li usa si autoesclude dal dibattito sociale e ciò vale anche per i sitiweb dei tradizionali mezzi di comunicazione.
  8. "Linkare premia, citare abbellisce" Chi fa giornalismo online deve offrire all'utente un prodotto sempre più completo. Linkare le fonti e citarle permette di conoscere direttamente e più ampiamente i temi di cui si dibatte.
  9. "Internet è la nuova sede per il discorso politico" Il giornalismo del XXI secolo deve fare in modo che il dibattito politico si trasferisca sempre di più sulla rete così il pubblico potrà partecipare direttamente ai discorsi politici e dire la sua.
  10. "Oggi libertà di stampa significa libertà d'opinione" I giornalisti non devono temere che la rete possa sminuire il loro compito di selezionare le notizie e informare. La vera dicotomia che invece internet realizza è quella tra il buon e cattivo giornalismo.
  11. "Sempre di più: le informazioni non sono mai troppe" Sin dall'antichità l'umanità ha capito che più informazioni si hanno più è grande la libertà. Internet è il mezzo che può più di tutti può allargare la nostra libertà.
  12. "La tradizione non è un modello di business" Come dimostra già la realtà odierna è possibile fare buon giornalismo su internet e guadagnare denaro. Non bisogna ignorare lo sviluppo tecnologico solo perché secondo alcuni distruggerà le aziende giornalistiche, ma bisogna avere il coraggio di investire e ampliare la piattaforma multimediale.
  13. "Il diritto d'autore diventa un dovere civico su Internet" La rete deve rispettare il diritto d'autore, ma anche il sistema del copyright deve adattarsi ai nuovi modelli di distribuzione e non chiudersi nei meccanismi di approvvigionamento del passato.
  14. "Internet ha molte valute" Il modo più tradizionale di finanziare i giornali online è attraverso la pubblicità. Altri modi per finanziare i prodotti giornalistici devono esseri testati.
  15. "Cio' che è in rete rimane sulla rete" Il giornalismo del XXI secolo non è più qualcosa di transitorio. Grazie alla rete tutto rimane nella memoria degli archivi e dei motori di ricerca e ciò fa in modo che testi, suoni e immagini siano recuperabili e rappresentino fonti di storia contemporanea. Ciò stimola a sviluppare un livello qualitativo sempre migliore.
  16. "La qualità resta la più importante delle qualità" Le richieste degli utenti sono sempre maggiori. Perché un utente resti fedele ad un particolare giornale online, quest'ultimo deve garantire qualità e soddisfare le richieste del lettore senza rinunciare ai propri principi.
  17. "Tutto per tutti" Internet ha dimostrato che l'utente giornalistico del XXI secolo è esigente e nel caso di un dubbio su un articolo è pronto a studiare la fonte per essere maggiormente informato. I giornalisti del XXI secolo che il lettore cerca non sono quelli che offrono solo risposte, ma quelli che sono disposti a comunicare e a indagare.

Il Giornalismo per noi

"Allora prof, mi torni a dire a cosa serve il giornalismo", gli dissi sedendomi sul pavimento del patio. Santos sparì all'interno della casa. Tornò con un sigaro acceso che lasciava dietro di sé una sottile linea di fumo.
Mentre parlava, il sigaro componeva disegnini nell'aria. "È l'ultima fottuta barriera che ci impedisce di cadere nella barbarie. Senza il giornalismo, senza la circolazione delle informazioni, tutti alzeremmo la mano quando il big brother ce lo ordina. È la voce dei muti, l'orecchio in più dei sordi. È l'unico fottuto mestiere che valga la pena nella seconda metà del XX secolo. È l'equivalente moderno della pirateria etica, il soffio vitale delle ribellioni degli schiavi. È l'unico lavoro del cazzo che sia ancora divertente. Contraddittoriamente, torna a occuparsi di cose eterne: la verità, il male, l'etica, il nemico. È la migliore letteratura, perché è la più immediata. È la chiave della democrazia reale, perché la gente deve sapere cosa sta succedendo per decidere come giocarsi la vita. È il reincontro delle migliori tradizioni morali del cristianesimo primitivo con quelle della sinistra rivoluzionaria della fine del XIX secolo. È l'anima di un paese. Senza giornalisti, saremmo tutti morti, e la maggioranza ciechi. Senza circolazione di informazione veridica, saremmo tutti stupidi. È anche il rifugio dei topi di fogna, la zona piú contaminata, insieme alla polizia, di tutta la nostra società. Uno spazio che si fa degno perché va condiviso con i più abietti, i più servili, più abbuffini, più corrotti. E per compensazione ti offre la possibilità dell'eroismo. È come se mettessero cielo e terra in un frullatore e tu dovessi lavorare in movimento. È una falegnameria del senso comune. Ti basta o vado avanti?"
"Mi basta", gli dissi, "grazie prof".

Paco Ignacio Taibo II, Sentendo che il campo di battaglia, pag 62

 

Donazione

Dal 2 aprile del 2012, giorno in cui Il Dispaccio ha iniziato le proprie pubblicazioni, proviamo a offrirvi un nuovo modo di fare giornalismo. Notizie, inchieste, approfondimenti, opinioni. Tutto online, liberamente fruibile e senza il condizionamento di chicchessia. Ispirandoci ai principi del web journalism, abbiamo scelto una forma di integrità professionale respingendo forme di compromesso ed elargizioni da parte di chi aveva come obiettivo quello di trarre vantaggi personali, a scapito di quella informazione libera, per noi imprescindibile, che abbiamo sempre offerto gratuitamente ai lettori. Un giornalismo dalla parte del lettore, che rifugge ogni tipo di commistione con gli oscuri potentati che governano la Calabria.

Il Dispaccio è molto apprezzato anche per il fatto che le pagine sono "libere" da pubblicità aggressive, da pop up che appaiono a insaputa del lettore, da video che partono all'apertura di una pagina, da altre pagine non richieste che si aprono in automatico. Abbiamo sempre rinunciato a queste facili fonti di ricavo, credendo in un servizio pulito, libero e trasparente per i lettori. Cerchiamo di essere, ogni giorno, uno spazio di informazione e comunicazione aperto ai contributi dei lettori, che possono intervenire pubblicamente o suggerirci, in maniera privata, preziosi spunti di lavoro.

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