Le periferie di Reggio come “risorsa”: il caso de “La Sorgente”

laboratoriopoliticopattocivicodi Patrizia Labate* - Il 10 gennaio un cospicuo gruppo di soci del Laboratorio politico-Patto civico – nella consueta attività di conoscenza del territorio e delle diverse realtà reggine avviata già da parecchi mesi – ha voluto incontrare una rappresentanza della comunità "La Sorgente", insediata ormai da oltre 25 anni in un piccolo agglomerato di case lungo la strada Vinco-Campi, a circa 30 minuti dal centro della città, a mille metri di altitudine e a ben otto chilometri dal primo centro abitato (Vinco), in uno spettacolare sito naturale e paesaggistico, con un panorama mozzafiato.

Perché vogliamo rendere pubblica questo piccola visita, condotta usando le auto private vista l'assenza di qualsivoglia mezzo di trasporto pubblico per giungere sul posto? Certo per il valore in sé del gruppo incontrato, su cui subito si dirà, ma soprattutto perché, come del resto in altre parti d'Italia, non solo la Città Metropolitana di Reggio coincide con un territorio provinciale assolutamente diversificato ed eterogeneo, ma lo stesso Comune di Reggio – a ben vedere – è fatto di tanti, grandi o piccoli, aggregati sociali dispersi. E su questo bisognerebbe riflettere.

Lo scambio tra i due gruppi si è subito caratterizzato per una particolare sintonia e per l'ospitalità e l'accoglienza creata dai componenti della comunità "La Sorgente", che hanno consentito la visita delle loro case, della piccola cappella e dei terreni limitrofi. A presentare la loro esperienza è stato l'attuale presidente della comunità, Basilio De Lorenzo, accompagnato da altri nuclei familiari con i quali ha deciso, oltre 25 anni or sono, di lasciare il centro urbano di Reggio per poter avviare "insieme" e nelle strutture edilizie da loro stessi costruite, un'esperienza di convivenza fraterna sullo stile delle comunità dei primi cristiani.

A sua volta il LP-PC, tramite l'attuale coordinatore Antonino Spadaro, ha avuto modo di illustrare le proprie finalità – di impegno politico, dunque laiche – e il proprio documento programmatico, sottolineando come alcune esperienze presenti nel territorio del nostro Comune siano da valorizzare, per varie ragioni: innanzitutto perché queste comunità, seppur piccole, costituiscono un presidio per un territorio come quello aspromontano, che altrimenti rimarrebbe abbandonato, e poi per lo stile di vita che le caratterizza, permeato – nel caso in esame – da una inconsueta comunione spirituale e materiale.

In questa comunità, infatti – ed è cosa rara, in tempi di egoismo diffuso, libero mercato e individualismo imperante – i beni immobili (case e terreni) dove vivono le diverse famiglie sono "proprietà comune" e in particolare un edificio è destinato agli ospiti, agli scapoli, ai giovani e agli incontri comuni. Di più: i soci de "La Sorgente" collaborano anche economicamente alla manutenzione degli immobili di proprietà dell'associazione e contribuiscono "liberamente" – ossia secondo le disponibilità di ciascuno – alle spese necessarie per il mantenimento delle strutture e della comunità stessa.

La lontananza dal centro urbano reggino e l'ubicazione del sito sulle isolate falde aspromontane ovviamente accentua i disagi delle famiglie che vivono questa straordinaria esperienza a contatto con la natura. Inizialmente non c'era nemmeno la luce elettrica. Per la mancanza di un acquedotto, la comunità – che lentamente si è inserita nel contesto sociale del posto – si avvale del pozzo di uno dei proprietari limitrofi. Recentemente è stato sistemato un tratto di strada che dal centro in questione sale verso monte. Chiaramente urge un intervento di manutenzione sul tratto di strada di collegamento con la città capoluogo. Si tratta, infatti, di una strada senza alcuna illuminazione, priva di qualsiasi staccionata o protezione dai dirupi scoscesi sui quali si affaccia. Queste opere di sistemazione della viabilità potrebbero, per esempio, essere realizzate con l'impiego della manodopera forestale disponibile presso il competente consorzio di Bonifica.

Ma, soprattutto, prima di arrivare a "La Sorgente", in pieno Aspromonte – e siamo ancora nel Comune di Reggio! – si percorrono lunghi tratti di territorio davvero degradato, con chiari esempi di abusivismo edilizio, strade dissestate, discariche abusive, disastri ecologici e geologici.... Insomma: uno spaccato di una Reggio brutta, troppo spesso periferica e nascosta, ma pure terribilmente vera.

Emblematico è il fatto che nella zona non esiste un servizio di raccolta dei rifiuti. Fino a tre anni fa, la Comunità usufruiva di qualche agevolazione economica da parte dell'amministrazione comunale. Oggi, purtroppo, le tasse sui rifiuti sono diventate esagerate, e per niente giustificate, permanendo la completa assenza del servizio, in quanto il primo cassonetto utile per il deposito dei rifiuti è ubicato a ben otto chilometri, cioè a Vinco. Sarebbe auspicabile che il Comune potesse venire incontro a questa esperienza comunitaria – dove si pratica nel quotidiano il compostaggio domestico in modo continuativo ed in conformità alle norme vigenti – con agevolazioni che sono possibili ad esempio per gli utenti che abitano fabbricati rurali ad uso abitativo.

La visita a la Comunità "La Sorgente" è stata, per noi, indicativa ed esemplare delle difficoltà di un territorio che ambisce a divenire, coinvolgendo tutti i 97 Comuni della Provincia, addirittura Città metropolitana. Purtroppo, anche solo gestire armonicamente, con servizi dignitosi, il semplice territorio del Comune di Reggio, che è uno dei più grandi d'Italia (arriva, in Aspromonte, fino a Tre Aie), è stato ed è molto difficile. La Giunta Falcomatà, lodevolmente, si è presentata la prima volta in pubblico a Santa Venere, quale segno di attenzione per le periferie. È evidente però che, per quanto utili, certo non siano sufficienti meri gesti "simbolici".

Bisogna comprendere che – al di là del centro storico e di alcuni quartieri urbani – già Reggio costituisce un insieme estremamente complicato, pulviscolare e molto disomogeneo di agglomerati sociali, frammisti ad aree verdi e ad zone incolte ed abbandonate, intervenendo di conseguenza. Facilitare la vita di queste multiformi realtà è indispensabile, perché valorizza le diversità del territorio, che quasi sempre sono straordinarie ricchezze, spesso misconosciute.

Nel caso de "La Sorgente" si incoraggerebbe anche la prosecuzione di una esperienza umana che ha reso possibile, nel piccolo, la custodia di alcuni valori (famiglia, condivisione dei beni, autogestione, solidarietà, valorizzazione del suolo, rispetto dell'ambiente...) di cui l'attuale società in crisi ha tanto bisogno.

*Giornalista - Laboratorio Politico Patto Civico