di Valeria Guarniera - Queste le parole amare e piene di rabbia (di cui ho tralasciato qualche parte, per così dire, più "colorita") di uno dei tanti ragazzi a cui è stato rubato il sogno di un avvenire. Non più giovane e non ancora vecchio: a 32 anni, in questa Italia, a quale categoria si appartiene? La situazione, se non ci riguardasse da vicino, troppo vicino, sarebbe quasi comica: operazione "Torno subito" fa sorridere l'Italia. Come si fa, ci si chiede, ad essere così sprovveduti? Cioè, se non si è mossi da un voler vivere in maniera corretta o dal voler meritare ciò che si è avuto in dono senza alcun merito (e mi riferisco, ovviamente, a questo benedetto lavoro) quantomeno un po' di intelligenza, giusto una piccola parte, senza far stancare troppo la mente, nel pensare che forse, prima o poi, "mi potrebbero beccare?" invece no, l'ignoranza vince su tutto: loro incuranti del pericolo, spavaldi e oltraggiosi, a voler fregare il sistema a tutti i costi. Quel sistema che proprio con loro è stato tanto buono, rendendoli parte del sistema stesso, inserendoli in un circuito di privilegiati. E le proteste al mancato pagamento di una o due mensiltà: infuocati, arrabbiati in quella Piazza diventata per l'occasione lo scenario di una protesta che, a pensarci adesso, fa quasi sorridere. Eh già, lo stipendio è un diritto, il lavoro và pagato. Il lavoro, appunto! Ma la tentazione di approfittare delle belle giornate per fare shopping sul Corso Garibaldi a volte doveva essere troppo forte "con questo sole tutti a passeggio ed io qui a lavoro, che ingiustizia" si saranno detti alcuni degli impiegati. E allora via, occhiali da sole, borsa in spalla e ... "torno subito". 17 impiegati posti agli arresti domiciliari. In tutto 95 avvisi di garanzia: Palazzo San Giorgio si colora di nero. E nei corridoi, tristi e desolati, rimbomba l'eco delle "strisciate". Non si sente più il rumore delle buste della spesa poggiate frettolosamente a terra. "Attenzione, che lì ci sono le uova" sembra quasi di ascoltarli! E forse, con questa scusa, qualche posto di lavoro si renderà disponibile e ci sarà un concorso che, come requisito fondamentale, chiederà la scaltrezza e la velocità perché anche quella di strisciare il badge è un'arte. E pazienza se alcuni candidati avranno dalla loro solo anni di studio, master e specializzazioni; conoscenza delle lingue, esperienze all'estero e tanta buona volontà: quell'arte si impara sul campo. Alcuni, più fortunati, ce l'hanno come dote innata, un talento naturale. Raramente decidono di tramandarla, ma quando avviene, beh: il gioco è fatto. Assunto.