Aeroporti, resort e inchieste: Pino Musarella, lo sponsor dell’Asd Reggio Calabria

lesalinemusarelladi Antonino Monteleone e Claudio Cordova - Tre maglie presentate in pompa magna. Poi la passerella all'Oreste Granillo in occasione del match contro l'Aversa Normanna. L'Asd Reggio Calabria, l'attuale squadra di calcio della città, lega il proprio nome al main sponsor "Le Saline Resort", complesso turistico che nasce sulla fascia jonica reggina. Un contratto semestrale, per ora. Ma la società di Mimmo Praticò e "Le Saline" sembrano convinti a prolungare il fidanzamento, fino a farlo diventare matrimonio. E' stato lo stesso Giuseppe Domizio Musarella, per tutti Pino, a esprimere alla stampa la propria soddisfazione per l'accordo, essendo uno dei soci principali del complesso turistico. Non senza, comunque, esaltare le peculiarità della struttura ricettiva: "E' nuova, curata nei minimi dettagli, siamo convinti possa incontrare il giudizio positivo della clientela".

Ma chi è Pino Musarella?

Di lui si era già occupata una puntata di Off the Report, lo spin-off della trasmissione di Milena Gabanelli su Rai3 nel maggio del 2013. Il servizio aveva puntato la propria attenzione sull'affidamento ventennale dell'aeroporto comunale di "Preturo" da parte del Comune dell'Aquila a beneficio della Xpress, una delle tante sigle che appartengono al reticolo societario dell'imprenditore Pino Musarella.

Musarella passa dal trasporto dei materiali radioattivi alla gestione degli aeroporti, fino ad arrivare agli integratori alimentari.

E, come testimoniano le nuove maglie dell'Asd Reggio Calabria, ha fatto capolino anche nel settore turistico-alberghiero.

"Faccia lei" - risponde Musarella alla domanda sul tipo di imprenditore che si sente di rappresentare. Sempre l'inchiesta di "Report" scova un legame – di natura societaria - di Musarella con il finanziere Corrado Coen, un manager coinvolto in un'inchiesta della Procura di Milano con varie accuse, tra cui quella di aggiotaggio rispetto alla quale Musarella risulta completamente estraneo.

{source}
<div id="fb-root"></div><script>(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = "//connect.facebook.net/it_IT/sdk.js#xfbml=1&version=v2.3"; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk'));</script><div class="fb-video" data-allowfullscreen="1" data-href="/giornalista/videos/vb.1434161211/10208184478476378/?type=3"><div class="fb-xfbml-parse-ignore"><blockquote cite="https://www.facebook.com/giornalista/videos/10208184478476378/"><a href="https://www.facebook.com/giornalista/videos/10208184478476378/"></a><p></div></div>
{/source}

Poi, alla fine del 2014, arriva la magistratura con tre differenti inchieste.

La prima riguarda un'accusa di traffico illecito di rifiuti speciali e discarica abusiva rivolta a sei persone tra le quali proprio l'imprenditore reggino Giuseppe Musarella. Terra da scavo e macerie edili, provenienti dagli edifici aquilani distrutti dal terremoto, sarebbero stati smaltiti in una discarica abusiva di circa 20 mila metri quadrati in una zona interna all'aeroporto di Preturo, a nord della pista d'atterraggio. Oltre a Musarella, amministratore unico della Xpress (azienda concessionaria dell'aeroporto), Ignazio Chiaromonte, direttore commerciale della stessa società; l'ingegnere Mario Corridore, dipendente del Comune dell'Aquila; Piero Negrini, socio della Delta Impianti dell'Aquila, Rachele e Antonio Lunari, rappresentanti della Lunari srl di Rieti. Secondo l'accusa sarebbero stati più di 300 gli scarichi effettuati, con diversi autocarri provenienti dall'Aquila e Rieti, tra i mesi di marzo e di maggio del 2014, ripresi e documentati dagli investigatori.

Gli stessi investigatori, in un primo momento, avrebbero svolto delle verifiche che miravano ad accertate anche l'eventuale presenza di materiale radioattivo, con esito negativo. Per questa vicenda, comunque, nell'agosto scorso la Procura de L'Aquila ha richiesto il rinvio a giudizio nei confronti di sei persone, tra cui proprio Giuseppe Musarella.

Nel frattempo i sogni di gloria della Giunta Comunale abruzzese, guidata dal sindaco Massimo Cialente, cominciano a frantumarsi. Il volo settimanale da L'Aquila a Milano è stato cancellato in un batter di ciglio. La compagnia aerea che si era avvicinata nel periodo estivo per un volo verso la Sardegna non si è più vista. E i flop targati Xpress continuano fino alla revoca nell'aprile 2015 dell'autorizzazione ai voli commerciali da parte di Enac.

Le altre due inchieste che riguardano l'aeroporto sono divise in due tronconi – affidati a Guardia di Finanza e Carabinieri - e riguardano, da un lato, l'aggiudicazione della concessione ventennale in favore dell'ATI guidata da Xpress, dall'altro una presunta violazione dei requisiti connessi al beneficio dei 600mila in tre anni garantiti dal Comune dell'Aquila ad Xpress.

Tre dei quattro componenti della commissione gara sono stati rinviati a giudizio, perché, come riporta il sito de L'Aquila, News-Town, "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed in concorso fra loro, aggiudicato la gara al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla Xpress srl di Giuseppe Musarella e dal Consorzio Innovative Solution Italy in violazione della legge", procurandogli così un vantaggio patrimoniale costituito dai 600mila euro assicurati in tre anni dal Comune dell'Aquila e dalla possibilità di gestire lo scalo.

Nessun avviso di garanzia, è bene specificarlo, avrebbe al momento raggiunto il numero uno della Xpress, Musarella.

Oggi sul sito ufficiale dell'Aeroporto dell'Aquila nessuna informazione sui voli, inesistenti. Solo qualche pagina in costruzione e una serie di comunicati stampa. Spicca lo sforzo di Musarella in difesa della trasparenza del suo operato e dalle accuse rivolte da magistratura e opinione pubblica locale. Pino Musarella rivendica di aver investito nello scalo oltre 2milioni di euro di risorse proprie a beneficio dell'economia Aquilana, a fronte di un modestissimo contributo pubblico.

Eppure è recente la notizia di una drastica riduzione della forza lavoro di Xpress. Oltre metà del personale, quello impiegato all'aeroporto di Preturo, è stato licenziato. Giovani assunti con un contratto a tempo indeterminato che – a leggere le lettere inoltrate ai dipendenti – "sfortunatamente" non hanno superato il peridodo di prova trimestrale previsto dal contratto.

Il motivo? La revoca, da parte della Regione Abruzzo, di un finanziamento – con risorse Ue – nell'ambito del progetto "Lavorare in Abruzzo 3". Sfumati gli 8 milioni di euro, sfuma una discreta fetta del piano industriale della società di Musarella.

Adesso, però, l'imprenditore ci riprova nel suo territorio d'origine. Sperando in maggiore fortuna.