di Antonino Albanese - "Osare. Sempre più. Osare. Temerariamente". Ecco il biglietto da visita dell'associazione culturale reggina "Temerariamente" attiva da qualche anno sul territorio. Uno slogan di forte impatto, non c'è che dire, che richiama un carattere certo molto marcato, per un gruppo che molti definiscono costituito da "fascisti del terzo millennio".
In effetti, tra simbologia futurista, contatti con Casa Pound, nato come primo centro sociale di ispirazione fascista e oggi inserito tra i movimenti "trasversali" dell'estrema destra italiana, e militanza politica di alcuni degli associati, "Temerariamente" appare come, per lo meno fortemente influenzata da molti dei principi della "destra sociale".
Una bufera di polemiche hanno investito l'associazione i primi di maggio di quest'anno quando fu organizzata una conferenza a Palazzo San Giorgio per discutere di spazi sociali in occasione della quale fu invitato come relatore, tra gli altri, un esponente di spicco di Casa Pound appunto. Associazioni, personaggi e movimenti della sinistra cittadina si mossero per impedire quello che sembrava un tentativo di fondare una filiale del movimento dell'estrema destra anche qui, nella nostra città. Nemmeno qualche settimana dopo ecco l'incendio al CSOA Cartella che nella notte tra il 14 e il 15 maggio distrusse completamente la struttura: i più maliziosi guardarono subito a loro visto che gli attentatori si premurarono di firmare il "virtuoso" gesto con svastiche e scritte nazi-fasciste sui muri di quello che rimaneva dell'edificio.
Un periodo caldo vissuto negli ambienti "antagonisti" della città, durante il quale sembrava di rivivere gli scontri politici di qualche decennio fa, con accuse fatte a denti stretti, comunicati stampa di solidarietà conseguenti, che però lasciavano di fondo questioni aperte.
Oggi, a mente fredda, abbiamo deciso di incontrare il presidente dell'associazione, per conoscerne le idee, gli intenti, in maniera chiara e definitiva per non lasciare spazio a insinuazioni e ambiguità.
Domenico Pardo, poco più di 30 anni, un passato da militante di estrema destra, sembra molto fiero e compiaciuto della sua "creatura" che, lo diciamo da subito, descrive espressamente come "la cosa più lontana da un movimento politico" e "più vicina alle necessità della gente comune". D'altra parte, dice Pardo, "Temerariamente" è un' associazione culturale legalmente riconosciuta il cui statuto e atto costitutivo è a disposizione di chi lo voglia consultare, per mia stessa disposizione"
D: "Cosa è quindi, in concreto, "Temerariamente"?
R: "Temerariamente è un'associazione culturale nata nel 2010. Conta una ventina di membri, tutti giovanissimi, molti dei quali non hanno mai avuto a che fare con la politica. Gli intenti che perseguiamo sono di carattere puramente sociale: aiutiamo chi ne ha bisogno, cerchiamo di migliorare il territorio che viviamo, ripulendolo e ripristinando il decoro, organizziamo eventi culturali come concerti, spettacoli teatrali e cerchiamo di valorizzare l'arte. Vorremmo istituire anche una "divisione" di protezione civile: abbiamo fatto un'esperienza a Messina, durante l'alluvione spalando fango e raccogliendo beni di prima necessità.
D: "Niente politica quindi, a dispetto di quello che si dice in giro? Sapete, vi descrivono come un movimento neofascista"
R:"Politica? Il nostro "programma politico", tanto per capirci, anche se odio il termine, è basato sulle nostre azioni quotidiane, singole e di gruppo. Questa è la caratteristica principale, un "movimento" che si basa sull'umanità, quella vera, di chi lo compone. Un ritorno all'essere umano ed un progressivo e sostanziale abbandono delle categorie e dell'ordine pre-costituito.
D: "Beh , a dire il vero, osservando le vostre "amicizie", la vostra simbologia, i vostri motti, mi sembra difficile immaginarvi soltanto come un movimento di diligenti ragazzi impegnati ad aiutare la vecchietta di turno ad attraversare la strada; la vostra ispirazione alle idee fasciste emerge a volte fin troppo chiara: la matrice è un po' ambigua, non credi?"
R:"Credimi, fino ad oggi mi son sentito in "difficoltà" a difendere le mie Idee, non perchè non ne fossi convinto, ma semplicemente perché sono stato "costretto" a stare sempre dietro un partito, macro-movimento et similia. Oggi è diverso, questa è una famiglia, la mia famiglia. Se sapessero che la totalità dei ragazzi non ha mai fatto politica attiva... e che qualcuno addirittura frequentava associazioni scolastiche "antifa" come gli UDS. Ci siamo "portati avanti", verso una nuova frontiera di lotta. E siamo convintissimi di ciò che facciamo, perchè ci muoviamo solo ed esclusivamente in base al pensiero "del momento". In real time. Senza diktat da Roma o altri "centri di potere". Il polverone in cui ci siamo ritrovati, nostro malgrado, è sicuramente dovuto al bisogno atavico di tutti quelli che hanno bisogno di etichettare. Perchè credo che tante cose siano cambiate, tranne la paura dell'uomo nei confronti di tutto ciò che non conosce. Nel nostro piccolo, piccolissimo, abbiamo fatto paura e, come dico sempre, in maniera bipartisan. E tutto ciò dona molta soddisfazione".
D: "Parli del polverone alzato per la conferenza sugli spazi sociali organizzata a Palazzo San Giorgio? In quell'occasione, avete ritenuto opportuno invitare come relatore un esponente di Casa Pound Italia. Cos'è, il vostro modello? Te lo chiedo perchè a molti date l'impressione di fascisti "ripuliti", vestiti con l'abito buono per funzionare da "cavallo di troia", per fare entrare Casa Pound in città".
R: "Non nego che consideriamo l'esperienza di Casa Pound come positiva: conosco personalmente Iannone e più volte ho ricevuto proposte per creare una sede del movimento qui a Reggio. Ma non è quello che mi interessa attualmente, preferisco mantenere l'identità territoriale dell'associazione, per non dovere rispondere a nessuno su quello che facciamo, come ti ho detto prima.
D: "E come pensate di procedere? avete avuto risposte dalle istituzioni dopo quella conferenza? Hanno promesso di assegnarvi una sede? A quanto mi dici attualmente ne siete sprovvisti"
R:" Ci siamo mossi richiedendo uno stabile in cattive condizioni, quindi non un albergo 5 stelle... oppure qualcosa sequestrato alla 'ndrangheta per riqualificarlo e svolgere attività ricreative, culturali e di pubblica utilità.
D: "Ci sono decine e decine di associazioni che hanno l'esigenza di una sede: non si può mica accontentarle tutte. E poi i tempi della burocrazia sono lunghi, potreste aspettare anni per avere una risposta. Oppure voi avete una "corsia preferenziale" visto la vostra presunta "vicinanza", come dice qualcuno, ai poteri forti della politica calabrese?
R:" Assolutamente no! Noi non abbiamo amicizie nei poteri forti, che, anzi, ci osteggiano, proprio perchè siamo indipendenti e non rispondiamo a nessuno. Abbiamo ricevuto un sacco di critiche dai partiti per le iniziative che intraprendiamo. Nel caso in cui non otterremo risposte adeguate dalle istituzioni sappiamo già come procedere, e credimi, non sarà per "favori" ricevuti.
D:" Cosa intendi? Se non otterrete per via ufficiale quello che chiedete l'unica cosa che vi resta da fare è occupare uno stabile. Stai dicendo questo?
R:"Dico che se non otterremo risposte adeguate dalle istituzioni, è una delle opzioni che abbiamo già considerato. Abbiamo documentato tutto, se la politica non risponderà adeguatamente al bisogno di spazi sociali che reclama la gente, non ci tireremo indietro. Abbiamo già individuato qualche struttura.
D:" Di quali strutture si tratta?"
R:" Preferisco non dirlo per non dare vantaggio ai nostri "nemici"
D: "Nemici? Di chi parli?"
R: "Parlo degli ambienti cosiddetti "antifa", antagonisti solo a parole. Il giorno dopo l'incendio al Csoa "Cartella" la nostra associazione ha diramato un comunicato stampa di solidarietà proprio in virtù della consapevolezza della necessità che ha la gente di spazi sociali: lo hai ricordato tu stesso, abbiamo tenuto una conferenza al riguardo, quindi ne siamo coscienti. Risultato? Siamo stati comunque considerati, i primi indiziati per l' attentato. Credimi, se mi avessero "lasciato lavorare", saremmo riusciti a superare lo stucchevole dualismo dx/sx. Almeno a Reggio. I tempi erano maturi e molte persone erano al posto giusto, al momento giusto. Da una parte e dall'altra. Ognuno avrebbe potuto scegliere se intervenire in uno spazio gestito da alcuni rispetto cha da altri, secondo i proprio gusti e le proprie idee. Ci sarebbe stato, finalmente dualismo, e la libertà di cui tutti parlano ma di cui pochi hanno consapevolezza. Io per esempio, al CSOA non ci posso entrare: mi è stato "intimato" di starne lontano, per il mio bene. Ci è stato impedito di tenere concerti in locali normalmente aperti al pubblico. Cosa dovrebbe fare chi non la pensa come "loro"? dovrebbe essere emarginato? Stare a casa? Non deve avere le stesse opportunità che ha chi sta "dall'altra parte"? E bada bene non perchè ci voglio stare "dall'altra parte ", ma perchè mi ci hanno messo loro!
D:" Stai dicendo che siete stati discriminati per quello che pensate? L'apologia di fascismo, in Italia, è reato"
R: "Questo è uno dei paradossi che, davvero, non mando giù. Se esiste il reato di apologia di fascismo deve esistere anche il reato di apologia di comunismo: entrambe sono state dittature sanguinarie e questo è stato già legalmente riconosciuto in altri paesi. A differenza loro, però noi siamo andati avanti: non ci appartengono gli ideali classici dell'estrema destra, siamo per la libertà e per la multicultura, purchè venga preservata l'identità nazionale. Abbiamo portato avanti iniziative di raccolta alimentare a favore, ad esempio, di immigrati, senza tener conto della loro nazionalità. Alla fine c'erano donne e bimbi egiziani, marocchini o tunisini che ci ringraziavano. Dall'altra parte, invece, ci sono gli "anti", sostenuti, loro, dai poteri forti, dai partiti, dai sindacati. Ed è in quelle sedi, quelle degli "antagonisti di sinistra", che viene instillato l'odio: ecco sono delle vere e proprie palestre di odio quelle. La violenza "anti" è ancora più grave perchè perpetrata da gente che si professa antiviolenta. Non esiste una sola iniziativa di Temerariamente "anti": nè Anti qualcosa, nè anti qualcuno.
D:" Beh, invece come vedi, l'opportunità per dire la tua - la vostra in questo caso - prima o poi ti viene offerta: anche se dubito che le tue dichiarazioni possano migliorare le cose, o rasserenare gli animi..."
R:" Beh, io vi ringrazio per lo spazio ma devo dire che prima del polverone, avrei sicuramente declinato un'intervista: anzi, mi era stato chiesto da qualcun altro ed ho detto rifiutato. Ma non perché "ce la tiriamo", ma perchè non abbiamo mai fatto parte del "circo mediatico". Ma oggi le cose sono cambiate. E se questa cosa può servire a fare "chiarezza" o semplicemente creare ancora più confusione, ben venga! La sintesi delle antitesi. Sempre!