di Claudio Cordova - Le conferme che Luciano Lo Giudice volesse, davvero, aprire un'attività commerciale a Dubai arriverebbero anche dalle nuove conversazioni telefoniche intercettate che il pubblico ministero Beatrice Ronchi ha depositato nell'ultima udienza del procedimento che vede alla sbarra proprio Luciano, considerato l'anima imprenditoriale della cosca. Due conversazioni piuttosto datate, essendo dell'ottobre 2008 e del marzo 2009. Due conversazioni apparentemente senza particolare significato investigativo, che però il pm Ronchi ha fatto recuperare agli agenti della Squadra Mobile, perché, nell'ottica accusatoria, testimonierebbero l'attendibilità del collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice, ex boss della cosca e fratello di Luciano.
Il pentito sta deponendo, proprio in queste settimane, nel procedimento che vede alla sbarra, oltre a Luciano e ad alcuni elementi di spicco della famiglia Lo Giudice, anche l'imprenditore Antonino Spanò, considerato il trait d'union tra la cosca e le Istituzioni, e il Capitano dei Carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi, che ai Lo Giudice avrebbe passato una serie pressoché infinita di notizie riservate. Proprio con il Capitano Spadaro Tracuzzi, a detta di Nino il "Nano", Luciano avrebbe avuto il progetto di avviare un'attività, con ogni probabilità un bar, uno dei sette Emirati Arabi Uniti, sicuramente il più famoso.
Già nell'ottobre 2008, sostanzialmente un anno prima di venire arrestato, con il conseguente sequestro del bar-cornetteria "Peccati di Gola", intorno alle 17 viene contattato da un'operatrice dell'azienda "Born 2 run", con sede legale a Milano, in Piazza della Repubblica:
INTERLOCUTORI:
Lo Giudice Luciano – L:
Donna (società immobiliare) - D:
Inizio conversazione
L: Si.//
D: Si, buonasera, chiamo dal servizio clienti della società immobiliare...(inc.)... State parlo con il signor Lo Giudice Luciano.//
L: Si.//
D: Si Buonasera signor Lo Giudice noi abbiamo ricevuto via internet una richiesta a suo nome relativa a degli appartamenti a Dubai.//
L: Si.//
D: Nelle Dune Towers.//
L: Si, si.//
D: Benissimo, perfetto, io l'ho contattata telefonicamente per questa semplice ragione, noi stiamo promovendo questo prodotto nuovo e su diverse province italiane.//
L: Si.//
D: Stiamo offrendo anche un servizio di consulenza gratuito e senza impegno tramite dei nostri ehm...referenti di zona.//
L: Si.//
D: Ecco...uhm...dalla seconda settim...metà del mese di novembre sarà presente anche sulle vostre zone un nostro incaricato, lui deve già incontrare altri clienti per rilasciare tutta la documentazione relativa.//
L: Si.//
D: E darvi indicazioni anche sul discorso del reddito garantito sui costi ecc...volevo sapere se anche lei aveva piacere e possibilità.//
L: Come no, si.//
Luciano Lo Giudice arriverà anche a fissare un appuntamento con un consulente dell'azienda, accettando un incontro presso il proprio ufficio-abitazione di via Missori, nei pressi della stazione ferroviaria di Reggio Calabria. Un colloquio che, però, non è stato documentato dagli agenti, dato che, nel 2008, l'indagine su Lo Giudice riguarda "solo" il reato di usura. L'associazione mafiosa, le bombe, i contatti istituzionali, arriveranno solo successivamente o, comunque, finiranno nel focus della Dda di Reggio solo in un secondo momento, facendo diventare Luciano Lo Giudice uno dei personaggi centrali delle vicende giudiziarie degli ultimi anni.
Del progetto di Dubai, però, parlerà esplicitamente proprio Luciano Lo Giudice in un'ulteriore conversazione intercettata nel marzo 2009. Questa volta, Luciano viene "pizzicato" dalla Squadra Mobile a parlare con Antonio Quero della ditta Partesa Sud Mediterraneo, attiva nel settore del commercio alimentare. Tra battute e sfottò, i due entrano quasi subito nel "discorso Dubai", fin quando Luciano Lo Giudice ammetterà il proprio proposito.
Lo Giudice Luciano: L
Antonio: A
Inizio conversazione.
A: Pronto.//
L: Cuarò...//
A: Oh...Ciao.//
L: Che fine hai fatto? Mannaia la miseria.//
A: Sono andato dove ci sono i soldi, no...qua a Reggio Calabria, siete...siete tutti una massa di morti di fame.//
L: Dove?//
A: Sono andato a Dubai.//
L: A Dubai?//
A: Uhm.//
L: Ma sei tornato adesso?//
A: Ah?//
L: Sei tornato?//
A: ...(Incompr.)...andavi bene là, perché con la tua macchina sembravi a uno normale.//
L: A si.//
A: E certo...(ride)...//
L: Malanov...ma sei andato nell'albergo là...a Burj Al Arab...dove sei andato?//
A: No, sono stato a quell'altro, sono stato alla...alla...//
L: ...(Incompr.)...//
A: No alla...a...ehm...Ocean...Acquari...no Acquaris...a...//
L: Ho capito, ho capito qual è.//
A: Atlantis, Atlantis.//
L: Atlantis.//
A: Ci sei stato tu?//
L: No...ehm...è da tre anni che devo andare io.//
A: Ah...quindi ti sei informato ma però non sei andato mai.//
L: No, mi sono informato, ho un referente là che volevo fare un bar nell'ultimo grattacielo che stanno facendo...però non ...(incompr.).//
Si accavallano le voci.
A: Ma quale, quello là alto ottocento metri?//
L: Si...però non...//
A: E' pronto la vedi eh!//
L: Eh...lo so.//
A: Dov'è che lo inaugurano.//
L: Dovevo andare venti giorni fa, dovevo andare, con una persona di Roma che è collegata là con...tipo con tutti questi la che stanno facendo i negozi...
Due conversazioni che, nell'ottica del pm Ronchi, che, trasferita a Bologna, sta curando il dibattimento del processo Lo Giudice continuando a costruire il teorema accusatorio contro il clan, sarebbero una sorta di "certificato di qualità" alle dichiarazioni di Nino Lo Giudice, tassello fondamentale nel procedimento a carico della cosca. E forse, gli inquirenti sanno anche chi sia la "persona di Roma" con cui Luciano voleva aprire un bar all'ultimo piano del famoso grattacielo di Dubai...