Gli altri incandidabili

reggiocalabria palazzos.giorgiodi Claudio Cordova - "La contaminazione delle istituzioni pubbliche in riferimento agli interessi criminali evidenziata dalla Relazione, l‟ottenimento conscio e volontario del positivo risultato politico alle consultazioni per il tramite dell‟interessamento della cosca, palesano concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso, che si traducono, di fatto, nell‟attuazione di condotte che hanno dato causa allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria". Se le argomentazioni nei confronti dell'ex sindaco Demi Arena sono in numerosi passaggi a dir poco affossanti, non va meglio agli altri soggetti politici dichiarati incandidabili dalla sentenza emessa dal Collegio presieduto da Rodolfo Palermo. Nel tritacarne, infatti, finiscono anche gli ex assessori Luigi Tuccio e Pasquale Morisani, nonché l'ex presidente del Consiglio Comunale, Seby Vecchio, e gli ex consiglieri comunali Giuseppe Eraclini e Giuseppe Martorano.

Tuccio, in particolare, paga le ingombranti parentele della compagna Giampiera Nocera con gli ambienti della 'ndrangheta condelliana. Parentele che emergeranno nell'ambito dell'operazione "Lancio" e che porteranno Tuccio alle dimissioni, sebbene l'allora assessore all'Urbanistica dichiarerà di aver appreso in quella circostanza dei legami della compagna: "Oltre alle criticità evidenziate per le relazioni parentali vantate dalla compagna del Tuccio, quest'ultima risulta inoltre attenzionata dalla Commissione d‟Accesso per quanto riguarda il ruolo rivestito all'interno del Comune di Reggio Calabria e precisamente nell‟ambito settore Avvocatura Civica [...] Non ottemperando a quanto dovuto per legge, il Comune ha viceversa individuato una sorta di "short list" di avvocati, esterni all'amministrazione, stabilendo, in prima battuta, la necessità di certificato di carichi pendenti, certificato casellario giudiziale, certificato di iscrizione alla Cassa Nazionale Forense, certificato di iscrizione all'Albo degli Avvocati e certificato di attribuzione della titolarità di P.IVA" è scritto nelle motivazioni della sentenza. I giudici, in particolare valutano la posizione dell'avvocato Nocera, "che, iscritta all'ordine nel 2008 (20.10.2008), riceve, dopo poco più di due anni e mezzo, numerosi incarichi da parte del Comune, anche di particolare delicatezza e notevolissimo valore economico (oltre i tre milioni di Euro)".

Non propriamente pochi spiccioli.

Nella stessa operazione "Lancio", peraltro, emergeranno anche le frasi del boss Nino Imerti, detto "Nano feroce", che in un colloquio intercettato in carcere sottolinea l'interesse di far sapere a Tuccio del sostegno politico della cosca: "Quanto poi alla condotta politico-amministrativa del Tuccio, si deve registrare come nella gestione del Settore Urbanistica vi siano segni di una sostanziale continuità con il passato, che ha visto arrestati numerosi dipendenti comunali per corruzione nell'ambito dell'operazione Urbanistica" dicono ancora i giudici.

Evidenti e notori, invece, i rapporti tra l'ex assessore Pasquale Morisani e il boss di Condera-Pietrastorta, Santo Crucitti. Sono i colloqui registrati tra i due a muovere le argomentazioni dei giudici: "Le emergenze istruttorie hanno rivelato uno stretto legame fra il predetto e la consorteria criminale del boss Santo Crucitti, attivo in Reggio Calabria nei quartieri Condera-Pietrastorta, tale da indurre la consorteria ad appoggiare l‟ascesa politica del Morisani ponendo in essere un vero e proprio "condizionamento politico, perpetrato in occasione delle consultazioni elettorali dall'organizzazione criminale nota come cosca Crucitti, in favore del menzionato Morisani". Dalle conversazioni intercettate e riportate nell'o.c.c.c. emessa nell‟ambito del procedimento denominato "Sistema" emerge infatti come il Morisani è il soggetto sul quale la cosca (ed in particolare la cosca Crucitti) ha puntato, in occasione delle consultazioni amministrative del 2007, per introdursi all'interno dell'amministrazione comunale di Reggio Calabria. In particolare, è stato accertato che in considerazione dello stretto legame ora menzionato fra il consigliere comunale e la detta cosca, sono state avviate operazioni di coercizione e spartizione dei voti nell'ambito del quartiere Condera" è scritto nella sentenza.

Tra i personaggi dichiarati incandidabili c'è anche Walter Curatola, ma c'è, soprattutto, l'ex presidente del Consiglio Comunale, Seby Vecchio, punito per i suoi presunti rapporti con la famiglia Serraino, che comunque non scaturiranno mai in un'indagine a suo carico. Agli atti dell'indagine "Epilogo", infatti, vi sono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vittorio Fregona, ma, soprattutto, le immagini (descritte in aula dai Carabinieri) del funerale dell'anziano boss don Mico Serraino, cui parteciperà anche lo stesso Vecchio, di professione poliziotto: "Si deve aggiungere che dalle emergenze istruttorie è stato acclarato che il Vecchio in occasione delle ultime consultazioni elettorali ha registrato ben 600 preferenze a suo nome nel quartiere San Giorgio – Modena – San Sperato, ossia proprio la circoscrizione ove è attiva la cosca del Serraino Domenico, le cui spoglie sono state omaggiate al funerale cui ha partecipato il Vecchio" scrivono inoltre i giudici.

E se per i giudici è facile delineare la figura di Pino Plutino, tuttora in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa con le famiglie di San Giorgio Extra, l'ex assessore Peppe Martorano, invece, viene definito, senza mezzi termini, un soggetto di riferimento delle cosche: "Nell'odierno giudizio sono emersi elementi che portano ad addebitare al resistente un diretto collegamento con la ndrangheta, tale da riverberare chiaramente i propri effetti sulla carica politico-amministrativa ricoperta dal Martorano. Il collegamento in parola emerge per duplice profilo, attraverso la parentela dell'amministratore con il fratello, Santo Alfonso, soggetto contiguo ad ambienti malavitosi reggini, in particolar modo vicino alle cosche Condello, De Stefano, Libri ed Alvaro". Santo Alfonso Martorano, infatti, emergerà nell'indagine "Meta" come un soggetto assai vicino agli imprenditori Barbieri, ritenuti organici alla 'ndrangheta: "Il forte legame fra i Barbieri e Martorano Santo Alfonso, come detto, ha immediati e importanti ricadute sulla posizione politica rivestita dal Martorano Giuseppe, il quale è stato accertato aver ricevuto, nell‟ambito delle elezioni amministrative del maggio 2007, l‟appoggio della ‗ndrangheta ed in particolar modo dalle cosche in precedenza enucleate". L'ulteriore riprova di quanto siano vicini i Barbieri e Santo Alfonso Martorano sarebbe data data dal fatto che Carmelo Barbieri, lavorerebbe come autista di Santo Alfonso Martorano, oltre a prestare la propria attività lavorativa nella "Finanziaria Emme Tre", società di cui Santo Alfonso Martorano è Vice Presidente e Giuseppe Martorano è consigliere.

Interessante, infine, è la posizione dell'ex consigliere Giuseppe Eraclini, per anni presidente della Circoscrizione di Sbarre: "Dalle emergenze istruttorie sono risultati rapporti di frequentazione intrattenuti dall'Eraclini con un appartenente a consorteria criminale ndranghetista e finalizzati ad agevolare illegittimamente soggetti occupanti alloggi dell'Ente Regionale per la gestione dell'edilizia Residenziale Pubblica, allo scopo di ottenere, per l'Eraclini, appoggio elettorale. Ed infatti: nell‟ambito del procedimento penale n. 746/2011 R.G.N.R. DDA sono stati registrati ed intercettati frequenti rapporti e contatti intrattenuti dall'Eraclini con Cuzzocrea Francesco, soggetto attinto da precedenti penali ed inibito in perpetuo dall'avere rapporti con la pubblica amministrazione a seguito di condanna definitiva per il reato di cui all'art. 416 bis c.p.". A ciò si dovrebbe aggiungere che Cuzzocrea, di fatto, gestirebbe la Ditta individuale "Sapone Nicoletta Anna", formalmente intestata alla moglie, avente per oggetto lavori generali di costruzione edifici e tramite la quale ha ottenuto appalti per conto del Comune: "In particolare, la ditta risulta attenzionata fra quelle imprese che, sfuggendo al controllo dell‟Ente Comunale ed ottenendo appalti sottosoglia, sono "in qualche misura vicine alle cosche locali". Nello specifico, con determina n. 148/2011, il Comune, Dip. LL. PP., a trattativa privata stipula contratto d'appalto con la predetta Ditta per il valore di € 60.000,00 ed avente ad oggetto interventi straordinari negli alloggi del Patrimonio Edilizio del Rione Marconi".