“Ma 'nca cercasti a pila?”: così funzionava negli anni del “Modello Reggio”. Il racconto di Seby Vecchio: “Fare Giunta con Scopelliti, una gran presa per il culo”

CaridiAntonio500nuova2di Claudio Cordova - C'era un sistema ben più alto rispetto a chi occupava un ruolo nella Giunta Comunale. Questo il senso del ricordo dell'ex assessore Seby Vecchio, oggi divenuto collaboratore di giustizia. Il poliziotto Vecchio, ricorda gli anni del "Modello Reggio" di Giuseppe Scopelliti, la stagione politica di centrodestra che ha devastato economicamente la città: "Guardi dottore, eh.... per quello percepito da me, perché.. e le ripeto ancora una volta, essendo ormai in questo.. in questa situazione, sfortunatamente non sono riuscito ad entrare In questo benedetto meccanismo, però le ditte che già avevano un.. una strada aperta, insomma, con l'amministrazione comunale In quel momento, eh.. adesso non è che ricordo tutti i nomi". Qualche nome, però, Vecchio lo ricorda: "Erano sempre le stesse, Insomma, eh, mi ricordo che c'era Gironda, c'era.. Gironda me lo ricordo sicuro, altri nomi in questo momento proprio mi sfuggono magari c'era.. c'era un altro signore di Cetona, bassina con i capelli neri, un imprenditore, però non ricordo il nome, le direi una bugia, però se lo vedo mi ricordo che è lui, ma non il nome".

Ma a spadroneggiare sarebbero stati i livelli più alti, secondo Vecchio: "Fare Giunta con Scopelliti una gran presa per il culo, era tutto.. cioè ci sedevamo, qualcuno ogni tanto dei suoi, del cerchio magico faceva qualche parte, ma non c'era considerazione, era già tutto fatto eh.. preconfezionato e via, se volevi era così senno era lo stesso, o te ne andavi a casa". Ecco il Modello Reggio, anche se Vecchio lo definisce in un altro modo: "Altro che Modello Reggio, modello di cartone, cioè tutto fatto, tutto ben.. aveva lavorato abbastanza bene Peppe e chi dietro di Peppe Scopelliti".

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L'idea che Vecchio si fa in quegli anni è che ci fosse un "sistema" abbastanza rodato: "Insomma era.. Dottore, si percepivano determinate cose" dice al pm Stefano Musolino della Dda di Reggio Calabria. E Vecchio prova ad avere qualcosa per sé: "No, dottore, no, io gli ho detto già che io speravo e ho cercato in tutti i modi anche di capire da quale finestra o da quale portone potessi entrare a fare parte anche io ed ottenere almeno, almeno l'un per cento di un qualcosa che potesse venire comodo a me e chi, maqari, in quel momento mi veniva voglia di favorirei cioè, parliamoci chiaramente e non mi vergogno a dirlo, eh.. da politico, da politico io sono riuscito a fare solo un corso per maestre di sostegno per il Comune di Reggio Calabria con una spesa, adesso non ricordo se erano ... (assenza segnale)... ma io altri progetti, anzi una volta portai quasi a termine il progetto Beghelli". Ed è proprio a questo punto che l'allora assessore comunale Antonio Caridi, poi divenuto senatore della Repubblica e oggi imputato nel maxiprocesso "Gotha" dice, tra il serio e il faceto, qualcosa di molto grave, facendo riferimento a presunte mazzette da intascare: "Nello specifico Totò Caridi, perché poi era pubblica istruzione, quindi si doveva partire con questa Beghelli, cioè la luce, le luci che si abbassavano a secondo l'illuminazione, no>, per un risparmio energetico, eh.. scherzando Totò mi disse: «Ma 'nca cercasti a pila?» ho detto io: «Come?» dice: «Nca cercasti a pila?» gli ho detto io: «Totò, guarda a me mi interessa, basta che mi fanno qualche piccola assunzione che per me è già tanto»" racconta Vecchio.