Lega Nord e ‘ndrangheta, si stringe il cerchio: indagati anche Sergi e Tibaldi

DIAdi Claudio Cordova - Ci sarebbero anche Giuseppe Sergi e Michelangelo Tibaldi tra gli otto indagati nel filone dell'indagine "Breakfast", sugli intrecci tra Lega Nord e 'ndrangheta. Due "new entry" rispetto a quanto era già emerso negli scorsi mesi. Nell'elenco degli indagati risultano ovviamente Lino Guaglianone, ma anche il sedicente avvocato Bruno Mafrici, personaggi balzati alle cronache già lo scorso anno. Sergi è un ex consigliere comunale di Reggio Calabria, ed è un fedelissimo del Governatore Giuseppe Scopelliti: a lui verrà affidato (prima di una querelle legale) la guida dell'Agenzia di Sviluppo Industriale di Reggio Calabria. Tibaldi, invece, è un imprenditore assai conosciuto in città: il suo nome è legato alle vicende della Multiservizi (la società mista del Comune di Reggio Calabria infiltrata dai Tegano), ma anche agli affari di Giovanni Filianoti, l'agente generale di INA Assitalia ucciso l'1 febbraio 2008. Tra gli indagati vi sarebbe anche Giorgio Laurendi, nonché il celebre Romolo Girardelli, "l'ammiraglio" ritenuto uomo dei De Stefano.

E infatti gli inquirenti ipotizzano, tra gli altri reati, la fattispecie di riciclaggio, proprio ad opera del potentissimo clan dei De Stefano, la famiglia che sarebbe riuscita a far realizzare alla 'ndrangheta il salto di qualità. Un'attività che segue di qualche mese l'arresto dell'ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, l'uomo che avrebbe avuto un ruolo importante nelle triangolazioni finanziarie e che poco dopo il click delle manette ai polsi deciderà di collaborare con gli inquirenti.

Le perquisizioni disposte da sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, hanno interessato svariati locali, tra cui, oltre agli uffici della MGIM, di via Durini (già interessati negli scorsi mesi), vi sarebbero anche la palestra dell'ex Nar Lino Guaglianone, nonché una serie di società a lui riferite. Su Reggio Calabria, gli uomini della DIA di Reggio Calabria, retta dal Colonnello Gianfranco Ardizzone, stanno perquisendo gli uffici della ditta Mucciola, i cui contatti con lo studio di Guaglianone e Mafrici erano emersi già diversi mesi fa. Dalla nativa area ionica della provincia di Reggio Calabria, Mafrici arriverà a essere consulente del Ministero alla Semplificazione: e proprio in provincia di Reggio Calabria gli uomini della DIA stanno passando al setaccio anche l'abitazione di Mafrici.

E' un'opera monumentale quella che gli uomini della DIA di Reggio Calabria stanno realizzando: oltre 300 unità dislocate tra Lombardia, Liguria e Reggio Calabria, alla ricerca di conti e rapporti oscuri. Perquisizioni in uffici, abitazioni, aziende. Un'altra novità significativa, infatti, è l'ipotesi della violazione della Legge Anselmi, sulle società segrete, che la Dda di Reggio Calabria contesta per la prima volta agli indagati. Gli inquirenti reggini ipotizzano un rapporto 'ndrangheta-massoneria-eversione per il riciclaggio di denaro sporco. A completare il quadro sono l'investigatore privato Angelo Viola (l'uomo del dossier su Roberto Maroni) e un impiegato di banca, Ivan Pedrazzoli, che avrebbe fatto una "spiata".

A proposito di banche. Gli uomini del Colonnello Gianfranco Ardizzone stanno effettuando anche sei accessi bancari in altrettanti istituti, tutti dislocati a Milano: lì potrebbero esserci le tracce dei flussi di denaro su cui il pm Lombardo sta provando a stringere il cerchio da mesi.

Esisterebbe, secondo quanto ipotizzato dai pm, una struttura criminale ''connotata da segretezza'' e a ''carattere permanente'' nella quale figurano con ruoli organizzativi Bruno Mafrici, Pasquale Guaglianone e Giorgio Laurendi quali noti professionisti di origine calabrese ''inseriti in multiformi contesti politici'', dall'altra parte gli imprenditori reggini Michelangelo Tibaldi Giuseppe Sergi, e ancora con ruolo di ausilio Romolo Girardelli, Angelo Viola e Ivan Pedrazzoli.

Nelle prossime settimane, peraltro, la Dda dovrebbe ascoltare alcuni personaggi a vario titolo legati agli indagati.