di Anna Zaffino - Sanità calabrese sotto la lente d'ingrandimento. Il programma di inchiesta di Milena Gabanelli accende le sue telecamere sulla regione. Nel servizio del giornalista reggino Antonino Monteleone "I manager del Presidente" (riprese di un altro reggino, Gabriele Morabito) emerge un quadro fatto di amicizie, parentopoli e leggi regionali alquanto discutibili. La Regione Calabria ha due milioni di abitanti e due miliardi di euro di debiti accumulati nel settore sanitario, ereditati dall'ex Presidente delle Regione Agazio Loiero. Al fine di dare attuazione al Piano di rientro dal disavanzo il Consiglio dei Ministri ha nominato, nel luglio 2010, Commissario ad acta l'attuale Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Il Governatore calabrese aveva promesso: "Cambieremo tutto cominciando dalla classe dirigente". Ma chi è la classe dirigente del settore sanità della Regione Calabria? E' una classe dirigente formata dal Governatore che è contemporaneamente coordinatore regionale del Pdl e commissario. Nel servizio "I manager del Presidente" ne scopriamo di più. Al vertice dell' Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria c'è Carmelo Bellinvia che ha assunto il ruolo di Direttore generale nel 2010 dopo che nel 2006 fu candidato alle Provinciali con il centrodestra, senza essere eletto. Poi c'è Vincenzo Malara, Direttore di Distretto dell'Asp di Reggio che si rende protagonista di un bel siparietto con Monteleone. Alla domanda se fosse l'odontoiatra del Governatore Scopelliti sorride e inizialmente non risponde. "Il Governatore ha messo come Direttore di Distretto il suo odontoiatra", sottolinea il giornalista reggino. "E' perché siamo amici", replica imprudentemente il Dottor Malara.
In un tale contesto non sorprende che all'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria abbiano trovato posto anche Francesco Sarica in qualità di Direttore Sanitario, già assessore ai Lavori pubblici di Scopelliti. "Non è un delitto né un reato, è solo una scelta" dice Scopelliti in un'intervista rilasciata ad Antonino Monteleone. "E' una scelta opportuna. Io preferisco avere gente che ha un percorso politico vicino al mio, che può anche non essere di grande competenza ma che può crescere con me", continua il Governatore calabrese. E gli altri manager del Presidente chi sono? Il Dottor Bruno Porcino ex consigliere provinciale del Pdl, zio dell' ex Assessore regionale Antonio Caridi, il Dottor Francesco Cananzi già consigliere provinciale del Pdl, la Dottoressa Teresa Leone cognata dello stesso Cananzi, il Dottor Vincenzo Mollica ex vice sindaco di Siderno, il Dottor Natale D'Agostino marito della Dottoressa Antonella Freno che è stata assessore della Giunta Scopelliti. Monteleone incalza: "Sono tutti del Pdl". "E' una scelta fatta in base alla meritocrazia" chiarisce Rosanna Squillacioti Direttore generale dell'Asp di Reggio Calabria. La stessa Squillacioti avrebbe violato il blocco delle assunzioni imposto alle regioni Commissariate.
E non solo questo.
Sembra che la Squillacioti stia ricoprendo l'attuale ruolo di Direttore generale nonostante sia andata in pensione da un precedente incarico regionale con decorrenza 1 ottobre 2012. Secondo la legge che manda in pensione anticipata i dirigenti regionali con un incentivo economico, per cinque anni ci sarebbe un divieto assoluto di assumere altri incarichi. Tuttavia oggi è Direttore generale dell'Asp di Reggio ed è subentrata a Renato Carullo (nominato precedentemente da Loiero) con una legge definita dallo stesso ex Direttore generale "contra personam".
A vigilare sull'operato delle Regioni commissariate c'è Francesco Massicci (al vertice di un tavolo permanente istituito dal Governo presso il Ministero dell'Economia) che sulla legge che ha estromesso Renato Carullo ha espresso forti perplessità. Nonostante questo parere il Consiglio Regionale calabrese sembra non aver seguito le indicazioni del ministero. "La Regione Calabria fa delle leggi che sono in contrasto con il piano di rientro", sottolinea Monteleone. "Io questo non glielo consento", risponde Scopelliti. "Non lo dico io, lo dice Massicci", replica il giornalista reggino.
Ma non finisce qui.
All'ospedale Pugliese- Ciaccio di Catanzaro a luglio è stato inaugurato un nuovo reparto di chirurgia pediatrica grazie alla convenzione tra la Regione Calabria e l'Ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù. L'accordo è di durata triennale e ci costerà in totale 6 milioni di euro. Prevede che gli specialisti romani svolgano visite e piccoli interventi direttamente in Calabria così da evitare ai pazienti di partire in direzione Roma. L'obiettivo di tale accordo è "ridurre in un anno gli 8 milioni e mezzo di emigrazione passiva che paghiamo sul versante pediatrico col Bambino Gesù di oltre il 50%", sottolinea Giuseppe Scopelliti. Peccato che, secondo l'inchiesta di Antonino Monteleone, le attrezzature specialistiche per gli interventi complessi in Calabria non ci siano e a Roma si deve andare lo stesso. Quindi cosa cambia? Nulla, solo un raddoppio dei costi.
Un sistema schizofrenico.
La situazione poco trasparente che aleggia sul settore sanitario della Regione Calabria vede anche come protagonista un uomo della giustizia, il giudice di Reggio Calabria Vincenzo Giglio. E' stato condannato in primo grado dal Tribunale di Milano a 4 anni e sei mesi di reclusione con l'accusa di spifferare informazioni riservate all'ex consigliere regionale Franco Morelli, condannato per i suoi rapporti con gli affiliati alla cosca dei Valle-Lampada. Ovviamente nessun dà niente per niente. In cambio della cessione di informazioni segrete avrebbe chiesto ed ottenuto per la moglie Alessandra Sarlo la direzione dell'Azienda Sanitaria di Vibo Valentia poi sciolta per infiltrazioni mafiose dal Ministero dell'Interno.
Ma non esiste un conflitto di interessi per Scopelliti in quanto incaricato dal Governo di fare anche il commissario ad acta per risanare i conti e allo stesso tempo anche coordinatore regionale di un partito? E' questo l' interrogativo che pone l'inchiesta di Report.
Infine come dimenticare cosa successo nel febbraio scorso durante un convegno sulla sanità tenutosi al Consiglio Regionale? Allora Rosy Bindi e il suo staff avevano sbarrato l'accesso alle telecamere di Report. Mentre le porte erano state spalancate a Maria Grazia Laganà, condannata in primo grado per truffa ai danni del servizio sanitario reggino. Sì viviamo in un sistema schizofrenico.