di Angela Panzera - L'iscrizione nel registro degli indagati era inevitabile. Nell'inchiesta "Ecosistema", portata a compimento ieri dai Carabinieri reggini con il coordinamento dei pm antimafia Antonio De Bernardo e Luca Miceli, il collaboratore di giustizia Salvatore Aiello è accusato dalla Dda di turbata libertà degli incanti in concorso con l'ex sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria, gli imprenditori Saro Azzarà e Carmelo Ciccone e l'ex responsabile del settore tecnico del comune melitese, Francesco Maisano. L'ex direttore tecnico della "Fata morgana", l'azienda reggina che si occupava della raccolta rifiuti in città, da un paio di anni collabora con l'Antimafia. Ha aderito al programma di protezione pur non essendo, all'epoca, coinvolto in alcun procedimento penale. Ha collaborato da uomo libero. Nella sua qualità di direttore tecnico aveva costituito una "Ati", un'associazione temporanea di imprese, insieme alla "Ased" di Azzarà e alla "Radi" di Ciccone per la gara di appalto bandita dal comune di Melito Porto Salvo. Prima della cordata imprenditoriale però, Aiello ha avuto "problemi" con Azzarà. Occorreva definire i rapporti, ma troverà una bella sorpresa: la cosca Iamonte. Aiello: «Ebbi un incontro con Azzarà presso la sede dell'Ased e lì ebbi occasione di vedere Carmelo Iamonte – peraltro seduto al posto di Azzarà, con questi rimasto in piedi – il quale mi disse che a Melito c'era lui, che l'Ased era sua, che noi avremmo dovuto avere a che fare soltanto con Azzarà e che dietro Azzarà c'erano sempre loro Iamonte; in quel momento non mi fu chiesta una "mazzetta", ma l'imposizione era quella di non ostacolare Azzarà e non occuparci nè fare gare per smaltimento ordinario». Aiello si "pente" e la notizia non passa inosservata soprattutto ad Azzarà che senza mezzi termini dice, intercettato: «: è capace questo pezzo di merda che ci fa arrestare ..pure a noi...che ti pare». Aveva ragione Azzarà. Aiello racconta tutto alla Dda. Aiello: «Per molto tempo, come "Fata Morgana", non siamo riusciti a lavorare a Melito Porto Salvo, anche soltanto per la raccolta differenziata, per la ferma opposizione dell'ex Sindaco Iaria e, ritengo, dello stesso Azzarà»." Il legame stretto da Azzarà con Giuseppe Iaria- scrive il gip Karin Catalano che ieri ha spedito Azzarà in carcere e Iaria agli arresti domiciliari- trova riscontro nell'attività di intercettazione svolta che avvalora la vicinanza che l'imprenditore vuol dimostrare all'ex amministratore all'indomani delle vicissitudini giudiziarie che l'hanno del suo coinvolgimento nell'operazione "Sipario". L'ex sindaco Iaria infatti è attualmente sotto processo per il reato di associazione mafiosa dinnanzi al Tribunale reggino. Il racconto del "pentito" Aiello prosegue e specifica come il subentrare del commissario straordinario per l'emergenza rifiuti si rivelò provvidenziale in quanto solo a seguito di ciò la "Fata Morgana" sarebbe riuscita a gestire la raccolta differenziata nel comune melitese fermo restando l'obbligo di relazionarsi con Azzarà. Aiello:«quando è subentrato il commissario ad acta siamo riusciti ad "entrare" a Melito, ma comunque era necessario rapportarsi con Azzarà che con "Ased" gestiva la raccolta ordinaria e lo smaltimento». Il bando lo vincono e Aiello è chiaro: «non ho neanche guardato il bando, ma comunque eravamo sicuri che ci saremmo aggiudicati questo appalto, questo anche perché "Ased" erano anni che lavorava a Melito e conosceva benissimo il territorio». Ma nonostante il Comune di Melito Porto Salvo figurasse nell'assetto societario della "Fata Morgana", gli amministratori dell'epoca" Giuseppe Iaria nella fattispecie, non ponevano in essere gli atti amministrativi necessari affinché il servizio di raccolta venisse eseguito dalla stessa società partecipata", chiosa il gip Catalano.
Aiello: «quando in un precedente verbale dico che abbiamo iniziato a lavorare – come Fata Morgana – a Melito Porto Salvo "approfittando della gestione commissariale" mi riferisco proprio a questo, al fatto che questi due Comuni (Reggio Calabria e Melito Porto Salvo) non ponevano in essere gli atti amministrativi necessari a consentire l'ingresso di Fata Morgana nel servizio, pur essendo questi comuni nella compagine societaria di Fata Morgana, al punto che con apposite delibere il Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti ha dovuto nominare un commissario ad acta per consentire l'ingresso di Fata Morgana nella gestione della raccolta differenziata. Dopo che gli imprenditore, Ciccone, Aiello e Sara Azzarà hanno costituito un'unica cordata imprenditoriale il Comune gli ha spalancato le porte: il bando era già loro. Ma c'era qualcosa di strano. Come riferito dal responsabile dell'area manutentiva dell'ente, Vincenzo Manti, quel bando aveva un «requisito del tutto anomalo» ossia la capacità per le aziende di smaltire 5mila tonnellate annue di rifiuti pericolose. A malapena a Melito si facevano 5mila tonnellate annue di rifiuti nel complesso, solidi e pericolosi. «Ciò fonda la ragionevole convinzione degli investigatori che si sia trattato di un astuto stratagemma, utilizzato dal sindaco Iaria e dal responsabile dell'ufficio tecnico Maisano, autori del bando, per agevolare l'ati capeggiata dall'"Ased", che difatti presentava il requisito del tutto incongruo e superfluo, specificamente richiesto; è difatti evidente come la capacità di smaltimento contemplata nel bando servisse non all'interesse della collettività di Melito Porto Salvo, fruitrice del servizio di raccolta dei rifiuti, ma esclusivamente per alterare gravemente la concorrenza tra le imprese operanti sul mercato ed a far conseguire alla cordata "Ased", sponsorizzata dalla cosca Iamonte, l'aggiudicazione dell'appalto. Il racconto del collaboratore è "illuminante", così lo definisce il gip.
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«Per quanto riguarda Melito Porto Salvo, per come da me riferito in altro verbale, Fata Morgana ha iniziato a lavorare nel 2003-2004 circa; quando in un precedente verbale dico che abbiamo iniziato a lavorare – come Fata Morgana – a Melito Porto Salvo "approfittando della gestione commissariale" mi riferisco proprio a questo, al fatto che questi due Comuni (Reggio Calabria e Melito Porto Salvo) non ponevano in essere gli atti amministrativi necessari a consentire l'ingresso di Fata Morgana nel servizio, pur essendo questi comuni nella compagine societaria di Fata Morgana, al punto che con apposite delibere il Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti ha dovuto nominare un commissario ad acta per consentire l'ingresso di Fata Morgana nella gestione della raccolta differenziata. Prima di Fata Morgana nel Comune di Melito Porto Salvo non veniva svolta la raccolta differenziata, mentre la raccolta indifferenziata veniva svolta dalla ASED di Azzarà, società che ha continuato a svolgere tale servizio anche dopo che Fata Morgana ha iniziato a lavorare lì a Melito. E' stato proprio prima di cominciare il servizio a Melito Porto Salvo, a seguito delle decisioni del Commissario Straordinario, che si è verificato l'incontro tra me, Azzarà e Carmelo Iamonte, presso l'ufficio di Azzarà, di cui ho già parlato in altro verbale. Quando Fata Morgana ha iniziato il servizio – con un contratto di cinque anni - io intrattenevo rapporti più che altro con un funzionario, l'Ing. Maesano, perché con il Sindaco Iaria non correva buon sangue; era il Maesano che mi indicava, per conto del Sindaco Iaria, i nominativi di persone che avevano interesse a farci assumere; qualcuno ce lo ha indicato persino Azzarà stesso. Terminati questi cinque anni il Comune di Melito Porto Salvo ha bandito un appalto unico per la raccolta sia differenziata che indifferenziata per altri cinque anni; Fata Morgana, per continuare a lavorare a Melito Porto Salvo, promosse l'idea di costituire un'ATI per partecipare a questo appalto, così presso un notaio di Palmi fu costituita questa ATI con ASED e Radi di Ciccone, con capofila l'ASED (Fata Morgana di fatto avrebbe continuato ad effettuare la raccolta differenziata); l'iniziativa di coinvolgere la RADI fu di ASED (sapevo di rapporti pregressi tra Azzarà e Ciccone), ma devo dire che Radi aveva buoni impianti e piattaforme autorizzate dal Consorzio Nazionale Imballaggi. L'Appalto era a progetto, ma se non erro partecipò soltanto questa ATI»
«So che il modo per influenzare l'esito degli appalti passa attraverso l'indicazione nei bandi di gara di requisiti di cui sono in possesso soltanto determinate società. Faccio l'esempio dell'appalto per la raccolta rifiuti a Rizziconi, in relazione alla quale era previsto come requisito a pena di esclusione la possibilità di ricezione di rifiuti solidi urbani (oggi non più possibile per legge), requisito di cui era in possesso solo la RADI dai tempi dell'emergenza rifiuti. Qualcosa del genere si voleva fare su Siderno, per questo come ho detto parlai con il funzionario di quel Comune, come ho già riferito. Nel caso dell'appalto di Melito Porto Salvo non posso dire con certezza se è stato fatto questo tipo di discorsi con l'amministrazione comunale, anche perché io non ero in buoni rapporti come detto con Iaria e poi perché c'era l'ASED capofila ed in particolare Azzarà che curava i rapporti con l'Amministrazione comunale, certamente conosceva anche Maesano, oltre che il Sindaco Iaria, ed un suo genero era presidente del consiglio comunale. Non ho neanche guardato il bando, ma comunque eravamo sicuri che ci saremmo aggiudicati questo appalto, questo anche perché ASED erano anni cha lavorava a Melito e conosceva benissimo il territorio, parlo da un punto di vista tecnico. I rapporti miei con Azzarà non erano proprio dei migliori, direi conflittuali per come si era comportato al nostro arrivo a Melito P.S. e per il suo carattere. Per quanto, in occasione dell'incontro con Iamonte Carmelo, Azzarà non ha detto una parola, anzi ad un certo punto mi pare sia anche uscito dalla stanza. Non so se l'incontro fu promosso da Azzarà o dallo stesso Iamonte Carmelo, sta di fatto che io fui chiamato da Azzarà. Comunque anche in seguito Azzarà fece più volte riferimento ai suoi buoni rapporti con la famiglia Iamonte e con Carmelo Iamonte in particolare, anche dicendo frasi come "qui siamo tutto noi facciamo tutto noi" oppure "siamo come fratelli lavoriamo insieme"; devo aggiungere, tuttavia, che Azzarà è un personaggio singolare, per cui capitava anche che in alcune occasioni parlasse male della 'ndrangheta e degli 'ndranghetisti e si atteggiasse a paladino della legalità; le occasioni in cui maggiormente faceva pesare questi suoi rapporti con Iamonte erano soprattutto quelle in cui mi faceva intendere che io dovevo stare al mio posto e non prendere spazio nel ruolo che a Melito P.S. era suo; a me stava anche bene, ero contento di questi buoni rapporti con Iamonte, per me era un problema in meno, tant'è che quando venne Remingo Iamonte a chiedermi il pizzo io lo mandai subito a parlare con Azzarà. Comunque, per come mi chiede, sicuramente Azzarà manteneva "gli equilibri" a Melito P.S., aveva buoni rapporti sia con l'amministrazione comunale che con Carmelo Iamonte, tuttavia non mi ha mai parlato dei rapporti tra l'amministrazione comunale e la famiglia Iamonte. Spesso Azzarà, come anche l'amministrazione comunale, mi indicava delle persone da assumere; capitava che mi indicasse delle persone vicine agli Iamonte che mi consigliava di assumere, io a volte protestavo un po' soprattutto se si trattava di persone troppo anziane (ricordo un tal Salvatore, che si presentava proprio a nome di Iamonte), ma alla fine assumevo queste persone come chiesto da Azzarà". Questo appalto su Melito non fu portato al termine previsto a causa del fallimento di Fata Morgana. Ultimamente non avevamo più grandi rapporti con Azzarà, anche perché il fatto che ASED non avesse riconosciuto i crediti di Fata Morgana mi ha dato molto fastidio; so che su facebook Azzarà se la sta prendendo con me da quando collaboro». Figuriamoci quando Azzarà leggerà le dichiarazioni del "pentito" contro di lui.