di Claudio Cordova - E' lo stesso avvocato Antonio Marra a indicarlo come referente all'interno della burocrazia del Comune di Reggio Calabria. Le intercettazioni agli atti dell'inchiesta "Fata Morgana" parlano chiaro: insieme al dirigente Marcello Cammera, all'inizio del 2011, l'avvocato Pasquale Melissari viene identificato come un altro dei soggetti da interessare per sbloccare la vicenda dell'imprenditore vibonese Vincenzo Restuccia, sollecitata dall'ex presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Franco Pontorieri. Soldi legittimi, quelli richiesti dall'imprenditore, che aveva svolto delle opere rientranti nel "Decreto Reggio", senza essere saldato. Marra rassicura Restuccia sull'interessamento e riferisce che ne parlerà con il collega Pasquale Melissari, già commissario dell'azienda Calabria Lavoro, "che è l'avvocato del Decreto Reggio". Successivamente, quando la vicenda sembra sbloccarsi, Marra afferma: ""Ma noi, siamo arrivati... voi siete arrivati a questa cosa con l'avvocato Melissari e l'architetto Cammera, per una serie di cose che abbiamo fatto... poi, dopo c'è l'incontro per fare la transazione e io non lo so... me lo devono dire loro... perché mi hanno chiamato... dice... ma insomma che hai fatto? Ci hai pressato per fare questa cosa e poi non sei venuto... gli ho detto... ma non lo sapevo... comunque... (incomprensibile)".
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L'avvocato Pasquale Melissari lega la propria figura agli anni del "Modello Reggio". Professionista di fiducia dell'ex sindaco Giuseppe Scopelliti, che gli conferisce l'importante delega al "Decreto Reggio", appunto, e che si ricorda di lui anche quando viene eletto presidente della Giunta Regionale. E' dell'estate 2010 la nomina – una delle prime del nuovo governatore – di Melissari a commissario di Azienda Calabria Lavoro. Questi succede a Daniela De Blasio, che poche settimane prima di essere rimossa dall'incarico riceve un proiettile a casa, insieme ad alcuni petali di rosa.
Melissari, dunque, sarebbe un soggetto in buoni rapporti con l'avvocato Marra, quest'ultimo indagato nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria per svariati reati, tra cui quello di essere affiliato all'associazione segreta che governerebbe gran parte della vita reggina, anche grazie all'influenza del suo capo promotore, l'avvocato Paolo Romeo. Melissari, comunque, non è indagato dai pm antimafia, ma Il Dispaccio è riuscito a reperire due documenti non presenti agli atti d'indagine, ma che legherebbero ancor di più le figure di Melissari e Marra, ben oltre i riferimenti captati dalle intercettazioni della magistratura all'inizio del 2011.
Il primo è datato 24 novembre 2010. E' il decreto con cui il commissario Melissari conferisce un incarico da 3mila euro fino al 31 dicembre nell'ambito del Progetto "Anagrafe regionale obbligo formativo: l'Osservatorio regionale della dispersione scolastica", finalizzato al raggiungimento della "costruzione di un punto di raccolta, elaborazione e sintesi di tutte le informazioni sulla dispersione scolastica in Calabria". Marra, definito "in possesso di adeguata e comprovata specializzazione professionale nel settore di riferimento", riceve l'incarico esterno di "studio dei profili di interrelazione tra la dispersione scolastica e i fenomeni a rilevanza penale minorile". Una scelta che il decreto del commissario Melissari motiva esistendo "ragioni di urgenza legate alla prossima scadenza del progetto, prevista per il mese di gennaio 2011, che non consentono il ricorso dall'adozione delle ordinarie procedure comparative previste dall'articolo 4 del Regolamento per il conferimento degli incarichi esterni".
Azienda Calabria Lavoro ha fretta: incarico da 3mila euro per un mese circa all'avvocato Marra.
Non finisce qui, però, perché quelli per l'articolato incarico di consulenza non sono gli unici soldi che Marra riceve da Azienda Calabria Lavoro nel (primo) periodo della gestione Melissari. E' il 14 dicembre – con l'incarico di consulenza di Marra in vigore e in corso - quando un ulteriore decreto del commissario prenota l'impegno di spesa per l'affidamento della fornitura di elementi d'arredo per il dirigente di ruolo assegnato dalla Regione in utilizzo ad Azienda Calabria lavoro. 7mila euro complessivi "al fine di consentire al predetto un adeguato svolgimento delle attività alle quali è stato assegnato ed una adeguata funzione di rappresentanza nella sede istituzionale dell'Azienda". Quattro le aziende individuate, tra esse la Emmepi S.r.l. con sede a Gallico, attiva nel settore degli arredamenti materiali. La ditta riferibile – sarà lui stesso ad affermarlo nel corso dell'interrogatorio di garanzia dopo l'arresto – all'avvocato Antonio Marra: un capannone attualmente dismesso insieme all'azienda. Alla fine del 2010, però, la ditta funziona e viene inserita tra le quattro "meritevoli" dell'acquisto per l'ufficio di un dirigente regionale "in considerazione della competitività dei prezzi e della qualità dei prodotti". Una spesa che Azienda Calabria Lavoro impegna e liquida con decreto del 22 dicembre 2010, non è dato sapere per che tipo di materiale: 3mila e 468 euro all'azienda di Marra. Proprio mentre sta per finire il suo incarico da consulente di Azienda Calabria Lavoro.
In tutto circa 6mila e 500 euro, solo nell'ultimo mese dell'anno.
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