Il maggiore partito della sinistra, il Pd, non partecipera' con il proprio simbolo alle elezioni comunali a Crotone e negli altri quattro comuni della provincia che torneranno alle urne il 20 e 21 settembre settembre. Il simbolo del Pd scompare dal panorama politico crotonese dove la sinistra di cui i dem sono eredi vanta un'antica tradizione e un elettorato vasto e consolidato, a causa di una serie di diatribe personali e divisioni interne che il commissario di federazione, Franco Iacucci non e' riuscito a sanare dal dicembre scorso quando venne chiamato a dirimere i contrasti interni ai dem locali per le elezioni regionali.
Litigiosita' che in vista delle elezioni comunali di Crotone si e' materializzata in una divisione netta: una parte del Pd, quello legato alla segreteria cittadina, ha deciso di candidare a sindaco Danilo Arcuri, presidente dell'ordine degli architetti e componente dell'assemblea dem, contando sull'appoggio elettorale della coalizione che fa capo ai Demokratici di Enzo Sculco che ha fornito ben quattro liste alla causa. Dalla parte opposta, invece, si sono ritrovati il commissario Iacucci e alcuni componenti dell'assemblea che chiedevano discontinuita' rispetto all'alleanza con Sculco. Discontinuita' che sembrava essere stata trovata con la candidatura di Gaetano Grillo alla quale pero', la federazione provinciale non ha saputo dare neppure una lista ne' tantomeno il simbolo.
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In questo modo il Pd - che alle regionali era comunque il primo partito della citta' - sparisce dalla competizione elettorale. Situazione identica si propone a Ciro' Marina (comune dove si vota con il doppio turno) dove e' in corsa il segretario del locale circolo dem, Giuseppe Dell'Aquila. Qui il simbolo non e' stato proprio chiesto. O a Strongoli dove la spaccatura interna del Pd ha causato la sparizione del partito: in questo caso il segretario cittadino e' candidato con la lista 'Per Strongoli' guidata da Sergio Bruno, 54 anni maresciallo maggiore dei carabinieri, mentre il resto del direttivo ha formato una lista, "Strongoli ora" a supporto di Ferdinando Greco, 32enne ingegnere. Neppure a Rocca di Neto e Santa Severina il Pd e' presente con il proprio simbolo nonostante la presenza di candidati dem come i sindaci uscenti Salvatore Giordano e Tommaso Blandino.
Sfida a 4 a Crotone. Saranno quattro i candidati a sindaco e venti le liste per le elezioni amministrative di Crotone del 20 e 21 settembre. Ieri erano state presentate quattro liste a sostegno della candidatura di Vincenzo Voce, ingegnere di 58 anni: Tesoro Calabria, Stanchi dei soliti, Crotone cambia e Citta' Libera. Voce, alle regionali del gennaio scorso, si era candidato nella lista di Carlo Tanzi risultando il piu' votato tra tutti i candidati della citta' ottenendo 2.499 preferenze. Sempre ieri era stata depositata anche la lista del Movimento 5 Stelle a sostegno del candidato sindaco Andrea Correggia (40 anni, impiegato e gia' consigliere comunale). Stamane, invece, e' stata la volta delle due coalizioni piu' consistenti. Il candidato del centrodestra, Antonio Manica, 54 anni avvocato tributarista alla sua prima esperienza politica, sara' appoggiato da dieci liste: accanto a quelle di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega ci saranno altre sette civiche: Manica sindaco, Consenso, Krotone da vivere, Italia del meridione, Officina civica, Progetto citta', Valore Crotone. Il centrosinistra propone come candidato a sindaco Danilo Arcuri, 56 anni, presidente dell'ordine degli architetti di Crotone, componente dell'assemblea cittadina dem, gia' assessore comunale dal 2009 al 2012. Cinque le liste in suo appoggio: Democratici Progressisti, i Demokratici, Laboratorio Crotone e Crotone e' dei crotonesi.