'Ndrangheta, processo "Trigarium" sulla cosca di Roccabernarda: 14 condanne

Giustizia500Il Tribunale di Crotone, presieduto dal giudice Abigail Mellace, ha condannato 14 persone che erano imputate nel processo scaturito dall'operazione Trigarium con la quale il 30 luglio del 2018 la Dda ha fatto luce sulla cosca emergente dei Bagnato di Roccabernarda, nel Crotonese, ma anche sull'omicidio di Rocco Castiglione avvenuto il 31 maggio del 2014 per il quale e' in corso il processo in Corte d'assise a Catanzaro. L'indagine ha permesso anche di individuare mandanti ed esecutori di numerosi episodi intimidatori ai danni di comuni cittadini di Roccabernarda ai quali sono stati uccisi gli animali o tagliate decine di piante di ulivo a scopo estorsivo. La pena piu' severa, 24 anni e 6 mesi di reclusione, e' stata inflitta ad Antonio Santo Bagnato ritenuto il capo dell'omonima cosca di Roccabernarda. Sono stati quindi condannati per associazione mafiosa e, a vario titolo, per detenzione e porto illegale di armi, estorsione, ricettazione, danneggiamenti, uccisione di animali: Antonio Santo Bagnato 24 anni e 6 mesi; Antonio Cianflone, 16 anni; Antonio Marrazzo; 18 anni; Giuseppe Bagnato, 12 anni e 6 mesi; Michele Marrazzo, 12 anni e 6 mesi; Mario Riccio, 12 anni; Maurizio Bilotta 14 anni. Al collaboratore di giustizia Domenico Iaquinta il Tribunale ha inflitto una condanna a 6 anni ed un mese. Sono stati condannati per una serie di danneggiamenti, invece Emanuele Valenti Carcea a 4 anni e 3 mesi e Salvatore Aprigliano a 5 anni.

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Nell'operazione sono stati coinvolti anche professionisti e dirigenti del Comune di Roccabernarda accusati di abuso d'ufficio (per la concessione di una sanatoria ad un fienile di Bagnato) con l'aggravante del metodo mafioso. Accusa per la quale sono stati condannati ad un anno e 6 mesi di reclusione Domenico Colao, geometra, e Salvatore Fonte, ingegnere; condanne a 3 anni e 6 mesi di reclusione per Giovanni Iaquinta, funzionario dell'ufficio tecnico del Comune di Roccabernarda, ed a 2 anni per Luigi Piro, responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Roccabernarda e all'epoca dei fatti assessore. Il Tribunale ha condannato gli imputati al risarcimento delle parti civili: 70 mila euro per il Comune di Roccabernarda e 30 mila euro per la Regione Calabria. Per l'omicidio di Rocco Castiglione avvenuto il 31 maggio 2014 a Roccabernarda sono a processo davanti alla Corte di Assise di Catanzaro Antonio Santo Bagnato, Antonio Marrazzo, Antonio Cianflone, Domenico Iaquinta, Michele Marrazzo e Gianluca Lonetto. (agi)

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota: "La circostanza aggravante del metodo mafioso, in relazione al reato cui è stato condannato il Signor Luigi Piro (abuso d'ufficio per un fienile), non è stata presa in considerazione dal collegio giudicante, quindi esclusa dal computo della pena di primo grado.

In altri termini, questo fantomatico favoreggiamento nei confronti della Cosca Bagnato non è emerso".