"La vicenda dei 400 precari dell'Abramo Customer Care, grazie alle azioni del sindacato e dei lavoratori, ha prodotto un'importante esposizione mediatica che ha generato l'attenzione di qualche istituzione. La prima anima sensibile è stata quella dell'Onorevole Rizzetto, che,in diretta televisiva con i lavoratori del sito di Crotone, lo scorso 17 gennaio,ha deciso di presentare prima una risoluzione epoi un'interrogazione a risposta immediata, in commissione lavoro della camera dei deputati; a quest'ultimo atto ha risposto nelle scorse ore il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon che ha ufficialmente manifestato l'attenzione che il Governo riserva a tutte le vicende di questo tipo, invitando i sindacati ad inoltrare una richiesta unitaria di convocazione di un tavolo nazionale immediatamente trasmessa al Ministro Di Maio.
Abbiamo sicuramente raggiunto un primo ed importante risultato, se pur privi di un sostegno unanime e responsabile dei rappresentanti politico-istituzionali del nostro territorio, i quali anche in questa vicenda, così delicata, non sono riusciti ad indossare la stessa casacca. Ma non è mai troppo tardi per fare le cose tutti assieme e dimostrare di essere capaci di dialogare.
La discussione con il Governo, nello spirito comune di contrastare il dilagare del precariato e la delocalizzazione delle aziende,può diventarel'opportunità per costruire un percorso che riconosca la giusta dignità a centinaia di giovani lavoratori, le cui professionalità continuano ad essere calpestate da una normativa che consente l'accesso a lavoro e formazione a basso costo, ma tutto dipenderàdalla sensibilità del Governo e dal senso di responsabilità dell'azienda.
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Il mondo dei call center occupa 80.000 addetti, di cui l'80% impiegati al centro sud, i quali non possono rischiare lesioni occupazionali e per tali ragioni, deve diventare una battaglia del mezzogiorno, in primis della Calabria che percentualmente occupa il maggior di lavoratori nel settore.
Non è una missione impossibile, ma bisognamettere da parte, una volta per tutte, risentimenti, pregiudizi e litigi, che continuano a contaminare la nostra cultura, producendo divisioni ed effetti negativi a carico di una popolazione, quella crotonese, affamata di sviluppo". Lo afferma attraverso una nota, Fabio Tomaino, Segretario Generale UIL di Crotone. Un sistema così irregolare e frutto delle azioni superficiali e unilaterali delle precedenti legislature, rischia di lesionare ulteriormente il mondo dei Call Center, un bacino che interessa 80.000 addetti, di cui l'80% impiegati al centro sud. Una delle più grandi attività produttive del meridione che non può subire ulteriori colpi occupazionali se si vuole, davvero, rilanciare il mezzogiorno.
Sono state queste le tematiche e le azioni condivise da tutti i lavoratori presenti all'assemblea, grazie ad un dibattito animato e costruttivo che può diventare un punto di convergenza, discussone e coesione di tutte le forze istituzionali, per riconoscere, tutti assieme, la giusta dignità a migliaia di lavoratori precari.
Un sistema così irregolare e frutto delle azioni superficiali e unilaterali delle precedenti legislature, rischia di lesionare ulteriormente il mondo dei Call Center, un bacino che interessa 80.000 addetti, di cui l'80% impiegati al centro sud. Una delle più grandi attività produttive del meridione che non può subire ulteriori colpi occupazionali se si vuole, davvero, rilanciare il mezzogiorno.
Sono state queste le tematiche e le azioni condivise da tutti i lavoratori presenti all'assemblea, grazie ad un dibattito animato e costruttivo che può diventare un punto di convergenza, discussone e coesione di tutte le forze istituzionali, per riconoscere, tutti assieme, la giusta dignità a migliaia di lavoratori precari.