Cosenza, incendio caserma Carabinieri ritorsione di un 19enne: gli avevano ritirato patente il giorno prima

manette carabinieriE' stato un atto di ritorsione contro i carabinieri perché la mattina prima gli avevano sequestrato la patente durante una manovra spericolata sulla statale che collega Cosenza con Paola. Questo è il movente che ha spinto Riccardo Gaglianese, 19enne già noto alle forze dell'ordine, a dare fuoco alla porta della caserma dei carabinieri di Cosenza. La notte tra il 6 e il 7 agosto si era recato con una bottiglia di liquido infiammabile vicino all'entrata dell'edificio e aveva dato fuoco alla porta d'ingresso e ad una finestra, fortunatamente senza procurare gravi danni. Le telecamere di sorveglianza della caserma "Grippo" e quelle del distributore di benzina in cui il ragazzo aveva riempito la bottiglia servita per l'incendio, hanno permesso alla polizia di individuarlo e condurlo in caserma per l'interrogatorio. Il giovane è stato ora sottoposto a fermo di indiziato delitto emesso dalla procura di Cosenza. Dopo il sequestro della patente, Gaglianese era tornato a casa, aveva parcheggiato l'auto della madre in garage e poi era andato al mare a casa di amici a Paola. I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza lo hanno trovato lì, portato in caserma ed effettuato gli accertamenti. ''Siamo stati capaci - ha spiegato il comandante provinciale dell'Arma Francesco Ferace - di interpretare i sistemi di circuito chiuso attorno alla caserma e nella citta' di Cosenza, i sistemi di videosorveglianza voluti dal prefetto al quale in sede di comitato abbiamo chiesto di interpretare queste esigenze insieme con il questore anche presso il sindaco di Cosenza. Abbiamo ottenuto con grande sollecitudine questi sistemi che in questo caso si sono rivelati utili e ci hanno permesso di giungere al bandolo di questa matassa che sembrava intricata perché lasciava intravedere scenari anche piu' gravi di quelli che si sono poi manifestati''. Ai militari che lo hanno interrogato avrebbe detto: "Tanto io non ho una lira, lo Stato pagherà tutti i danni". Il procuratore Aggiunto di Cosenza, Domenico Airoma, ha sottolineato che "è preoccupante questo clima di spavalderia e impunità che notiamo in certi giovani, che non ritengono di dover rispettare le regole. E' quasi più grave che si tratti un giovane qualunque e non che non si sia trattato di un atto della criminalità organizzata".
''C'era bisogno di una risposta immediata, questa risposta c'è stata – ha commentato il procuratore aggiunto di Cosenza, Domenico Airoma, commentando il fermo di Gaglianese – tuttavia – ha proseguito il magistrato - non possiamo nasconderci la gravità di questo gesto. Sia per chi l'ha subito ma soprattutto per chi l'ha commesso. Un ragazzo poco più che maggiorenne, non provenienti da contesti delinquenziali organizzati, anche per il motivo, l'insofferenza ai controlli e al ritiro della patente. Non possiamo nasconderci la gravità di questo gesto anche perche' indice del radicamento di una mentalità che si nutre di insofferenza nei confronti delle regole e soprattutto di una convinzione di impunita'. Questo e' il vero nemico che tutti quanti noi dobbiamo combattere''. La risoluzione del caso in poche ore serve agli inquirenti a dire alla citta' che ''la Procura della Repubblica, l'Arma dei Carabinieri, la Questura si stanno progressivamente riappropriando del controllo del territorio. Questo è uno degli obiettivi principali che si è posto il procuratore Dario Granieri, che stiamo realizzando, affinando tutti gli strumenti che ci consentono di avere una visione costante di quello che accade nel territorio del nostro circondario'', ha aggiunto Airoma. ''Il momento - ha concluso - è difficile ma non dobbiamo scoraggiarci. Abbiamo bisogno del sostegno di tutta la popolazione per dire che oggi il vero anticonformismo e' il rispetto delle regole e che solo questo ci consentira' un futuro davvero piu' roseo per tutti''.