di Roberta Mazzuca - Si chiama MetaversoCOSENZA il nuovo progetto orientato alla cultura e alla tecnologia lanciato nella città di Cosenza e realizzato con le risorse del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI, presentato questa mattina all'interno della Biblioteca Nazionale ubicata nel Centro Storico, sede di storia, cultura e tradizione, ma anche, è ormai risaputo, di degrado, abbandono e disperazione. Un ossimoro con cui i cittadini del territorio bruzio convivono ormai da tempo, in un luogo definito "Atene della Calabria" per il suo passato artistico e culturale, ma che di quel passato prospero e brillante conserva, oramai, soltanto un flebile ricordo. Un ossimoro che si dipana perfino davanti agli occhi di coloro che a questo progetto degno di nota hanno prestato la loro attenzione, ascoltando parole intrise di cultura, in un luogo ricolmo di cultura, collocato in una zona della città satura essa stessa di cultura. Eppure, è sufficiente mettere il naso fuori dalla Biblioteca, per ritrovarsi di fronte all'area archeologica di Piazzetta Toscano, una delle realtà più grandi ed importanti dell'intera città ridotta ad ennesimo esempio di abbandono dei patrimoni artistici e culturali di cui l'intera Calabria è ricca. Un ossimoro, insomma, che è oggi parte integrante della comunità bruzia e rispetto al quale il progetto di cui si è fatto portavoce questa mattina Fabio Gallo, Direttore del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI, assume una doppia valenza: quella effettiva, reale, esplicitazione di un risultato tecnico che desta molta ammirazione, e quella simbolica, segno di una rivalsa dei cittadini di Cosenza e dell'intero territorio calabrese verso la riappropriazione della propria cultura e della propria identità.
"Dalla sua nascita, la Biblioteca Nazionale di Cosenza non ha fatto altro che affiancare il territorio nelle sue progettazioni e ricerche con il patrimonio librario messo a disposizione" – afferma Massimo De Buono, Direttore della Biblioteca. "Quello che presentiamo oggi nasce addirittura nel 1992, quando l'autore di "Snow Crash" immaginò questo Metaverso. A distanza di più di 30 anni, in un remoto luogo, quell'universo prende vita". Già, perché il metaverso che dà il titolo al progetto si rifà al romanzo di fantascienza distopico e innovativo di Neal Stephenson, ambientato in una società globale privatizzata, conflittuale, anarco-capitalista, in cui emerge anche la realtà del Metaverso: una sorta di dimensione virtuale 3D condivisa attraverso Internet, dove si viene rappresentati in tre dimensioni dal proprio avatar. Un'idea che ha portato alla costruzione, quindi, di questa nuova piattaforma in grado di valorizzare la cultura convogliandola tutta in un unico spazio dal quale poterla, poi, fruire in ogni sua singola parte. "Vogliamo aprire la porta di Cosenza una volta per tutte – afferma Fabio Gallo indicando la porta che, nel video di presentazione al progetto, si spalanca davanti agli occhi dello spettatore – e vogliamo che l'occhio della curiosità, degli studi, della ricerca, delle scuole, entrino permanentemente nella nostra città. E allora abbiamo creato MetaversoCOSENZA, un ecosistema digitale della cultura che correla mondi virtuali, realizzati in alta risoluzione al fine di esaltare la bellezza del nostro patrimonio culturale".
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GLI UNIVERSI DEL METAVERSO: UNA INEDITA FUSIONE TRA TRADIZIONE E DIGITALIZZAZIONE
"Il Metaverso – spiega Fabio Gallo ai nostri microfoni - è l'unione di tanti universi che esistono ma che non si conoscono tra di loro, e di conseguenza non li conosce neanche la cittadinanza, che non sa quanto di bello ci sia in questa meravigliosa terra di Calabria. Abbiamo dato a ognuno di questi universi la dignità che merita a livello innovativo e tecnologico, e li abbiamo inseriti all'interno di un grande contenitore, una costellazione dove tutto ha senso perché tutto è bellissimo insieme. Un modo per entrare in maniera immersiva in quelli che sono i veri valori della nostra cultura e della nostra tradizione, e soprattutto guardare avanti a livello innovativo".
Esploriamoli, allora, alcuni di questi piccoli universi che, insieme, formano il Metaverso della città di Cosenza, a cominciare proprio dalla sezione dedicata alla "Biblioteca Nazionale": una digitalizzazione degli spazi, con una riproduzione precisa degli ambienti e dei colori effettivi, il tutto in visita virtuale. Una visione immersiva, tramite visori VR di ultima generazione, e attraverso un lavoro ottenuto ingegnerizzando anche il livello di precisione, tanto da poter discernere, comodamente seduti sulle poltrone delle nostre case, perfino i titoli dei libri. Altro universo è la sezione dedicata allo storico "Museo dei Brettii e degli Enotri": un museo digitalizzato, che ha, come primo vantaggio, la diffusione di questo immenso e reale patrimonio culturale della città. Ancora, la sezione "Anamorfico", che offre la possibilità di fare cinema attraverso il famoso "CinemaScope" e che ha come obiettivo quello di incentivare la realizzazione di film sulla città di Cosenza e arrivare a un grande Festival del Cinema, coinvolgendo i grandi palazzi della Cultura. Ancora, lo "Storytelling", che racconta la cultura in maniera particolare tramite i contributi di giovani competenti e preparati, dando vita a un insieme di piccoli frame che finiscono sempre con un invito a visitare i luoghi oggetto del racconto; "Volare", sezione in cui trovare tantissimi contributi di immagini della città che fanno "volare" anche a livello sentimentale; "360 gradi", che offre una visione di Cosenza nella sua totalità: di notte, di giorno, i Musei, il Castello Svevo, una quantità infinita di visite virtuali. Insomma, un gigantesco universo dal quale poter estrapolare in diversi modi e da diverse prospettive tutta la cultura di cui la città di Cosenza è permeata, ma che dà anche la possibilità di accedere ad una straordinaria visualizzazione di parte cospicua della Calabria intera.
Il primo metaverso italiano, esempio tangibile di come la tecnologia e l'innovazione possano essere utilizzate in modo estremamente intelligente e produttivo, restituendo dignità e bellezza a quei luoghi che ne sembravano ormai privi. Nato da un progetto a cura degli esperti della Fondazione Culturale "Paolo di Tarso", MetaversoCOSENZA è stato realizzato con il contributo tecnologico del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI, ed è frutto di un protocollo con la Biblioteca Nazionale di Cosenza. Nasce dalla crescente assenza di interesse per il mondo dell'Arte e del Patrimonio Culturale denunciato più volte dal mondo accademico, e si inserisce in una cornice di rinnovata speranza di recupero di una terra da troppo e da troppi abbandonata. Una cornice in cui la cultura torna ad essere protagonista.