Il consigliere regionale della Lega Pietro Molinaro ha inviato una lettera al Presidente Spirlì ed all'Assessore Orsomarso per evidenziare che le sorti delle Terme Luigiane dipendono dalla Regione e non dai comuni, pertanto non se possono lavare le mani.
Rivolgendosi a Sprilì ed Orsomarso, Molinaro ha scritto:"La Regione non può far finta di essere una comparsa nei tristi accadimenti degli ultimi mesi delle Terme Luigiane, ma è la protagonista e la responsabile primaria di tutto quanto sta accadendo. Dal vostro comportamento sembra, purtroppo, che non ne siate consapevoli ed intendiate defilarvi."
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"Non si spiega altrimenti, il comunicato stampa del Presidente Spirli, del 24 giugno scorso, in cui sostiene che i comuni stiano avanzando pretese legittime ed invita il soggetto privato ad accettarle. Come se la Regione avesse il ruolo di spettatore o tuttalpiù di mediatore.
Norme alla mano, mi pare che il Presidente Spirlì capovolga i termini del problema pertanto gli rinnovo l'invito a farsi supportare dai dirigenti dei Dipartimenti, prima di assumere posizioni tanto azzardate, quanto pericolose."
Nella lettera Molinaro ha richiamato le norme principali che regolano la materia e che attribuiscono alla Regione la funzione di determinare le tariffe delle concessioni termali: la legge regionale 40/2009 ed il regolamento regionale 3/2011 il quale stabilisce che "per le acque minerali e termali, l'entità del contributo annuo da corrispondersi all'autorità competente è stabilita nella misura risultante dalla normativa regionale vigente."
Attualmente le tariffe sono determinate dalla delibera di Giunta regionale n. 183 del 26/04/2012 che prevede, per tutte le acque termali calabresi, un canone principale dello 0,75% sul fatturato, a cui si aggiungono 50 euro/ha.