Si è svolto, in forma virtuale, un secondo meeting del progetto INNOMED, acronimo di "Azioni Innovative per la gestione integrata delle risorse idriche in aree Mediterranee", che vede tra i partner l'Istituto per i Sistemi agricoli e Forestali del Mediterraneo (Isafom) del Cnr di Rende.
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Il progetto, nel quale sono coinvolte anche istituzioni scientifiche di altri Paesi europei, ha preso avvio nel 2018 ed ha come obiettivo quello di «migliorare la gestione della risorsa idrica considerando aspetti ecologici ed economici, elaborare misure a sostegno delle politiche in materia di acqua e uso del suolo, promuovere strumenti per una migliore comprensione dei principali processi idrologici a diverse scale, garantire l'uso efficiente delle risorse idriche sia nel settore forestale che agricolo, collegare questioni ecologiche, economiche e sociali, integrandole nei processi decisionali, istituire sistemi di valutazione delle risorse idriche per l'agricoltura e la silvicoltura, promuovere la collaborazione internazionale e lo scambio di conoscenze tra i paesi EU».
I lavori dell'incontro, promosso dai partner italiani del progetto, sono stati aperti dall'introduzione della ricercatrice del Cnr-Isafom di Rende dott.ssa Antonella Veltri e dai saluti della neo-Direttrice dell'Istituto, dott.ssa M. Bufacchi. A seguire i saluti del rappresentate del Centro Funzionale Multirischi dell'Arpacal, che figura tra gli stakeholders, e una panoramica sulle linee progettuali a cura del rappresentante del Csic di Saragozza (Spanish National Research Council), che del progetto è ente capofila.
Le relazioni sono state svolte invece dal dott. Tommaso Caloiero per il Cnr-Isafom ("Il bacino sperimentale del Bonis"), dal dottor M. Feki assegnista presso il Politecnico di Milano ("Campagne sperimentale sul bacino") e dal prof. G. Ravazzi, anch'egli del politecnico di Milano ("Effetti del cambiamento climatico sulla crescita della foresta").
"Questo secondo stakeholder meeting - è il commento del dott. Tommaso Caloiero che del progetto è responsabile per il Cnr-Isafom - è stato importante perché ha consentito ai ricercatori impegnati nel progetto di interfacciarsi con i partner istituzionali. Nello specifico è stato possibile illustrare il modello idrologico, nel quale è stata implementata la componente di crescita delle piante, che ha permesso di simulare diverse opzioni di gestione forestale tenendo conto delle proiezioni climatiche, fornite dal CMCC e relative al periodo 2006-2100".