Cosenza: il dibattito nel Consiglio comunale che ha approvato l'assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio

cosenzaconsigliocomunaleinterno600La discussione sulle pratiche di bilancio è stata aperta dal consigliere Giuseppe D'Ippolito, Presidente della commissione consiliare bilancio, che dopo aver formulato gli auguri, per il recente matrimonio, al collega Francesco Spadafora (assente perché in viaggio di nozze) ha sottolineato che "mai come in questa occasione il lavoro della commissione bilancio è stato puntuale, con la presenza del Sindaco ieri. E' evidente – ha aggiunto D'Ippolito - che quest'aula sarà chiamata a votare una pratica apparentemente complessa", rinviando il suo ragionamento politico e giuridico in sede di dichiarazioni di voto.

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Subito dopo è intervenuto il consigliere comunale Carmelo Salerno: "Ho sempre detto -ha premesso – che quando si discute di pratiche di bilancio, prediligo fare interventi di natura tecnica, perché gli effetti delle stesse pratiche si riverberano immediatamente sulla comunità. Oggi ero indeciso se intervenire, perché quando manca la minoranza è come se il dibattito non decollasse. Ho redatto, insieme ai colleghi Andrea Falbo e Vincenzo Granata, un documento che ho consegnato al Consiglio e mi dispiace che non ci sia la minoranza, perché sarebbe stato necessario il confronto. Forse chiedo troppo, ma su temi come questi non si fanno conferenze stampa, ma è proprio il confronto che andrebbe privilegiato". Dopodiché Salerno dà lettura del documento.
I tre firmatari (Salerno, Falbo e Granata) nel documento fanno una premessa nella quale scrivono: "considerato che i revisori dei conti nella propria relazione attestano che la manovra rispetta l'articolo 193 del TUEL, ma esprimono parere non favorevole in quanto la manovra stessa appare ottimistica in ordine alla dimensione complessiva; considerato, altresì che il medesimo parere, nell'esprimere dubbi sulla dimensione della manovra, richiama la delibera della Corte dei Conti n.106 del 17 luglio scorso; rilevato che i punti di criticità messi in evidenza nel parere dei revisori quasi coincidono con quelli espressi nella deliberazione della Corte dei conti (incapacità di recupero sui residui attivi, non incremento dei tributi, mancanza di azioni contro l'evasione fiscale, mancato realizzo dalla vendita di immobili, accumulo dei debiti fuori bilancio, presunto aumento della spesa corrente, disavanzo della partecipata, incertezza su alcune posizioni creditorie e debitorie (tra Comune e Regione); rilevato che nella manovra sono indicati indirizzi politici condivisibili da parte dei consiglieri, sia in relazione all'ulteriore contenimento della spesa che con riferimento all'aumento delle entrate; osservato che la realizzazione degli obiettivi fissati nella manovra rientra nella responsabilità dei dirigenti competenti che, tra l'altro, esprimendo parere favorevole sulla proposta di delibera, assumono anche la responsabilità in relazione alla concreta realizzazione degli obiettivi e degli indirizzi politici contenuti in delibera; considerato, tuttavia, che alcuni atti gestionali (propri dei dirigenti e della giunta) unitamente ad un'azione di controllo puntuale del Consiglio comunale sulle materie rientranti nella propria sfera di competenza (quali, ad esempio, i debiti fuori bilancio) possono apportare notevoli benefici al bilancio, comunale; tanto premesso, i tre consiglieri (Salerno, Falbo e Granata) chiedono:
a) di essere informati periodicamente sull'avvio e/o lo stato della causa che l'organo esecutivo deciderà di avviare nei confronti della Regione per accertare l'esistenza del credito e nei confronti della Regione (Sorical) per accertare l'insistenza del credito;
b) di essere informati periodicamente (e a cadenza almeno trimestrale) sull'andamento degli incassi di Municipia, al fine di verificare l'effettivo innalzamento della riscossione, già a partire dal secondo semestre del 2019;
c) di essere informati sullo stato di attuazione della procedura di recupero delle somme erogate con determina n.2061 del 2017 nei confronti di Amaco.
Tra le altre considerazioni espresse nel documento dai consiglieri Salerno, Falbo e Granata c'è inoltre quella relativa, "anche alla luce del mancato rispetto delle cadenze temporali e delle peculiari modalità in cui sono emersi i debiti fuori bilancio, alla necessità dell'adozione di un orientamento rigoroso che, fatta salva l'ipotesi di valutare per ogni singola posizione la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento, porti alla loro riduzione del 40%".
Infine i tre consiglieri hanno chiesto, "stante l'enorme mole di pratiche da esaminare, la nomina di una commissione speciale (anche permanente) per la valutazione dei debiti fuori bilancio, commissione che si dovrà attenere ai criteri di rigore prospettati".
"Questo documento – ha aggiunto il consigliere Salerno in chiusura d'intervento – lo avrei voluto condividere con altri consiglieri. Ora chiedo che divenga parte integrante della delibera del Consiglio comunale. Dovrà rappresentare la bussola dei prossimi consigli comunali".
Il documento presentato dai consiglieri Salerno, Falbo e Granata è stato contestato dal consigliere Gisberto Spadafora, "nella forma e non nella sostanza". "Poiché siamo amministratori responsabili – ha aggiunto Spadafora – lo sottoscrivo e lo condivido, ma l'unica cosa che contesto è il metodo. Ne avremmo potuto parlare". Poi Spadafora ha dato spazio ad alcune considerazioni di carattere politico. "Ieri in commissione bilancio il Sindaco è venuto per illustrare i temi della manovra e due consiglieri di minoranza, con un coup de theatre, hanno abbandonato l'aula dopo i loro interventi. Tutto questo senza sottoporsi al confronto. Hanno avuto l'opportunità, ma hanno preferito solo fare dichiarazioni. E' oggettivo che questa amministrazione ha avuto una pesante eredità di debiti. Con il predissesto si è rimboccata le mani, ma non ha fermato la crescita della città. Ora la nostra città – ha aggiunto Gisberto Spadafora - è completamente diversa. Il nostro senso di responsabilità non viene dimostrato da parte dei consiglieri di minoranza. Ogni qual volta c'era all'attenzione del Consiglio una pratica importante, come oggi, l'opposizione era irresponsabilmente assente. L'ultimo consiglio aveva ad oggetto l'approvazione di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze. Si è obbligati ad approvarli, ce lo dice la legge. Non capisco perché l'opposizione, anche in quel caso, ha posto un quesito al Prefetto che non c'era bisogno di porre. Non c'era bisogno di scomodare il Prefetto. E' prevalso l'atteggiamento di voler instillare la falsa credenza nei cittadini che fare causa al Comune non serve.
C'è dunque, da parte loro, o uno stato confusionale o la mala fede. Insieme alla volontà di dare una spinta verso lo scioglimento, l'atto più irresponsabile che si possa mettere in atto. Noi siamo amministratori responsabili e lo abbiamo approvato.
Ai consiglieri assenti oggi rivolgo questa domanda: avete più a cuore le sorti di Cosenza e i cosentini o le vostre aspirazioni politiche? Noi abbiamo a cuore le sorti di Cosenza e dei cosentini".
Subito dopo è intervenuto il consigliere comunale Marco Ambrogio che ha preliminarmente dato il benvenuto ai nuovi dirigenti presenti in aula, così come ha formulato gli auguri al dirigente Giuseppe Bruno fresco di nomina a Comandante della Polizia Municipale. Poi è passato alle sue considerazioni sulle pratiche di bilancio all'ordine del giorno. "E' la pratica più importante da 8 anni a questa parte – ha esordito Ambrogio - La città ci osserva. In questi giorni si è generata una discussione per strada, nei bar, sui social. Lancio un monito ai miei colleghi che hanno deciso di stare altrove. Bisogna litigare qui, non lanciare il sasso e ritirare la mano. I consiglieri vengono scelti dal popolo per rappresentare le persone che li eleggono. La minoranza ha un ruolo di controllo e di proposta. Ma oggi il tema è anche un altro, bisogna parlare alla città di presente, ma anche di futuro. Evitiamo lo scaricabarile e parliamo di futuro della città, come la vogliamo, come la immaginiamo. Non saremmo onesti se non riconoscessimo ciò che gli investimenti, materiali ed immateriali, dell'Amministrazione hanno prodotto.
Il turismo, la movida, la cultura, una nuova economia hanno reso la città certamente più attrattiva. Sui social abbiamo sentito tante cose giuste, ma anche delle inesattezze. Si mescolano le carte per pescare nel torbido. Non serve questo alla città, alla città serve altro. C'è una bocciatura della Corte dei Conti che già c'era e che si era capovolta in sede romana. Ma c'è un elemento di novità: il parere dei revisori che non poteva non essere contrario. Chi è chiamato ad amministrare – ha proseguito Ambrogio - è chiamato ad assumersi le responsabilità. Se fossi il Sindaco, avrei dichiarato il dissesto. Oggi per fortuna le cooperative sono contrattualizzate. Per la città non cambierebbe nulla anche perché le aliquote sono già al massimo dalla fase di predissesto. La città subirà dei tagli lineari, da qui a qualche mese avremo, ad esempio, un milione e cento in meno per l'edilizia scolastica. E' bene oggi dirle queste cose alla città. I bilanci sono sempre politici. Il Sindaco fra qualche mese non sarà più Sindaco. I sindaci passano, le città rimangono. Noi non vogliamo sottrarci al dibattito".
Nel corso della discussione è intervenuto anche il consigliere Vincenzo Granata che ha subito espresso apprezzamento per la relazione del dirigente del settore bilancio Giuseppe Nardi, condividendola in pieno, così come ha condiviso la delibera con la quale ieri la giunta ha emendato le variazioni di bilancio.
Granata ha espresso gratitudine al Sindaco Occhiuto per aver partecipato ieri alla seduta della Commissione bilancio, ma ha stigmatizzato il comportamento di quei consiglieri che, sempre ieri, hanno abbandonato la riunione.
Ha poi smentito decisamente di non essere mai stato in lizza nell'azienda idrica Calabria dalla quale Cosenza è stata esclusa, a fronte di 40 delegati. Poi ha rivolto le sue critiche al deputato del Movimento Cinque Stelle, Alessandro Melicchio, che nei giorni scorsi aveva chiesto l'intervento del Governo e del Ministero dell'ambiente sul problema della depurazione delle acque in capo al Consorzio Valle Crati, chiedendone il commissariamento. "Dispiace tantissimo – ha detto Granata nel suo intervento - che un deputato parli di commissariamento. Questo deputato – ha aggiunto Granata - dovrebbe frequentare un po' di scuola di pubblica amministrazione. La Depurazione è già commissariata. Ora vorrebbe commissariare il commissario?". Tornando ai temi oggetto della discussione in Consiglio Granata ha poi preannunciato il suo voto favorevole.
Il consigliere Piercarlo Chiappetta, nell'intervento successivo, ha esordito sottolineando che "la politica fa parte della vita, ma non è la vita. Attraverso una buona politica si può innalzare i livelli di vita". Poi ha indirizzato critiche aperte ai consiglieri di minoranza assenti. "Non si può disertare l'aula in maniera irresponsabile – ha detto Chiappetta – Con questo comportamento hanno voluto sfiduciare la propria persona e il ruolo importante di consigliere comunale. Anche io mi sarei aspettato ingenuamente un altro comportamento. Non solo la loro presenza, ma credevo ingenuamente che li avremmo trovati al nostro fianco per mettere una pezza alle malefatte compiute in passato e che hanno determinato questa situazione. Oggi si presentano con il viso angelico, quasi sacro; nella commissione di ieri con una toccata e fuga sgarbata, ci hanno chiesto di amare la nostra città, come se noi non l'avessimo mai fatto, al contrario di loro. Hanno tradito i loro elettori e abdicato al loro ruolo. Ho avuto sempre una straordinaria passione per la politica e con gli occhi da bambino immaginavo la politica come un luogo fantastico. Crescendo, mi sono reso conto che le cose non stavano proprio così. Non esistono supereroi, mi sono reso conto che ci sono politici capaci, coraggiosi, onesti che possono essere paragonati a supereroi, lo dico senza piaggeria. Quando abbiamo pensato di candidarci alla guida della città sapevamo che c'era una città ripiegata su se stessa. Nel 2010 la città era distrutta, non si era realizzato nulla e il Comune aveva 170 milioni di euro di debiti. Ci siamo rimboccati le maniche, restituendo orgoglio e spirito di appartenenza, ridando dignità ai cosentini. Cosenza, in poco tempo, si è affermata tra le prime cinque città più vivibili in Italia. Abbiamo costruito piazze dove si incontrano le persone. Abbiamo restituito anche l'orgoglio di tifare per una squadra di calcio. Ogni sei mesi abbiamo mandato alla Corte dei conti il rendiconto dell'andamento del piano di riequilibrio. Mai un monito, un richiamo. Oggi, a quattro mesi dal voto, ci viene riproposta la dichiarazione di dissesto. A queste offensive siamo abituati a reagire, anzi abbiamo sviluppato una corazza. Ciò che stupisce è l'atteggiamento avuto dai revisori dei conti. Sono stati superficiali ieri quando hanno dato parere favorevole oppure oggi quando hanno espresso un parere non favorevole? Io interpreto il loro modo di scrivere come parere assolutamente favorevole. O non l'hanno saputo scrivere o erano poco sereni. Chi poteva pensare che un professionista che fa parte di un collegio dei revisori, lavora anche in un'agenzia regionale? Esprimo dei dubbi sulla sua compatibilità, quando va a giudicare il credito vantato verso la Regione o il contenzioso sulle acque".
Subito dopo, l'intervento del consigliere Giuseppe D'Ippolito, Presidente della commissione bilancio. "Le pratiche di bilancio – ha detto - sono tecniche e politiche. Siamo chiamati a confrontarci sull'immagine della città presente, passata e futura. Non sfugge al Consiglio la presa d'atto alla delibera della Corte dei Conti. Rispettiamo il lavoro della magistratura contabile e ne prendiamo atto. Siamo in una fase di attesa nella quale non possiamo non garantire la continuità amministrativa alla città, dando risposte a chi spaventa la città e si augura una crisi amministrativa. Sarebbe più giusto – ha affermato D'Ippolito - avere un dialogo maggiore tra giunta e consiglio e ascoltare di più i consiglieri. Convinto che insieme possiamo far ascoltare la nostra voce anche in quelle occasioni in cui non è stata ascoltata. A chi ci ha invitato ad andare all'opposizione dimostriamo che siamo ancora qui. Il cambio di passo che chiediamo è questo: riordinare le idee, scegliere le priorità e stare dalla parte della città. E' l'ultima occasione per recuperare quello spirito di servizio che ha contraddistinto l'operato dell'Amministrazione". Poi D'Ippolito ha aggiunto una serie di riflessioni tecniche: "tutti hanno citato il parere dei revisori. A seguito del parere, c'è stata una nota del dirigente Nardi che ho già chiesto venga inviata ai revisori. Ora dobbiamo chiedere con forza all'aula di accelerare con il processo dei presunti debiti fuori bilancio. Chiediamo tempi brevi per evitare che qualcuno speculi, come ha già fatto, con quella che poteva essere la responsabilità. Non c'è alcun motivo perché il Consiglio non deliberi. Non ci sono numeri nascosti nelle pieghe di bilancio. Non ci sono variazioni rilevanti. Le contrazioni di spesa avranno riferimento agli anni futuri per le maggiori entrate e per le economie di spesa che saranno realizzate" E ha preannunciato voto favorevole "per senso di responsabilità e coerenza nei confronti della città".
Nella fase delle dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere Luca Morrone che ha preannunciato il suo voto contrario, "pur ricordando il suo ruolo di consigliere comunale, vicino alle posizioni del Sindaco, giammai allineato alla componente del Pd e ai consiglieri oggi non in aula. E a questo proposito Morrone ha avanzato la proposta di modificare la normativa e di prevedere, se il Consigliere non si presenta in aula quando si votano pratiche di bilancio, la decadenza immediata.
"Appare anche strano – ha aggiunto Luca Morrone - come la Corte dei Conti e i revisori abbiano cambiato atteggiamento. Il parere dei revisori è – ad avviso di Morrone -condizionato da quest'atto della Corte dei Conti. L'alternanza poi dei comportamenti tra la corte regionale e quelle riunite fa capire – ha aggiunto - che c'è anche molta politica dietro l'approvazione di un bilancio. Il rischio che non si possa arrivare a ripianare è condivisibile. Nulla di strano se a settembre la Corte ci inviterà a votare il dissesto. Ritengo grave, però, che i revisori che rappresentano un organismo di tutela dei consiglieri comunali abbiano questo genere di atteggiamento. Condivido che la maggioranza faccia fronte comune e auspico anche che, attraverso l'intervento del governo si dia qualche strumento per evitare il dissesto. Il dissesto, comunque, non sarebbe un bene per i cittadini. Va dato merito al Sindaco di aver realizzato tante opere nonostante il predissesto".
Nel preannunciare anche lui voto contrario alla manovra di bilancio, il consigliere Massimo Lo Gullo ha sottolineato che "non ho fatto nulla di eccezionale se sono qui. E' il ruolo che mi ha assegnato la città. Questa era la sede giusta. Gli assenti hanno avuto torto. Bisogna far prevalere il senso di responsabilità nei confronti della città".
La consigliera Alessandra De Rosa ha prima rivolto al dirigente Nardi un plauso per l'esaustiva relazione, poi ha preannunciato foto favorevole "per il Sindaco, ma anche per la nostra città".
Un plauso al Sindaco è stato poi rivolto dalla consigliera comunale Maria Teresa De Marco. "Non avremmo potuto avere un Sindaco migliore, senza se e senza me. La manovra risponde ai requisiti di legge". Ed ha preannunciato voto favorevole.
Il consigliere Andrea Falbo ha nell'intervento successivo rivolto un ringraziamento anche ai revisori e a tutti i consiglieri presenti, "al di là dell'appartenenza politica, per il contributo dato negli interventi. Oggi hanno mostrato di avere etica nella politica, una parola che, purtroppo, non si usa più. Hanno mostrato coraggio perché ci vuole coraggio nel contrastare una classe politica ormai obsoleta che ha creato lo stesso clima di quando nel 2016 si determinò lo scioglimento del Consiglio attraverso il voto di 17 consiglieri. Oggi, invece, il clima era disteso, i consiglieri sereni, consapevoli del lavoro svolto dal direttore di ragioneria per aver operato con dedizione e consapevolezza della relazione dei revisori, obbligatoria, ma non vincolante. La salvaguardia degli equilibri dà il risultato politico dell'Amministrazione. E' andata male a quella classe politica che ha cercato di creare un clima disfattista. Abbiamo dato un contributo di qualità e sostanza".
Unico punto all'ordine del giorno che è stato rinviato, la discussione concernente la "Questione relativa alla richiesta di canoni di locazione pregressi a famiglie abitanti in alloggi di proprietà comunale, nonché la verifica di avvisi di accertamento (IMU, TARSU, ACQUA) che vengono notificati nelle case dei cosentini", per l'assenza del primo firmatario della richiesta, il consigliere Damiano Covelli.