Sono meno di cento i casi di Hikikomori registrati a Cosenza, nella fascia di popolazione tra i 13 ed i 22 anni , su una percentuale complessiva superiore ai sessantamila abitanti. E' il dato più basso registrato sinora in Italia , dove la sindrome di autoreclusione che colpisce tanti giovani che si isolano dal mondo per vivere in una realtà virtuale ha un'incidenza pari a una persona ogni 200/250.
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La ricerca è stata svolta , dal settembre 2017 al marzo 2019, dal Settore Educazione del Comune di Cosenza.
"Abbiamo inviato un questionario- ha detto il dirigente del settore, Mario Campanella- a enti, associazioni, psicologi , riscontrando 93 possibili casi di sindrome Hikikomori. Prima di avere il risultato abbiamo investito, grazie al sindaco Mario Occhiuto- dice Campanella - sulla prevenzione con progetti mirati che hanno riguardato non solo le scuole di nostra competenza ( il ciclo primario che si esaurisce alle medie ) ma anche gli istituti superiori, di pertinenza della Provincia. Gli investimenti preventivi hanno riguardato attività esperenziali sulle dipendenze in generali ( chimiche e non chimiche ) con incontri tematici di durata quadrimestrale nelle scuole primarie , progetti concernenti la diffusione di concorsi su cortometraggi riguardanti le dipendenze , incontri interattivi con figure specialistiche . L'incidenza Hikikomori a Cosenza è di una persona su 667 abitanti ed è un dato molto confortante -dice Campanella- a conferma che l'impegno
dimostrato dalla giunta Occhiuto , orientato a una prevenzione attiva con il coinvolgimento diretto delle scuole , porta i suoi frutti. Per l'anno 2019-2020- ha concluso il dirigente comunale- abbiamo previsto, invece, una rete di supporto ai genitori con incontri continuativi nelle scuole, per un totale di 100 ore , sul modello del parental training , utile in adolescenza a ricucire l'alleanza tra Scuola-Famiglia-ragazzi".