"Prima che inizi l'ennesima colata di cemento a nord della città, in quella che sta diventando la terra di conquista nel quartiere di Gergeri, si ponga l'attenzione e il proprio cuore verso la Città storica. Il progetto di rigenerazione territoriale "Cosenza Cristiana", realizzato sia per la valorizzazione che prevenzione da calamità naturali e che ha indotto il Ministro dei Beni Culturali a inserire la Città Storica di Cosenza nel piano di finanziamenti delle Città storiche del Sud Italia, è la prova che le buone prassi vengono premiate e che ciò è possibile". Lo si legge in una nota del Movimento NOI.
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"L'Amministrazione Comunale di Cosenza termini, dunque, le opere pubbliche iniziate e abbandonate come il Centro Polifunzionale e le piscine sul lungofiume, il contratto di quartiere di Santa Lucia e il parcheggio di Portapiana. Tali opere, in grado tra l'altro di creare lavoro, sono diventate da anni ricettacolo di ogni sorta di abbandono e incuria, ma soprattutto luoghi dove proliferano vizi e micro-criminalità. Il Movimento NOI chiede con forza che venga fermata la corsa al cemento perché si attuino le direttive europee dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Chiediamo di fermare il "consumo" sfrenato del suolo della città dì Cosenza così come precisato dal target sottoscritto con l'adesione all'agenda Onu 2030. Prima di pensare ad occupare ogni angolo della Città di Cosenza con nuove e "fantasmagoriche" opere pubbliche, come in un gioco per riempire caselle del Monopoli, bisognerebbe rigenerare le zone completamente abbandonate da anni come la Città Storica in grado di produrre importanti nuove economie del turismo e non solo, attesa la concentrazione in esso di un grande Patrimonio della Cultura concentrata in essa. Terminare le opere pubbliche lasciate al degrado, deve essere oltre che una missione, un dovere istituzionale al quale non si può più abdicare".