La piu' antica concessionaria della Fiat, Automeccanica Cosentina, nata a Cosenza nel 1908 e fallita 101 anni dopo, nel 2009, ha citato in giudizio il gruppo automobilistico torinese chiedendo un risarcimento di 8,3 milioni di euro. Fiat, secondo Automeccanica Cosentina, "avrebbe indotto la concessionaria in uno stato di crescente e sempre piu' grave affaticamento finanziario e patrimoniale". Da qui, come apprende Radiocor, la battaglia legale ingaggiata davanti al Tribunale di Torino dalla concessionaria calabrese, che e' assistita dagli avvocati e docenti universitari Gianluca Brancadoro e Stefano Ambrosini. Il giudice Vincenzo Toscano ha disposto di sentire il 28 febbraio prossimo il legale rappresentante di Automeccanica Cosentina di proprieta' della famiglia Abbati. In particolare, la concessionaria chiede al tribunale il risarcimento del danno derivante dalla presunta violazione da parte di Fiat Group Automobiles della buona fede nell'esecuzione dei contratti di concessione. Violazione, e' scritto nell'atto di citazione, "che si e' tradotta in comportamenti e condotte abusive da parte di Fiat nei confronti della concessionaria nel corso degli anni, e da ultimo nella illegittima risoluzione da parte della Fiat dei contratti stessi a luglio 2009". Per la Fiat, come si legge nella comparsa di risposta, "l'iniziativa giudiziaria assunta dall'ex concessionaria e' palesemente infondata". Per il Lingotto e' "pacifico e incontestato che alla data del 2 marzo 2009 la concessionaria fosse debitrice verso l'esponente Fiat Auto di rilevantissimi debiti, maturati nel corso di esecuzione dei vari contratti di concessione di vendita sottoscritti fra le parti". Secondo la Fiat, dunque, la concessionaria avrebbe prospettato una serie di piani di rientro, mai rispettati, che portarono alla risoluzione del contratto comunicata il primo luglio 2009.