Carmela Formoso: “Vi svelo i segreti di una tv di qualità in Calabria”

formosocarmeladi Francesca Gabriele - Ten, l' emittente televisiva che nasce a Cosenza, il suo essere mamma e la dedizione per l'insegnamento. Con la radiosa, bella come il sole e soprattutto donna di polso, Carmela Formoso, abbiamo voluto ricostruire la crisi economica che sta indebolendo i media e ci siamo fatti svelare il "segreto" per rimanere a galla in un momento così difficile, ed ancora, abbiamo ricordato i personaggi che hanno fatto la storia diTen.

La crisi economica si fa sentire anche nel mondo dell'informazione e dell'editoria. Ten resiste e continua ad offrire format di qualità e sempre più seguiti. Come si riesce almeno a galleggiare?

Digitale terrestre e crisi economica, un connubio che ha messo in ginocchio tutte le tv locali, nessuna esclusa, grandi e piccole. Anni davvero difficili che avrebbero dovuto rappresentare, a detta di qualche fantomatico esperto del settore, la consacrazione delle tv locali dando loro l'opportunità di diversificare la programmazione su più canali, espandendo il bacino commerciale e di conseguenza moltiplicando i fatturati. Questo, di fatto, non è mai accaduto. L'avvento del digitale terrestre ha piuttosto ristretto e non poco gli spazi, a tutto vantaggio dei grandi network nazionali. La crisi economica ha poi fatto il resto, azzerando il mercato pubblicitario per le emittenti locali e mettendo in crisi l'intero comparto. Tante in campo nazionale ad oggi le emittenti locali che hanno gettato la spugna. Decenni di storia della tv locale italiana cancellati. In questo apocalittico panorama, combattiamo quotidianamente cercando, come abbiamo sempre fatto, di garantire un servizio puntuale e qualitativamente elevato, privilegiando la pluralità e cercando di andare incontro per quanto possiamo ai bisogni e alle richieste della gente. E la Calabria, in fatto di ascolti, ci sta ripagando: negli ultimi due anni i dati di ascolto sono in continua crescita segnando incrementi decisamente ragguardevoli. Per dare un'idea, l'ascolto medio è cresciuto nel mese di Ottobre 2016 del 248% rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 242% rispetto allo stesso periodo del 2015 (Fonte: Auditel). E' chiaro che tutto questo è stato, ed è possibile, grazie in primis agli editori che hanno creduto e continuano a credere, nonostante le difficoltà, nel grande potenziale (ancora in parte inespresso, ne sono convinta) della nostra rete. Indiscutibile merito, ovviamente, va ad Attilio Sabato, il direttore responsabile, e a tutti i professionisti visibili e invisibili che gravitano attorno alla nostra tv e che s'impegnano quotidianamente per crescere non solo come televisione ma anche personalmente.

Il segreto?

Volontà, impegno, abnegazione, rispetto dei ruoli. Sapere di essere tutti insieme su una stessa barca, con il proprio remo in mano e dover ognuno per la propria parte darsi da fare per mantenere la rotta e andare avanti verso obiettivi sempre più importanti.

Lei di questa emittente tv conosce la storia e con Attilio Sabato e con altri ne rimane da anni la colonna portante. Il suo è un lavoro dietro le quinte. Ce lo descrive?

Quasi un quarto di secolo. Tanti sono gli anni di Teleuropa, molti dei quali vissuti in prima fila, ed io in questa "famiglia" ci sono dal lontano 1997. Ero una neolaureata in Lettere entusiasta e affascinata da questo mondo. Entusiasmo che non mi ha mai abbandonato. Da casa, non tutti probabilmente hanno contezza che ogni produzione, ogni trasmissione, ogni redazionale, ogni singolo spot, nasconde un lavoro di studio, di analisi, di preparazione. Nulla è lasciato al caso. Dietro le quinte c'è tutto un universo che per molti versi è ancora più bello e affascinante del'palcoscenico', di ciò che si vede a casa. Un mondo fatto anche di discussioni, confronti accesi, a volte anche scontri, con l'unica finalità però di realizzare prodotti sempre migliori. C'è tanta gente che lavora ogni giorno per migliorare e crescere, che anche davanti ad eventuali problemi o problematiche si rimbocca le maniche per trovare la soluzione. Professionisti veri che lavorano nell'ombra e senza i quali niente si potrebbe realizzare: registi, grafici, operatori, messinondisti che nutrono ogni giorno di entusiasmo e passione il loro essere "dietro le quinte".

Come si lavora col direttore Sabato?

Io lavoro a strettissimo contatto con Attilio Sabato. Mi piace definirlo il mio mentore e la mia guida in questo mondo complicato. Giornalista eccelso e ottimo direttore. Attento e sempre disponibile, condottiero e conduttore mirabile. Il suo telegiornale vanta ascolti altissimi in ogni edizione. Mi piace dire "suo" perché è sempre in redazione con gli altri, ad ascoltare, a smuovere, a suggerire a decidere. Da quasi venti anni insieme valutiamo nuove e vecchie produzioni, ci soffermiamo sui desideri della gente, sul mondo che cambia e che ci chiede ogni giorno qualcosa di diverso senza voler rinunciare mai a ciò che sempre abbiamo garantito: serietà, professionalità, passione e attenzione. Gli scambi di idee sono continui e costanti con lui come con chi deve tecnicamente realizzare le produzioni. Vantiamo la presenza in struttura di uno dei migliori registi delle televisioni locali, Luca Achito, cresciuto a pane e telecamere che riesce puntualmente a "risolvere" i problemi che si presentano e nello stesso tempo a suggerire soluzioni adeguate ad ogni tipo di produzione. A me, inoltre, il compito di posizionare all'interno del nostro palinsesto tutte le trasmissioni che vengono realizzate, nei punti ora adeguati all'argomento trattato e al pubblico a cui sono destinate. Premiando le produzioni che i telespettatori da casa ardentemente vogliono.

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Entrando nei dettagli che cosa le richiede questo lavoro?

Alla base del mio lavoro compiti che richiedono elasticità organizzativa, abilità relazionali e capacità di interazione con il territorio. Quotidianamente devo vagliare le tante produzioni che ci vengono offerte da più parti, valutarne l'efficacia e la corrispondenza con la nostra idea di tv, ed eventualmente collocarle all'interno del nostro già ricco palinsesto. Mi occupo trasversalmente anche di commerciale, affiancata dal valido Massimiliano Rocchetti, che è un vero asso nella vendita; insieme studiamo le migliori campagne pubblicitarie possibili per i nostri partner, che non sono semplici clienti ma veri e propri compagni di viaggio. Amici che si affidano a noi per lanciare o rilanciare la propria azienda e che quindi abbiamo il dovere di aiutare nel migliore dei modi affinché possano veder crescere sempre più prestigio, clientela e ovviamente fatturato.

Quanti sacrifici e quante soddisfazioni ci sono poi alle spalle di quello che noi telespettatori vediamo?

Tanto sacrificio, tante soddisfazioni, ma aggiungerei anche, a volte ahimè, qualche delusione. In venti anni ho incontrato tante maschere e tanta scarsa professionalità, ma le belle persone mi hanno fatto cancellare le brutte. I sacrifici sono necessari perché senza sacrificio non si arriva da nessuna parte, né in campo professionale né in campo personale. E' da mettere in conto, se si vogliono raggiungere obiettivi importanti; se si vuole vivere e non semplicemente sopravvivere. Quando poi tutto va come ti eri immaginata dovesse andare, sia in termini di qualità del prodotto sia in termini di ascolti, ecco che dei sacrifici non resta alcuna traccia.

E quando va male?

Quando va male si usano gli errori come "concime" per il futuro. Gli errori sono fondamentali perché ti insegnano a volere di più. A volare alto.

La tv locale di ieri e di oggi. Ci ricorda i volti e protagonisti?

Tanti, davvero tanti, sono i protagonisti passati dalla nostra rete e alcuni ancora oggi sono saldamente al loro posto. Vuole qualche nome?

Certo...

Non vorrei far torto a nessuno. Se qualcuno mi sfugge, mi perdonerà. Ho pure una certa età e la memoria inizia a vacillare. Tra di essi molti amici con cui dopo anni ho un rapporto meraviglioso nonostante le strade si siano divise: Antonella Grippo, Roberta Rende, Luigi Grandinetti, Paolo Marra, Claudio Greco, Leopoldo Conforti, Coriolano Martirano, Dante Zardi, Francesco Straticò, Raffaella Santoro, Alessandra Carrieri, Debora Rocco, Nuccio De Simone, Gabriella Capparelli, Antonio Lopez, Giuseppe Di Donna, Adriana Toman, Carla Siciliano, Carla Monteforte, Soave Maria Pansa. Sono davvero tanti, mai troppi. Due personaggi che purtroppo non ci sono più voglio ricordarli con una particolare emozione: Totonno Chiappetta, simpaticissimo, le sue incursioni nello spogliatoio del Cosenza Calcio erano esilaranti, le sue ospitate una sorpresa continua. E poi l'indimenticabile avvocato Achille Morcavallo maestro di vita e di diritto, come amava definirsi. Sempre sopra le righe, polemico, pungente. Unico. In ultimo, sicuramente non per importanza, mi piace fare, con una punta di orgoglio, i nomi di importanti professionisti che ancora oggi collaborano con noi, con un immutato successo artistico: Pino Gigliotti, Francesco Occhiuzzi, Francesco Errante, Arcangelo Badolati, Filippo Veltri, Ciro Lenti, Fabio Vincenzi, Franco Segreto, Pippo Gatto, Gianfranco Confessore.

Poi ci sono le brave giornaliste...

Un'attenzione piena di affetto e stima la riservo alle donne della redazione, le giornaliste più brave (e posso dirlo con ardore) del panorama televisivo locale calabrese: Rosalba Baldino, Marisa Fallico, Anna Franchino e Isabella Roccamo. Con loro quotidianamente ci scambiamo pareri, idee e affetto. Sempre attente, precise e irreprensibili abbracciano la notizia e la portano nelle case con professionalità e calore. Il calore che solo può venire dal frequentare "un lavoro" affascinante ogni giorno e ricco di soddisfazioni. Accanto a loro a fare l'uomo di casa Gianluca Pasqua, preparato, simpatico, professionale e molto innamorato di quello che fa.

Indimenticabile Antonella Grippo stella di Ten ai suoi esordi. Lei la conosce bene. Come ce la descrive?

Descrivere Antonella? Impossibile. Ci vorrebbe una vita. Non bastano gli aggettivi della Treccani. E dovremmo chiedere alla Crusca di inserire qualcosa di nuovo. Vulcanica, colta, intelligente, poco accomodante e infinita (anche fisicamente). Le sue trasmissioni su Ten, irriverenti e scottanti, hanno lasciato un segno indelebile nell'etere: La gatta sul tetto che scotta e Il posto delle fragole. Ogni puntata un successo, ospiti importanti messi sotto la lente di un giornalismo preciso e pungente. Antonella Grippo rimane una delle più belle anime da me incontrate in questi quasi vent'anni di televisione. Una stella, hai ragione, che brilla in un universo di lucciole.

Lei è anche insegnante e mamma. Come concilia tutti questi impegni?

Tra le domande questa è quella che mi emoziona di più. Sono prima di ogni altra cosa, una mamma, il mestiere più affascinante e complicato del mondo, che provo ad imparare ogni giorno. Luciano ha quattordici anni (e non perché trattasi di mio figlio è semplicemente meraviglioso). Dicevo quattordici anni, i più importanti della mia vita, quelli in cui ho appreso di più. Lui è il mio faro, il mio maestro, il mio punto di riferimento continuo. Dai suoi occhi spesso colgo suggerimenti, incoraggiamenti e consigli. Parliamo molto. Mi definisce una mamma iperprotettiva, eppure lo lascio respirare privo di cordone ombelicale. Scherzi a parte la sua presenza ha dato senso ad ogni mio giorno e mi aiuta persino ad essere un'insegnante migliore. E qui tocco un altro punto delicato ed emozionante della mia vita: l'insegnamento. Da ragazza si sognano principi azzurri, palcoscenici su cui danzare o cantare, mondi da conoscere, io invece sognavo già di essere dietro una cattedra, di diventare un'educatrice capace di infiammare gli animi, di condurre i ragazzi all'amore per la cultura. Aver avuto ottimi docenti fin dalle Scuole medie mi ha fatto amare questo mestiere, un mestiere che puoi fare solo per amore. Amore dell'altro. Amore di un mondo migliore. Non voglio la pace nel mondo (perché non sono di certo strafiga come le partecipanti a Miss Italia) ma vorrei un mondo in cui la cultura, l'istruzione, la scuola avesse il riguardo che le spetti. Mi piace immaginare una scuola che accolga e promuova, insegnanti "significativi" e attenti ai bisogni degli allievi e alle aspettative della società che muta. Sono da due anni in un contesto che definisco "privilegiato", l'Istituto comprensivo di Mangone-Grimaldi, ho splendidi colleghi che sanno lavorare in squadra e un dirigente illuminato, e la cosa mi piace ancora di più perché è una donna, Mariella Chiappetta. E soprattutto ho alunni che mi danno ogni giorno un motivo per affrontare la sanchezza, gioire e raccogliere soddisfazioni.

Chi è Carmela Formoso nel privato?

Carmela Formoso è solo una donna come tante altre: volitiva, curiosa, molto allegra e simpatica (il mio pregio migliore), generosa, testarda, innamorata della vita e resa più forte dalle difficoltà, dalle delusioni e dai fallimenti. Ho molto amato e molto ho sofferto. Sono stata molto amata. Ho fatto errori e li ho pagati tutti, alcuni molto cari. Ho un immenso desiderio di sorridere ancora. La più grande forza che ho è la mia famiglia: ho due stupendi genitori, molto pazienti con me, un fratello e due sorelle che amo più della mia stessa vita, tre nipoti per i quali sono la "zia folle" che li fa divertire e che sono riusciti a regalarmi un sorriso in momenti davvero tristi. Io, in verità, senza la mia famiglia non sarei davvero nessuno. In ultimo, senza peccare di presunzione, so essere un'amica sincera e affidabile ed anche in questo la vita mi ha premiato mettendo sul mio cammino delle straordinarie persone che mi accompagnano da anni e che non smettono di regalarmi affetto e stima. E, a tal proposito, ho imparato a distinguere, nel tempo, le conoscenze che hanno regalato sorrisi temporanei dalle presenze che rimarranno "per sempre".