Angelo Falcone: “Vi racconto una Cosenza nobile, moderna, inconsapevole”

falconeangelodi Francesca Gabriele - Ai più è conosciuto come principe Sanseverino e il sangue blu nelle sue vene scorre davvero. Angelo Falcone ha trentasei anni e due giorni (puntualizza). Imprenditore terrieronico e ricettivico. Marito e padre esemplare del piccolo GiBo. Conoscitore del mondo, amante della vita. Eterno bambino, sottolinea, e soprattutto abile fomentatore. Con la sua telecamera e i suoi commenti ci ha fatto conoscere scorci molto belli e per certi versi anche inediti di Cosenza. Della città di Telesio, che si avvia ad eleggere la nuova compagine amministrativa, abbiamo voluto parlare in un divertente quanto riflessivo botta e risposta con il brillante, colto e simpatico, Angelo Falcone.

Con i suoi video amatoriali ci ha fatto conoscere uno spaccato per certi versi inedito di Cosenza. Partiamo dai due fiumi che attraversano la città: potrebbero diventare una risorsa? In che modo?

Penso alla riqualificazione dei due fiumi come avviene a Roma, all'Isola Tiberina, oppure,più semplicemente, senza allontanarci troppo, basta vedere l'esempio di Rende che, attraversata da diversi torrenti che sono stati riqualificati, trasformati in parchi fluviali e sono meta di maratoneti, passeggiatori, famiglie con bambini, ragazzi che studiano, eventi collettivi e semplici stazionatori che prendono il fresco durante la bella stagione. Poca spesa, massima resa.

Altro patrimonio storico e culturale potrebbe essere la rivalutazione della parte vecchia della città. Lei come immagina il centro storico adeguatamente valorizzato?

Al centro storico immagino tutti gli uffici pubblici e via i residenti con assegnazione di case popolari.

Solo immaginazione?

Sì, perché, purtroppo, la composizione del centro storico di Cosenza non lo permetterebbe e il tutto creerebbe solo disagi ai cittadini. Il rilancio del centro storico passa per la valorizzazione di ciò che è: uno dei più grandi borghi antichi del Meridione d'Italia che andrebbe ripreso e migliorato. Da qui si potrebbe sviluppare, successivamente, l'attrattività residenziale, ma sappiamo bene, che l'acquisto di un immobile, qualunque esso sia, in un importante centro storico, avrebbe un costo importante.

Con quali occhi guarda le periferie della città?

Con i miei occhi! Non bisogna stupirsi che un sindaco, nel suo primo quinquennio, parta valorizzando i luoghi simbolo. Le periferie andrebbero viste con gli occhi di chi le vive. Si chiede, si ascolta, si esegue.

Cosenza si avvia verso le amministrative, Immaginiamo lei stia seguendo il dibattito politico. L'ex sindaco meritava la sfiducia?

Non mi piacciono i giochi di prestigio. Sono apolitico e non mi occupo comunque di politica. Lo tenga bene a mente. Ritengo che i cosentini non abbiano apprezzato la decisione dei diciassette ex consiglieri comunali, poiché chi ritiene di essere "nuovo" esordendo in questo modo, non ha scelto il modo migliore.

L'ultimo fatto di cronaca politica è l'accordo tra il Nuovo centro destra ed il Pse di Enzo Paolini. Se l'aspettava?

Paolini e Gentile: i Socialisti si ritrovano, dopo essere stati orfani di Giacomo Mancini, il "grande padre". L'accordo Paolini - Gentile, in ogni caso, comunque non mi spinge a dire che si sia ritrovata unità nei Socialisti: in realtà, non lo sono né l'uno né l'altro, piuttosto direi che potrebbe essere una fusione a freddo non dissimile da quelle delle altre coalizioni. Tuttavia, occorrerà aspettare di capire quali convergenze ci siano state. Al momento, i trascorsi di militanza socialista non sono sufficienti a fare una valutazione: certo saranno competitivi e potrebbero essere determinanti al ballottaggio.

Che idea si è fatto di Lucio Presta?

Lucio chi?

Il manager dei vip che si è candidato a primo cittadino e il cui programma è sostenuto dal Pd e da parte del centrosinistra...

Su Presta non mi esprimerei.

Perché?

E' un'incognita assoluta, una figura inedita per la città: potrebbe essere la sua forza in campagna elettorale ma, poi, la sua debolezza se andasse al governo della città. L'idea che uno arrivi a Cosenza pensando che l'essere stato a Roma, gestendo persone di spettacolo, costituisca una credenziale per proporsi di fare il sindaco di una città, mi fa pensare a due cose: o il signor Presta è molto bravo e lo scopriremo, oppure pecca di presunzione e, nonostante Cosenza non sia altro che una città di provincia, ciò risulterebbe essere molto offensivo. Mi viene in mente Sergio Castellitto nel film "L'uomo delle stelle".

La vera alternativa potrebbe essere il Guru?

Guru potrebbe essere una risorsa per le politiche sociali visti i suoi trascorsi umanitari in Africa, atteso che essere impegnati socialmente è cosa buona, ma altra cosa è amministrare nelle condizioni date una realtà complessa. Spero che la gente scelga in base alla storia ed al curriculum delle persone candidate In effetti, i cittadini non dovrebbero polarizzarsi ma guardare bene le specialità di ognuno dei candidati. A proposito di politiche sociali, mi viene in mente anche Formisani...

Questi cosentini sono innamorati della politica, come direbbe il consigliere regionale di minoranza, Fausto Orsomarso, o alle amministrative avremo un forte astensionismo?

I cosentini non sono, come tanti, innamorati della politica. Tuttavia, le amministrative sono una storia a parte poiché tutti hanno un vicino di casa, un cugino, un parente o più parenti che si candidano, creando peraltro incidenti diplomatici familiari per cui è evidente che non ci sarà astensionismo, ma andranno a votare anche i pesci rossi. Se vanno a votare se stessi già solo i candidati, Cosenza avrà un quorum elevatissimo!

Tre aggettivi per descrivere Cosenza...

Nobile, moderna, inconsapevole.

Perché inconsapevole?

Inconsapevole perché il rilancio di una città si crea con un connubio tra cittadini e turisti, qualunque questi siano.

Mi raccontava di due situazioni che le sono capitate in città...

Mi sono capitate diverse situazioni. Piazza dei Valdesi, un giorno qualunque ad ora di pranzo; traffico scorrevole ed un gruppetto di turisti (tedeschi o inglesi) attempati, spaesati, credo in cerca di un ristorantino tipico. Volevo fermarmi per aiutarli nella loro ricerca, ma nel mentre sopraggiunge, a non poca velocità, uno dei nostri "zallari" oriundi (tipica fauna locale), con musica a palla in auto. La scena è stata raccapricciante! Le parole proferite dal villico sono state: "E 'nculacchittè, esciti ì 'mmenz à via!". Un'altra: corso Mazzini, sede del celebre MaB. Un gruppetto di scolari che avevano "tirato filone" mentre passeggiavano fiancheggiando la Bagnante di Emilio Greco. Uno di questi dice: "Meno male ch'anu misu si statue accussì ci putimu appuggià à birra quannu mangiamu!". Mi sono capitate anche piacevoli sensazioni, di onore e prestigio.

Ad esempio?

Lo scorso anno, ad inizio della bella stagione, ho avuto l'onore, insieme con mia moglie Daniela, di ospitare, proveniente dal Principato di Monaco, la signora Annaliese Abarth, vedova del celebre Carlo, preparatore dei famosi motori roboanti che grandi e piccini conoscono. Ovviamente ci siamo recati su corso Mazzini per una tipica "vasca" serale, dopo un bellissimo giro tra i colli di Cosenza, partendo da Torrevetere e Pancrazio, scendendo a piazza XV Marzo con il suo scorcio da premio Oscar (teatro, liceo, Biblioteca, palazzo Telesio, castello) proseguendo su Triglio con la sua bellissima e storica Villa Rendano e terminando con l'auto in piazza Cappello. La nostra ospite è rimasta stupita dalle nostre bellezze, dai fiumi, dai parchi e dal MaB in particolare. Del MaB ci suggerisce di valorizzarlo meglio e di sponsorizzarlo nel resto d'Italia ma anche all'estero. Una cosa del genere non l'aveva mai vista e sicuramente tornerà presto qui da noi, anche per degustare i nostri piatti tipici che, con sue parole, ha definito "Creatori di felicità per la pancia". Credo non si debba aggiungere altro.

Che cosa augura a questa città?

Il meglio. Un'utopia!