Operazione “Gestione fuori bilancio”: 13 mln di Fondo Mef sarebbero stati usati anche per costruire Parco Fotovoltaico a Catanzaro

GuardiadiFinanzaCirca 13 milioni di euro del fondo di 24 milioni, stanziato dal Mef per la liquidazione coatta amministrativa della gestione fuori bilancio per l'ordine pubblico di Palermo, sono stati dirottati oltre che su alcuni conti correnti personali anche verso società che Stefano Nannerini, arrestato oggi nel blitz della Gdf, aveva nel frattempo costituito. Queste società hanno impiegato queste risorse finanziarie per avviare attività economiche nel settore delle energie rinnovabili in provincia di Catanzaro, dove sono stati realizzati un parco fotovoltaico e un impianto di produzione di energia elettrica a biomassa. È quanto emerso nel corso della conferenza stampa sull'operazione condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma. I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato, questa mattina, su ordinanza del gip di Piazzale Clodio, cinque indagati nell'ambito nell'ambito dell'operazione denominata "Gestione fuori bilancio". A finire in manette, con l'accusa di peculato, sono il commercialista romano Stefano Nannerini, il consulente finanziario Gianfranco Pasquale Persico e i funzionari della Ragioneria Generale dello Stato Maurizio Antonio Persico, Giuseppe Cavalluzzo (in servizio come Direttore dell'Ufficio XIV dell'Ispettorato Generale di Finanza), e Domenico Mastroianni. L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Michele Prestipino, ha fatto luce sull'opaca gestione di un fondo di oltre 24 milioni di euro stanziato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per la liquidazione coatta amministrativa di una "Gestione Fuori Bilancio" denominata "particolari e straordinarie esigenze anche di ordine pubblico della Città di Palermo", istituita nel 1988 per realizzare alcune urgenti opere di urbanizzazione in Sicilia. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, nel 2003 la "Gestione Fuori Bilancio" fu posta in liquidazione coatta amministrativa ed affidata ad un Commissario Liquidatore, Nannerini, che ha così potuto amministrare, tramite apposito conto corrente, l'ingente somma assegnata dal M.E.F. per la gestione delle attività liquidatorie. Gli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza hanno poi consentito di accertare che tale somma, sarebbe stata utilizzata dallo stesso Nannerini per ragioni del tutto estranee alle finalità pubbliche, essendo stata in gran parte destinata a favore suo e di altre persone fisiche o giuridiche a lui riconducibili. In particolare, è emerso che circa 13 milioni di euro sono stati dirottati, oltre che su alcuni conti correnti personali, anche verso società che il commercialista aveva nel frattempo costituito e che hanno impiegato tali risorse finanziarie per avviare attività economiche nel settore delle energie rinnovabili in provincia di Catanzaro, ove hanno realizzato un parco fotovoltaico ed un impianto di produzione di energia elettrica a biomassa. Ulteriori 6 milioni circa di euro sono stati invece accreditati su conti correnti di società collegate a Maurizio Persico e a suo fratello Gianfranco. Tali illecite appropriazioni di denaro pubblici, poste in essere in un arco temporale di quasi dieci anni, si sono potute verificare anche per la mancata attività di controllo che avrebbe dovuto esercitare un Comitato di Sorveglianza appositamente nominato per vigilare sulla liquidazione coatta amministrativa della "Gestione Fuori Bilancio".