Vestiva la divisa ma era al servizio del clan Giampà il carabiniere Roberto Gidari arrestato oggi a Lamezia insieme a 33 fra capi e gregari del clan nel corso dell'operazione Medufa . Il militare, che prestava servizio nella Compagnia di Lamezia, e' accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo i magistrati della Dda di Catanzaro, che hanno condotto le indagini, avrebbe passato agli affiliati alla cosca notizie sulle indagini condotte dai suoi colleghi che hanno portato all'emissione di 36 ordinanze di custodia cautelare, 34 delle quali eseguite. Con l'operazione ''Medusa'', gli investigatori ritengono di avere decapitato la cosca arrestando tutti gli elementi di spicco. Le indagini hanno confermato che a capo dell'organizzazione ci sarebbe Francesco Giampà, detto il ''professore'', attualmente detenuto, ma che a dirigere l'organizzazione ci sarebbe una ''cupola'' composta da cinque elementi, quattro dei quali gia' in carcere. Un ruolo fondamentale nella cosca spettava anche alle donne della famiglia, che per la Dda di Catanzaro, avevano il compito di portare all'esterno del carcere le direttive impartite dai capi per la gestione degli affari illeciti della cosca.