Ospite ieri sera a "Di Martedì", sul La7, alla domanda del direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, se sarebbe "entrato in un governo Salvini, in un governo Berlusconi", il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha risposto: "Sì, certo, con carta bianca sì, con carta bianca sì. A me interessa modificare il Codice di procedura penale e l'ordinamento penitenziario in modo tale che il processo funzioni e si celebrino, in modo tale che i detenuti condannati stiano in carcere. Non né di destra né di sinistra. Ho le mie idee. Sul sistema carcerario e l'esecuzione della pena, ad esempio, non ci sono molte distanze con Salvini. Bisogna intervenire sulla geografia giudiziaria in Italia. Abbiamo 250 magistrati fuori ruolo".
Mille arresti ingiustificati all'anno? "Non è un problema, è fisiologico" ha poi detto Gratteri, rispondendo ad un'altra domanda del direttore del Giornale. Quando Sallusti ha chiesto se "mille arresti ingiustificati all'anno" fossero "una cifra fisiologica" o "un problema, Gratteri ha affermato: "No, non c'è un problema, è fisiologico. Non stiamo facendo indagini sui soliti noti, ma da un paio di anni abbiamo alzato il tiro. Politici e pubblica amministrazione emergono nelle intercettazioni ambientali".
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La categoria dei magistrati non vuole essere 'giudicata'? "Non sono iscritto a nessuna corrente, mi confronto con tutti e ogni giorno – ha detto il magistrato - ricevo decine di persone. Parlo con tutti. Io rispondo delle mie azioni".
Sui rapporti tra politica e mafia, il capo della Dda di Catanzaro ha detto: "Una volta erano i mafiosi che andavano a casa del politico a chiedere il posto per la vedova del figlio ucciso, oggi sono i politici, i candidati che vanno dai mafiosi a chiedere pacchetti di voti in cambio di appalti o altri benefici. Perché? Perché il politico sul territorio è presente solo pochi mesi prima delle elezioni, il capomafia è presente 365 giorni, quindi dà risposte, sbagliate, drogate, clientelari, ma dà risposte. La politica è assente. C'è un problema di qualità della classe dirigente. Purtroppo i professionisti affermati, la gente colta, dotta, non si impegna in politica, ha paura di sporcarsi, di rimanere invischiato. E quindi spesso, non sempre, ci sono dei mediocri o dei faccendieri che entrano in politica per fare affari, business, per gestire potere".