Lo squalo c'è ma niente allarme: un esemplare di "squalo vacca" è stato avvistato a fine luglio nel Tirreno meridionale, al largo del basso litorale calabrese, ma la notizia è stata resa nota in questi giorni. Durante operazioni di monitoraggio, alle quali partecipava anche un ricercatore calabrese, mentre con il robot filoguidato (Rov) "Pollux III" gli scienziati stavano eseguendo delle riprese del fondale marino a un profondità di circa 130 metri, l'esemplare della lunghezza di circa due metri e mezzo si è avvicinato, probabilmente attratto dalle luci ed è rimasto in prossimità del Rov per una decina di minuti.
Nessun pericolo secondo gli esperti: nonostante sia enorme, non sono stati mai registrati episodi di pericolo per l'uomo. Anzi, a essere a rischio, secondo gli zoologi, è proprio il grande pesce, considerato tra le specie a rischio estinzione. La sua presenza, assicurano i ricercatori dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che lo hanno intercettato, è «sintomo di un ottimo equilibrio ecologico della zona, significa che l'ecosistema è sano».
Lo squalo vacca è presente in tutti gli oceani e vive generalmente a grandi profondità, solamente in alcuni rari casi è possibile avvistarlo in prossimità delle coste. Raggiunge la lunghezza massima di quasi 5 metri e il peso di circa 500 chilogrammi e si nutre di una gran varietà di organismi marini, compresi altri squali, pesci, molluschi e crostacei. Per quello che riguarda il Mediterraneo lo squalo vacca è considerato, come anche molte altre specie di squali una specie vulnerabile.