Si chiama "Buena Hora 2" l'operazione antidroga condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Milano e Genova e che è stata svolta, oltre che a Roma e provincia, anche a Milano, Lodi e Catanzaro. Sono nove le persone arrestate, di cui due ai domiciliari, per aver messo in piedi un sistema che consentiva il trasporto di droga dalla località caraibica di Santo Domingo in Italia, nascosta in bagagli o container, e con un appoggio – su cui ancora si indaga – di alcuni dipendenti aeroportuali, che si sarebbero occupati di fare uscire la droga in sicurezza.
Uno degli arrestati è Giulio Martino, classe 1962 - punto di riferimento e finanziatore delle varie importazioni di droga dall'isola caraibica - ritenuto contiguo alla 'ndrangheta e già noto alle forze dell'ordine per accuse quali traffico di droga e omicidio doloso. Il suo nome era già comparso nelle indagini dell'inchiesta "Sky-Fall", che nel febbraio 2013, ha portato la Procura di Roma a sventare l'illecita importazione di un grosso carico di cocaina (per il quale era stato già versato ai narcos un acconto di 700.000 euro), attraverso un aeromobile noleggiato, che sarebbe dovuto giungere presso lo scalo romano di Campino, per poi rifornire le piazze di spaccio di Roma e Milano.
Anche l'inchiesta "Sky-Fall" vide coinvolti dei soggetti calabresi: nello specifico uno degli arrestati – il commercialista Alessandro Grassi, famoso per la "finta" verifica all'imprenditore romano Tommaso Di Lernia, nell'ambito dell'indagine «Enav-Finmeccanica – veniva indicato come il terminale di un gruppo 'ndranghetista originario di Africo, nel reggino, ma da tempo trapiantato nella capitale, già attivo nella grande importazione di droga proprio da Santo Domingo.
Gli altri arrestati sono: Domenico Del Conte, classe 1976, con il ruolo di pianificazione e coordinamento dell'invio da Roma dei corrieri di droga; Edmondo Marco Colangelo (classe 1974), con il ruolo di trait d'union tra la componente italiana e quella estera; Emilio Santini (classe 1958), con il ruolo di finanziatore delle illecite importazioni e referente per il transito "sicuro" nello scalo aeroportuale di Fiumicino; Giuseppe D'Alessandri (classe1956), vero e proprio broker rispetto a più episodi di narcotraffico internazionale, con il compito di occuparsi della logistica e del trasporto della cocaina a mezzo container; Alberto Testa (classe 1963) e Bruno Plutino (classe 1972), responsabili dell'apparato amministrativo connesso all'acquisto del carico di copertura per il container sequestrato a Genova e alla predisposizione della relativa documentazione doganale; Giorgio Maggiorini (classe 1931), 83enne e il figlio Andrea Placido Maggiorini (classe 1986), deputati al ruolo di corrieri di droga, che fingendo viaggi di piacere a Santo Domingo dovevano trasportare la droga all'interno dei loro bagagli, in cambio di una somma di denaro in contante.
Gli arrestati hanno costituto un composito gruppo criminale, forte di una fitta rete di relazioni e connivenze, reso ancor più pericoloso dall'enorme disponibilità finanziaria e dalla capacità di gestire l'importazione di ingentissimi carichi di droga, anche facendo leva sulla vicinanza di alcuni sodali a potenti cosche di 'ndrangheta, notoriamente organizzazione mafiosa leader mondiale dell'illecito settore.