Nuovo arresto per Paolo Oliverio, il fiscalista romano che con il proprio archivio fa tremare (anche) la Calabria

topsecretNuovo arresto per il presunto faccendiere Paolo Oliverio, il cui nome figura tra quelli del 9 persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Roma nell'ambito dell'operazione "Ermitage", che ha anche portato al sequestro di beni per 154 milioni di euro, individuando un imponibile evaso per circa 1 miliardo di euro, attraverso l'emissione ed uso di false fatture per oltre un miliardo e 300 milioni.

Oliverio era già stato arrestato, sempre dalle Fiamme Gialle, nelle scorse settimane e tuttora detenuto presso il carcere romano di Regina Coeli, nell'ambito dell'indagine che ha coinvolto, tra gli altri, padre Renato Salvatore, Superiore Generale dell'Ordine religioso dei Camilliani. Secondo quanto trapelerà nei giorni successivi all'arresto, il 48enne fiscalista romano potrebbe aver anche riciclato soldi riconducibili alla 'ndrangheta. A lui erano intestati alcuni bonifici effettuati dall'ex consigliere della Regione Lazio, Maruccio, che è calabrese di origine. Attorno alla sua figura è stata immediatamente costruita un'aura di mistero: "Viene giù l'Italia" aveva commentato Oliverio al momento dell'arresto.

A incuriosire gli inquirenti è soprattutto l'archivio telematico sequestrato sul pc dell'uomo: quei file potrebbero portare a nomi di grande spessore. Inquietano infatti i coinvolgimenti che potrebbero riguardare tanto la politica, quanto il mondo della massoneria, della Banda della Magliana e della 'ndrangheta. L'archivio "svela i rapporti riservati con alti prelati, funzionari dell'intelligence, militari della Guardia di Finanza, imprenditori e politici" scriverà Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Secondo i magistrati Oliverio avrebbe esercitato un "forte condizionamento della Pubblica amministrazione attraverso ricatti, attività di dossieraggio e finanziamento illecito della politica, grazie alla partecipazione nelle attività criminali dell'organizzazione di esponenti della 'ndrangheta calabrese della banda della Magliana e di personaggi facenti parte di logge massoniche coperte oltre ad autorevoli prelati".

Un contesto fatto si dossier e documenti riservati, ma in cui un ruolo non secondario lo avrebbero giocato, ancora una volta, i Servizi Segreti.

Quanto all'operazione odierna, oltre agli arresti, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito 18 perquisizioni domiciliari in provincia di Roma, Genova, Novara, Crotone e Cuneo. Le investigazioni hanno permesso di fare piena luce sul ruolo di primissimo piano svolto da Paolo Oliverio, che si sarebbe inserito nel contesto associativo sia grazie alla sua capacità di risolvere problematiche varie connesse ad alcuni intervenuti accertamenti tributari che quale organizzatore materiale dell'occultamento della documentazione contabile delle società del gruppo. Oliverio inoltre, risulterebbe, secondo gli inquirenti, aver fornito un contributo essenziale per ostacolare le azioni di recupero erariale, anche in pregiudizio dei creditori.Sigilli a 54 immobili, ubicati a Roma e provincia (tra cui un'ampia villa, di assoluto pregio, ad Albano Laziale, su 3 piani, di 14 vani per circa 500 mq, con annesso giardino di circa 2.500 mq, prospiciente al lago di Castel Gandolfo), a Milano, in provincia di Perugia, Viterbo, Latina ed in Toscana, sul Monte Argentario. Molte delle unità abitative citate erano formalmente intestate ad una società "cassaforte", L'Ermitage s.r.l. (da cui il nome dell'operazione), fusasi poi, per incorporazione, in una società anonima svizzera, nell'ottica di schermare la titolarità effettiva dei beni. Sequestrate anche auto, moto, quadri (alcuni di autori famosi quali Mario Schifano e Fernandes Armann), ulteriori beni mobili di valore, nonché un'imbarcazione a vela di circa 15 metri e cospicue disponibilità finanziarie.