Ancora in calo la popolazione residente in Calabria. Al 31 dicembre 2020 erano 1.860.601 residenti con una diminuzione di 33.509 unita'. E' uno degli aspetti rilevati dalla terza edizione del Censimento permanente prodotto dall'Istat. Il 64,5% dei residenti nella regione vive nelle province di Cosenza e Reggio di Calabria, che coprono il 65,1% del territorio, ma con differenti valori di densita' di popolazione. In particolare, nella provincia reggina risiedono 163,2 abitanti ogni km2 contro i 122,2 in media nella regione. All'opposto, Crotone e Cosenza, che coprono il 55,5% della superficie regionale, presentano i piu' bassi livelli di densita', con valori pari, rispettivamente, a 94,5 e 100,8 abitanti per km2.
Tra il 2019 e il 2020 la popolazione e' diminuita in tutte le province, soprattutto a Crotone (-4.522, -2,7%), Cosenza che registra anche il maggiore decremento in termini assoluti (-2,1%,-14.384 unita'), e Vibo Valentia (-2.522, -1,6%). Tra il 2019 e il 2020 solo 48 dei 404 comuni calabresi non hanno subito perdite di popolazione e tra questi si conta solamente un capoluogo di provincia, Vibo Valentia, che fa registrare anche il secondo maggior incremento comunale in regione, con 302 unita'. Sono invece 356 i comuni dove la popolazione diminuisce: in valore assoluto le perdite piu' consistenti si registrano a Reggio (-1.859) e Cosenza (-1.553); in termini relativi nei comuni di Briatico (in provincia di Vibo Valentia) (-6,8%) e Aiello Calabro (in provincia di Cosenza) (-5,8%).
Dai dati del censimento Istat si rileva, inoltre, che "il decremento della popolazione straniera ha amplificato il declino ascrivibile principalmente al deficit di 'sostituzione naturale' tra nati e morti (saldo naturale). Tale decrescita e' stata ulteriormente rafforzata dalla pandemia da Covid-19. L'eccesso di decessi ha comportato in Calabria, in ogni caso, l'incremento del tasso di mortalita' dal 10,6 del 2019 all'11,2 per mille del 2020, con il picco dell'11,5 per mille di Cosenza. Tra il 2019 e il 2020 il tasso di natalita' e' sceso dal 7,6 al 7,4 per mille, con una piu' ampia diminuzione nella provincia di Reggio (da 8,1 a 7,8 per mille). Si conferma la prevalenza della componente femminile: le donne, infatti, rappresentano il 51,2% del totale e superano gli uomini di 44.631 mila unita'. L'eta' media resta stabile rispetto al 2019, e' di 44,7 anni contro i 45,4 della media nazionale. Aumenta l'indice di vecchiaia che passa da 169,5 del 2019 a 173,3 del 2020. A livello provinciale, Crotone e Reggio presentano la struttura demografica piu' giovane, con un'eta' media rispettivamente di 43,2 e 44,2 anni e un indice di vecchiaia inferiore alla media regionale (147,3 a Crotone e 163,8 a Reggio). A livello comunale, Plati', in provincia di Reggio, ha l'eta' media piu' bassa (36,2 anni) mentre Carpanzano, in provincia di Cosenza, quella piu' elevata (58,8 anni). Camini e' invece il comune con il maggior incremento di popolazione (+7,2%) e Falconara Albanese e' quello con l'aumento piu' alto di residenti italiani (+5,6%) rispetto al 2019. In termini di popolazione residente il comune piu' piccolo e' Staiti, con 201 abitanti mentre Reggio continua a essere il piu' grande (173.026 abitanti).
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La popolazione straniera in Calabria conta 92.996 residenti, con una diminuzione di circa 10 mila unita' (-10,1%) rispetto al 2019 in tutte le province. Il decremento della popolazione straniera ha peggiorato la diminuzione di quella complessiva. Cosenza e Reggio, sono le province con il maggior numero di stranieri, registrano decrementi percentuali pari a -11,9% e -7,0% mentre quella di Crotone subisce la maggiore perdita rispetto al 2019, -16,0%. In Calabria la popolazione straniera e' mediamente piu' giovane rispetto alla componente di nazionalita' italiana. L'eta' media e' di 34,4 anni. In Calabria prevalgono le famiglie unipersonali (33,8% del totale contro 35,1% della media nazionale), seguono quelle con due componenti (25,4%). Le famiglie piu' numerose, con almeno tre componenti, rappresentano oltre il 40% del totale.
Sale il livello medio d'istruzione della popolazione. Rispetto al 2019 coloro che sono privi di un titolo di studio passano dal 5,2% al 4,9%, le licenze elementari dal 16,9% al 16,3%, quelle di scuola media dal 28,2% al 28,0% . Allo stesso tempo le percentuali dei diplomati e delle persone con istruzione terziaria sono aumentate rispettivamente di 0,4 e 0,8 punti percentuali, attestandosi al 34,9% e al 14,2% rispettivamente. L'incremento dell'incidenza nei titoli universitari e' da attribuire quasi interamente a quelli di II livello (crescono di quasi 11 mila unita', con un tasso di variazione del +6,3% rispetto all'anno precedente). A Crotone spetta la quota piu' consistente di persone senza alcun titolo di studio (7,3%), seguita da Cosenza (6,9%). Reggio insieme a Catanzaro e Vibo Valentia spiccano per la percentuale piu' bassa di persone con la licenza di scuola elementare (16,0% e 16,2%), Crotone e Vibo Valentia per le percentuali piu' elevate di persone in possesso della licenza media (30,8% e 30,6% rispettivamente). La quota di residenti con il diploma di scuola secondaria di secondo grado e' piu' contenuta nella provincia di Crotone (32,1%), sale al 34,1% a Vibo Valentia e raggiunge il 35,0% a Catanzaro e Reggio fino a interessare il 35,5% della popolazione di Cosenza. Nei territori che ospitano una sede universitaria, l'incidenza di titoli elevati e' piu' rilevante nonostante una bassa percentuale di dottori di ricerca (0,2%) inferiore alla media nazionale (0,4%): i laureati sono il 14,7% a Catanzaro, il 14,5% a Cosenza e il 14,1% a Reggio, e tre su quattro sono costituiti da titoli di II livello.