"Da venti e più anni controllano grosse fette del narcotraffico e sono gli affiliati della famiglia Mancuso di Limbadi, uno dei casati di Ndrangheta più potenti in assoluto. Ai piani alti della filiera si pone Giuseppe Mancuso alias 'Pino Bandera', fratello di Pantaleone Mancuso detto 'Scarpuni' e Stefano Polito entrambi coinvolti e poi condannati in via definitiva nell'operazione 'Decollo' eseguita sia a Milano che in Calabria. Importante e niente affatto casuale nella storia di questo gruppo fu l'operazione 'Grandi Firme' che fu conseguenza di un maxi-sequestro di tonnellate di cocaina e armi presso il porto di Gioia Tauro". È quanto scrive sulla propria pagina Facebook il massmediologo Klaus Davi.
"Di questo gruppo - aggiunge - un altro elemento di spicco è Giuseppe Campisi fratello del defunto Domenico, entrambi già condannati per reati legati al narcotraffico internazionale. La famiglia Mancuso, geneticamente trasversale, nel nord Italia si avvale da decenni dell'alleanza dei tre mandamenti reggini ovvero Jonico-Tirrenico e Reggio Centro. A Milano sono quindi fisiologiche alleanze strategiche con i Destefano, i Papalia Barbaro, Comisso, i Palamara – Bruzzaniti – Morabito ,i Nirta-Srangio, i Pesce-Bellocco, iPiromalli-Mole ed altri".
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"I soggetti che gestiscono il traffico di sostanze stupefacenti in terra meneghina sono tutti legati a doppio filo al clan Mancuso di Limbadi. Operano nella 'Capitale Morale' anche parenti di Antonio Mancuso cl.38 alias 'don Paperone' ,quali ad esempio i Fratelli Costantino alias i 'Fiffietto' (che fanno la spola Milano Calabria) nonché i Desiderato-Cicerone. Operano vieppiu in distinte Batterie – tra loro perfettamente coese – le famiglie Baratta, i Cuturello, Rizzo, Polito, Costantino , Gallone , Desiderato-Cicerone, D'angelo – Corsi' , gli Ascone ed altri. Residenti e operativi sulle piazze di Milano operano altresi' Pinuccio Baratta ed il Fratello Maurizio , Eduardo, Giuseppe ed Orlando Di Giacco legati alla famigli Nirta-Srangio di San Luca (RC) il cui territorio di influenza è esteso prevalentemente in zona Viale Monza; con proiezioni
nel bergamasco e nel bresciano". "Così come fa base Milano il famoso narcos Antonino Gallone alias il "Conte" (passato alle cronache per l'ormai celebre atterraggio dell'elicottero in occasione di un matrimonio a Nicotera); a sua volta nipote di Pasquale Gallone braccio destrodel padrino della Ndrangheta Luigi Mancuso alias "u ballerinu". Questo gruppo è soprannominato "i Pizzichiu".
Un altro soggetto parente dei Gallone operante però sul mercato piemontese e precisamente a Chivasso e che si era canditato come consigliere
comunale in Calabria è Beniamino Gallone, fratello di Gerry Gallone, entrambi pluripregiudicati per narcotraffico. Sono diverse le cellule riconducibili al Clan Mancuso che operano nel territorio Lombardo , come Mancuso Domenico figlio di Peppe 'mbrojja' il famoso ergastolano detenuto in regime di 41bis dal 1997 cosi'come anche i fratelli Burzi' residenti a Brescia in combutta con la famiglia Ferraro di Nicotera".
"Va precisato che ogni sottogruppo/locale ha distinti canali di approvvigionamento della droga . Ad esempio il gruppo Baratta -Gallone – si rifornisce
da Ascone Salvatore alias 'Pinnolaru' balzato più volte sulla cronaca nazionale per via della scomparsa di Maria Chindamo fatto avvenuto nei pressi della
campagna dello stesso Ascone nonché anche per via di un altro procedimento riguardante ingenti quantitativi di stupefacenti
ceduti allla famiglia Giampa' poi diventati in gran parte collaboratori di giustizia. Altrettanto coesi e facenti parte dello stesso locale dei Mancuso sono i Rizzo –Desiderato-Cicerone -Cuturello- Costantino tutti nipoti di Antonio Mancuso classe 38 alias 'don Paperone'. Altro elemento di spicco di questo gruppo è Toto Pronesti' braccio armato di Luigi Mancuso e Cosmo Michele Mancuso attualmente detenuto per l'omicido del boss di Spilinga-Zungri (VV) Raffaele Fiammingo. Quest'ultimo in un periodo di latitanza fu sorpreso
dalle forze dell'ordine proprio con documenti falsi e successivamente tratto in arresto".
"I Nirta-Srangio – Di Giacco hanno canali di approvvigionamento - continua Davi - che derivano dal porto olandese di Rotterdam, famoso anche per per essere una valvola di sfogo del traffico della cocaina materia della quale hanno una disponibilità illimitata. Giova precisare altresì che uno zio dei di Giacco – intimo del boss Luigi Mancuso - aveva un grosso bar nell'hinterland Milanese. Attualmente a gestire un bar è il genero di Antonio Mancuso, Luigi Aquilano, pezzo da 90 del casato mafioso di Nicotera-Limbadi. Aquilano è di Nicotera Marina e prima di sposarsi con la figlia di 'Don Paperone' vendeva pesce surgelato. Un altro bar in zona Viale Monza c'e l'avevano dei calabresi di San Costantino Calabro di Zambrone e veniva utilizzato come base logistica per lo smercio di sostanze stupefacenti , proprietaria risultava Katia Laganà originaria di Tropea (VV) Luigi Aquilano a Milano ha diversi esercizi commerciali".
"Elementi di spicco vicino allo stesso Luigi Aquilano – tutti pluripregiudicati ed appartenenti al casato dei Mancuso - sono Salvatore Comerci che opera su Milano sposato, con un'altra figlia di Antonio Mancuso CL 38 ; Damiano Aquilano ; Rosario D'angelo fratello di D'angelo Giuseppe alias 'il Siciliani Menzanotti' sposato con Irene Muzzupappa figlia di un dipendente comunale di Nicotera (VV) ; Giuseppe e PierFrancesco Corsi figli di un cancelliere del Tribunale di Vibo sez. civile – Giuseppe La Rocca alias "Peppe a foca" - Tonino Arcuri (dei Molè) che gestisce la Bartolini S.R.L. , Piero e Danilo Schimio , Giovanni Burzi'. Altro locale di Ndrangheta operante sul territorio Lombardo fa capo alla famiglia Di Grillo-Mancuso famosi per il coinvolgimento nella triste vicenda dell'autobomba di Matteo Vinci".