'Ndrangheta in Piemonte: sequestrati 7mln di euro al boss Salvatore "Giorgio" Demasi. Dall'inizio dell'anno i sequestri ammontano a 22mln

DIALa D.I.A. di Torino, nei primi sei mesi dell'anno, ha sottratto  beni, per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro, ad affiliati alla 'ndrangheta operante in Piemonte. Nella giornata odierna si sono  concluse le operazioni di sequestro anticipato, disposto dal Tribunale Misure di Prevenzione di Torino su specifica proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, nei confronti di Salvatore Demasi detto Giorgio ritenuto capo della "locale" di Rivoli con la dote di "padrino", legato alle famiglie Romeo-Pelle-Vottari di San Luca. Tratto in arresto nel giugno 2011 per associazione di stampo mafioso nell'ambito dell'operazione Minotauro, è attualmente agli arresti domiciliari e nei suoi confronti la Procura della Repubblica di Torino ha chiesto, nel processo in corso, la condanna a 20 anni di reclusione. Seguendo la collaudata  teoria del "doppio binario", i beni,  già cautelati in sede penale, sono stati nuovamente sequestrati nell'ambito di prevenzione per la successiva confisca.
Si tratta di oltre 20 immobili tra fabbricati e terreni situati nel torinese, conti correnti, polizze, buoni postali e autovetture per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, tutti intestati a I.DE.CO srl, MONGIOIA ss, DE MASI COSTRUZIONI srl, società di costruzioni riconducibili in tutto od in parte  a Salvatore Demasi.

Il quadro indiziario fornito dalla Direzione Investigativa Antimafia ha individuato un contesto di pericolosità estremamente grave, intenso ed attuale, sicuramente idoneo a giustificare l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, nei confronti di DEMASI per il  è stata anche richiesta  la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Nel corso dei primi sei mesi dell'anno questo Centro Operativo sulla scorta di altre proposte di misure di prevenzione avanzate dal Direttore della D.I.A. ha altresì sottratto beni per ulteriori 15 milioni di euro ad affiliati alla 'ndrangheta in Piemonte,tra sequestri anticipati e confische:
•    € 10.000.000 circa a IARIA Giovanni, deceduto nel febbraio 2013, ritenuto esponente della "locale" di Cuorgnè  e tratto  in arresto nel giugno 2011 per violazione dell'art. 416bis;
•    € 4.500.000 circa a IARIA Bruno Antonio, ritenuto capo della "locale" di Cuorgnè, tratto in arresto per associazione di stampo mafioso nel giugno 2011;
•    € 200.000 circa a CATALANO Cosimo cl. 74, ritenuto affiliato alla "locale" di Siderno in Torino, tratto in arresto nel giugno 2011 per associazione di stampo mafioso nell'ambito della citata attività investigativa.