L'inchiesta "Capricornus", questo il nome dell'operazione della sezione antidroga della Squadra mobile - e' datata ottobre 2015-giugno 2016. Due distinti gruppi impegnati all'attivita' di traffico di stupefacenti, mettendo in rilievo l'esistenza di consilidati patti d'affari tra narcotrafficanti catanesi ed esponenti delle 'ndrine calabresi per l'approvvigionamento di cocaina e con riferimenti palermitani per la marijuana. In particolare, le indagini tecniche ed i sistemi di video-sorveglianza installati nei pressi dell'abitazione di Carmelo Scilio, ubicata nel rione di San Giovanni Galermo, hanno permesso di accertare l'esistenza di un gruppo organizzato che operava nel settore del narcotraffico che aveva come base logistica la sua abitazione di via Capricorno. Contestualmente, le telecamere collocate nei pressi dell'abitazione di Salvatore Anastasi, nel rione di Monte Po', registravano il coinvolgimento suo e del figlio Massimiliano, coinvolti in un florido traffico di cocaina, in parte alimentato dagli stessi fornitori della compagine facente capo a Carmelo Scilio. La struttura organizzata da Scilio, al quale e' contestato il ruolo di promotore ed organizzatore, costituiva una vera e propria associazione caratterizzata da un'attivita' stabile e continuativa con fornitori e acquirenti abituali. Carmelo Scilio, collaborato da Davide Marchese, Antonio Mangano e Gaetano Coppola, addetti quest'ultimi alle vendite al dettaglio della droga che prelevavano dall'abitazione di Scilio per poi distribuirla ai vari acquirenti del gruppo, poteva fare affidamento sulle forniture di cocaina garantite per il trasporto e recapito da due calabresi di Vibo Valentia, Vincenzo Lo Gatto e Domenico Prestia, per conto di altri fornitori calabresi non identificati. Le indagini nei confronti di Salvatore Anastasi, del figlio Massimiliano, di Gaetano Mirabella e del figlio Giovanni, facevano emergere che il rifornimento di cocaina era garantito dai fratelli calabresi Domenico e Francesco Mammoliti, dell'omonima cosca di San Luca (Reggio Calabria), "Fischiante", i quali delegavano le consegne a vari corrieri calabresi. Lo stupefacente veniva consegnato direttamente presso l'abitazione di Salvatore Anastasi.
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Sono 21 gli indagati destinatari del provvedimento restrittivo emesso dal Gip di Catania, su richiesta della Dda, che ha disposto il carcere per 12 indagati, quattro dei quali erano gia' detenuti, e i domiciliari per altri otto. Durante le indagini dell'operazione 'Capricornus' la squadra mobile ha effettuato diversi sequestri di Droga e arrestato corrieri. Gli arrestati condotti in carcere sono Carmelo Scilio, di 45 anni, Gaetano Coppola, di 52, Vincenzo Lo Gatto, di 38, Domenico Prestia, di 49, Salvatore Anastasi, di 68, i fratelli Domenico e Francesco Mammoliti, rispettivamente di 51 e 46 anni, e Mario Narduzzi, di 40. Ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state notificate ai detenuti Antonio Mangano, di 42 anni, Gaetano Mirabella, di 68, Davide Marchese, di 42, Alessandro Tomaselli, di 43. Agli arresti domiciliari sono stati posti Giorgio Freni, di 44 anni; Giuseppe Cardaciotto, di 30; Salvatore Minore, di 35, e Salvatore De Simone, di 36. Un'ordinanza di custodia ai domiciliari e' stata notificata in carcere a Giovanni Mirabella, di 39 anni; Domenico Pellegrino, di 48; Vincenzo Scarfone, di 38, e a Massimo Anastasi, di 40, che gia' era ai domiciliari. Uno dei destinatari del provvedimento e' attualmente irreperibile.