Tomaselli (Fgs): "I rischi e profili di incostituzionalità del Decreto Salvini"

"Non è più una semplice notizia ma bensì una presa di posizione culturale l'adesione di diversi Sindaci su tutto il territorio nazionale, per primi quelli di Palermo, Reggio Calabria, Firenze e Napoli, molti dei quali hanno disposto formalmente agli uffici comunali di sospendere l' applicazione del decreto sicurezza.
Partiamo dal principio; il Decreto Sicurezza è legge ed è giusto che vada osservato.
Tuttavia le leggi che generano maggiori problemi rispetto a quanti se ne vorrebbero risolvere si cambiano".
Lo scrive Domenico Tomaselli, responsabile Nazionale Giustizia Federazione dei Giovani Socialisti.

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"Il decreto 132/2018 getta i Sindaci in una condizione di oggettiva difficoltà e moltiplica i clandestini generando caos e insicurezza; questa norma va ripensata. Una "disobbedienza" dei Sindaci potrebbe portare diversi rischi a loro carico tipo un incriminazione per abuso d'ufficio, rimozione dalla carica ex art. 142 del testo Unico degli Enti Locali. Cosa diversa è se le direttive assunte dai Sindaci "disobbedienti" sono finalizzate a un successivo contenzioso in sede costituzionale. Infatti – prosegue Tomaselli- se non si condivide una Legge non bisogna ne disubbidire ne tantomeno dimettersi ma, cercare di avere un responso sulla legittimità costituzionale da parte della Corte. Non sarebbe peregrina l'ipotesi di ricorrere alla Suprema Corte soprattutto se si considera l'art. 13 del Decreto 132/2018 che impedendo l'iscrizione dei richiedenti asilo all'anagrafe li priva di alcuni diritti fondamentali. Il dubbio di incostituzionalità ci sta tutto.
Il Decreto Salvini produce più clandestini, genera caos e aumenta la mancanza di sicurezza nelle nostre città, c'è il rischio di ritrovarsi nel giro di poche settimane migliaia di clandestini richiedenti asilo in mezzo alle strade che finiranno con buona probabilità nella mani della criminalità organizzata a costo di sopravvivere alla fame e al freddo".
I socialisti d'altronde avevano già rimarcato la loro posizione proponendo delle modifiche già durante il dibattito in Parlamento tenuto dal Senatore Riccardo Nencini, segretario del Psi.
Conclude Tomaselli: "Non sono un Sindaco, la mia parola conta poco o nulla e non credo di essere in grado di dare suggerimenti per primo a me stesso, figuriamoci agli altri. Tuttavia mi permetto di rivolgere le mie parole a tutti i Sindaci del vibonese, della Calabria e d'Italia.
Se ricoprissi un ruolo istituzionale interverrei su due fronti:
il primo: ogni Sindaco dovrebbe attivarsi immediatamente e aprire un tavolo con tutto il mondo del volontariato, del settore terziario, del lavoro e delle istituzioni locali per azzerare gli effetti negativi di questo decreto;
il secondo: ricorrere alla "Corte Costituzionale" e richiedere una rapida revisione del Decreto".