La direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sta eseguendo in tutta Italia, con due provvedimenti firmati dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni, la notifica di numerosi avvisi di garanzia e decreti di perquisizione e sequestri. In particolare, gli inquirenti ipotizzano un'associazione a delinquere di stampo mafioso che farebbe capo alla cosca Tripodi-Mancuso di Limbadi, dedita al controllo degli appalti pubblici in Lombardia. Tra gli indagati, anche diverse persone riconducibili all'attività della cosca a Vibo Valentia, ma anche esponenti della Sicilia "bene" e dell'imprenditoria. Al centro dell'indagine, infatti, ci sarebbero dei rapporti sospetti con la massoneria siciliana: la cosca Mancuso-Tripodi, secondo gli investigatori, aveva messo in piedi una fitta rete di rapporti, fino a collegarsi con alcuni personaggi appartenenti ad una loggia siciliana per controllare alcuni appalti in Lombardia.
Tra gli indagati - per adesso una ventina, ma il numero è destinato ad aumentare - c'è anche Angelo Fiaccabrino, ritenuto negli anni esponente di spicco di Cosa Nostra, già finito in alcune inchieste sulla massoneria deviata. Fiaccabrino sarebbe il promotore e l'organizzatore di una delle logge deviate a cui le cosche calabresi si rivolgevano per fare affari al Nord Italia. Fiaccabrino, inoltre, è noto anche per la sua attività politica che, negli anni, lo ha portato a rappresentare diverse forze politiche in Lombardia, dal Psi al Msi. Sempre secondo l'attività investigativa, la cosca Mancuso, attraverso le articolazioni della cosca Tripodi, avrebbe avuto rapporti di affari con logge massoniche che operano in provincia di Vibo Valentia e a Roma.
Il pm Bruni ha disposto la perquisizione di alcune attività commerciali e imprese che sarebbero riconducibili alla cosca. I destinatari del decreto di perquisizione sono: Nicola Tripodi, 64 anni, originario di Briatico (Vv) e residente ad Anguillara Sabazia (Roma) e ritenuto il capo dell'omonima cosca; la figlia Marika Tripodi, 27 anni, residente a Roma, ritenuta amministratrice della Edil Sud; il figlio del presunto boss, Orlando Tripodi, 26 anni, residente a Roma; Francesco Comerci, 37 anni, residente a Roma e amministratore formale della Edil Sud; Nunziato Grasso, 43 anni, di Messina, commercialista e consulente della società; Vincenzo De Maggio, 70 anni, commercialista di Messina; Paolo Coraci, 60 anni, di Monforte San Giorgio (Messina); Massimo Murano, 39 anni, di Legnano; Mario Festa, 60 anni, di Gaeta (Latina), ritenuto il procacciatore d'affari a disposizione della cosca; Angelo Fiaccabrino, 63 anni, domiciliato a Rozzano (Milano), che sarebbe promotore di una loggia massonica deviata a servizio della 'ndrangheta. Tra le attività di cui è stata disposta la perquisizione risultano diverse societa' di costruzioni, due bar tavola calda nel centro di Roma; gli studi dei due commercialisti indagati; abitazioni ed immobili riconducibili alle persone coinvolte. Di queste, in particolare, la società Edil Sud stava per acquistare due immobili a Roma dalla societa' Fintecna: immobili che dovevano essere intestati ''fittiziamente alla societa' Edil Sud che avrebbe poi provveduto a ristrutturarli''.